Istruzione statale in difficoltà e il Governo finanzia le paritarie
Istruzione statale in difficoltà e il Governo finanzia le paritarie

750 milioni a febbraio verranno destinati dal Governo alle scuole paritarie. Un vero e proprio tesoro che aumenta ogni anno. 286 milioni nel 2012 (governo Berlusconi), 500 milioni nel 2017 (governo Renzi), 556 milioni nel 2021 (governo Draghi),626 milioni nel 2022 (governo Meloni). Un crescendo wagneriano!
Tutto ciò mentre la scuola statale è in affanno, con finanziamenti ridotti all’osso (incremento di appena 122 milioni quest’anno), precariato devastante, ridimensionamento delle segreterie e quindi del personale. Nel 2025/26 avremo un taglio di organico di quasi 6000 docenti e di oltre 2700 unità tra il personale ATA. Gli stipendi del personale scolastico (unica spesa significativa del Ministero) continuano a perdere terreno sull’aumento dei prezzi.
A meno che non si consideri auspicabile un futuro in cui l’istruzione sia prerogativa dei figli delle classi abbienti, viene spontaneo chiedersi perché uno Stato con poche risorse per la scuola statale, usi una parte significativa di esse per scuole i cui utenti sono già in grado di permettersi una retta, talvolta alquanto onerosa.
Noi socialisti crediamo fermamente in un’istruzione statale in grado di offrire a tutti i giovani gli strumenti necessari a realizzare le proprie aspirazioni e a contribuire efficacemente allo sviluppo sociale. Noi socialisti ribadiamo con forza il dettato costituzionale che recita come “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”. Ciò non sta accadendo. Così, in auna nota Enzo Maraio, Segretario nazionale PSI e Luca Fantò Responsabile PSI scuola.