25 Aprile, la libertà è partecipazione. Gaber e l'antico conflitto fra individualismo e bisogno di appartenza
Basta una canzone per ricordare che in democrazia il bisogno di appartenenza vince sull’individualismo. Meglio se si tratta di una canzone di Gaber, celebre e quanto mai attuale come tutta la sua disc...

Basta una canzone per ricordare che in democrazia il bisogno di appartenenza vince sull’individualismo. Meglio se si tratta di una canzone di Gaber, celebre e quanto mai attuale come tutta la sua discografia, incentrata su vizi e virtù dell’uomo mediamente perso, che si affanna ogni giorno per trovare il suo centro. Il 25 aprile questo pezzo suona come una preghiera, per ricordarci che essere uniti e protesi al bene comune è il regalo piú grande che possiamo fare a noi stessi ed al nostro Paese, senza mai dimenticare la storia, il percorso che ci ha condotti fino ad oggi e l’importanza, per ciascuno di noi, di poter continuare senza ostacoli il pieno e corretto esercizio della propria libertà, nel rispetto degli altri. Nessuno può dirsi davvero libero, se il proprio pensiero e le proprie idee non trovano spazio nel sistema di valori condiviso su cui si basa la democrazia.
La libertà
non è star sopra un albero
non è neanche il volo di un moscone
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione…
La libertà
non è star sopra un albero
non è neanche avere un’opinione
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione…
La libertà non è star sopra un albero
non è neanche un gesto un’invenzione
la libertà non è uno spazio libero
libertà è partecipazione