Attività per favorire l'accoglienza dell'alunno straniero
La scuola è il luogo deputato all’incontro tra culture diverse, è l’ambito privilegiato per apprendere una cittadinanza responsabile, vissuta nella pluralità. Perché ciò possa avvenire, però, occorre...

La scuola è il luogo deputato all’incontro tra culture diverse, è l’ambito privilegiato per apprendere una cittadinanza responsabile, vissuta nella pluralità. Perché ciò possa avvenire, però, occorre porre in essere: un progetto di scuola, in cui si metta al centro l’eterogeneità, tenendo conto del modello che si va definendo come capace di attuare un’integrazione interculturale e che si muove sui binari dell’inclusione e del riconoscimento della pluralità. In questo modo le differenze diventano tratti che si modificano e interagiscono all’infinito, e dove non vi è un’integrazione senza interazione.
I dati diffusi dal ministero evidenziano gli elementi e le criticità che si frappongono ad una buona integrazione e riguardano:
– il ritardo scolastico, i risultati dei ragazzi, il percorso di studi nella scuola secondaria di secondo grado;
– un’educazione linguistica rinnovata e di qualità che tenga conto delle differenze culturali e che prevede l’insegnamento della lingua italiana come seconda lingua. Secondo alcuni studi, i tempi richiesti per l’apprendimento dell’italiano L2 variano a seconda che si tratti di italiano per la comunicazione di base o per imparare i contenuti disciplinari, lingua per lo studio. Per il primo percorso sono necessarie da alcuni mesi ad un anno; l’alunno non italofono acquisisce l’italiano concreto per comunicare più velocemente quando si trova in una realtà di apprendimento mista a scuola e fuori dalla scuola nei momenti strutturati tipo i laboratori e durante gli scambi di tutti i giorni con i compagni;
– lo sviluppo di interazioni positive fra studenti e docenti; è assolutamente fondamentale da parte dei docenti mantenere alta l’attenzione alle relazioni soprattutto in presenza di un elevato grado di eterogeneità di utenti; infatti, spesso il contesto sociale colloca ai margini o esclude del tutto l’alunno straniero mettendo a rischio l’inclusione dello stesso nel gruppo classe e di conseguenza lo star bene a scuola e la motivazione all’apprendimento. Occorre quindi fare della classe un ambiente dove vengano messi messi in atto buone prassi che sostengono e supportano coloro che vivono un evento traumatico e sono in condizioni di vulnerabilità;
– l’applicazione di un’educazione interculturale per tutti: una scuola inclusiva e di qualità deve porre attenzione all’integrazione e all’interazione. Se per l’integrazione molto si è fatto e si sta facendo, il livello di interazione ancora mostra criticità, il contatto tra allievi da solo non basta, serve renderli consapevoli del fatto che le differenze sono la ricchezza della Terra. La scuola e le attività laboratoriali volte all’educazione interculturale possono arricchire la partecipazione attiva di convivenza e alla consapevolezza alla diversità di culture e origini diverse; un luogo strutturato dove imparare che ogni persona deve essere rispettata nella sua storia e nel suo essere. Conoscere, dunque, significa confermare, apprezzare, considerare l’altro come fonte di ricchezza per poter includere e fare spazio.
Le azioni che la scuola può attuate per favorire l’accoglienza degli alunni stranieri guardano la realizzazione di laboratori di Italiano L2, per garantire e per favorire l’apprendimento graduale della nuova lingua per l’alunno straniero. Spetta ai docenti predisporre attività di Cooperazione di tutoraggio tra pari, coinvolgendo l’allievo straniero, soprattutto nei momenti in cui può dimostrare la propria conoscenza e abilità; ciò non solo aumenta la sua autostima ma anche la graduale inclusione all’interno del gruppo classe. La presenza di mediatori linguistico-culturali potrebbe essere un elemento facilitante per l’inserimento degli alunni stranieri neoarrivati (NAI), queste figure professionali accompagnano le prime fasi di inserimento e permettono, attraverso la traduzione dei documenti e la relazione con la famiglia in lingua d’origine, di ricostruire la biografia linguistica e il percorso scolastico più idoneo da predisporre per l’alunno. Considerata l’importanza, sia dal punto di vista culturale che glottodidattico, della valorizzazione della lingua madre e del bilinguismo, sono state introdotte nelle scuole italiane corsi di arabo, cinese, romeno, turco, svolti in orari extrascolastici.