ANCODIS: al termine dell’anno scolastico un questionario dedicato al lavoro aggiuntivo delle figure di sistema e dei collaboratori dei dirigenti scolastici nella scuola autonoma
Nel giorno nel quale si sottoscrive il CCNL 2019-21 e quasi al termine dell’anno scolastico 2022-2023, Ancodis pubblica il report dell’annuale questionario proposto ai collaboratori dei dirigenti scol...

Nel giorno nel quale si sottoscrive il CCNL 2019-21 e quasi al termine dell’anno scolastico 2022-2023, Ancodis pubblica il report dell’annuale questionario proposto ai collaboratori dei dirigenti scolastici e alle figure di sistema individuati ai sensi del comma 5 dell’art. 25 del D. Lgs 165/2001 e del comma 83 dell’art. 1 della Legge 107/2015.
Sono stati rilevati dati e informazioni per rappresentare il lavoro aggiuntivo di decine di migliaia di donne e uomini che ogni anno si rendono disponibili ad assumere incarichi aggiuntivi per il funzionamento organizzativo e didattico delle loro scuole.
Il questionario è strutturato in 6 sezioni:
Nella prima sezione si cerca di definire l’identità professionale.
Alla domanda – Chi sei? – scaturisce che il 76.3% è donna
Per quanto riguarda l’ordine di scuola:
il 38.1% lavora nella scuola primaria
il 30.6% nella SSI°
il 30% nella SSII°
l’1.3% nella scuola dell’infanzia
con un’anzianità di servizio
di oltre i 25 anni per il 45.6%
tra i 20 e i 25 anni per il 27.5%
tra i 15 e i 20 anni per il 12.5%
tra i 5 e i 10 anni per il 9.4%
e, infine, tra i 10 e i 15 anni per il 5%.
Mentre “da quanti anni lavori nell’attuale scuola”
si rileva, dunque, che l’81.9% è in servizio nella sua scuola da oltre 9 anni; ciò significa che si tratta di docenti che ben conoscono la loro realtà scolastica e spesso ne sono anche la memoria storica.
In merito alla complessità della scuola nella quale si presta servizio, si hanno i seguenti dati:
il 63.7% lavora in un IC
il 15% in un IISS
il 14.4% in un Liceo
l’5% in una DD
l’1.2% in un IOc
lo 0.7% in una SMS
con un numero dei plessi:
per il 60.6% compreso tra 2 e 5
per il 16.9% compreso tra 6 e 8
per il 11.9% con un solo plesso
per il 5% compreso tra 11 e 15
per il 4.4% compreso tra 9 e 10
e soltanto per l’1.2% un numero di plessi superiore a 15
Rispetto alla popolazione scolastica,
il 4.4% dichiara una popolazione minore di 500 alunni
il 10% una popolazione superiore ai 1500 alunni
il 12.5% tra i 1200 e i 1500 alunni
il 16.9% compresa tra i 700 e i 900 alunni
il 21.9% tra i 500 e i 700
il 34.3% tra i 900 e i 1200 alunni.
La seconda sezione è relativa “all’incarico di collaborazione e all’area di interesse”.
Alla domanda “In quale – tra le seguenti figure di sistema – hai svolto (in via esclusiva o in prevalenza) la tua attività di collaborazione”
il 51.3% risponde Primo collaboratore (ex vicepreside)
il 28.8% ha svolto l’incarico di secondo collaboratore
il 6.9% quello di funzione strumentale
il 4.4% ha assunto quello di responsabile di plesso distaccato
il 8.6% nelle altre figure di sistema operanti nella scuola autonoma
Con l’introduzione del tutor per l’orientamento e del docente orientatore ai sensi del Decreto MIM 63 del 5/4/2023, tra i docenti del secondo ciclo il 73.4% ha dichiarato di non aver dato la disponibilità ad assumere l’incarico di tutor mentre il 79.3% di non aver dato la disponibilità ad assumere l’incarico di orientatore.
Se poi si chiede “da quanti anni sei impegnato nell’attività di collaborazione”,
il 29.4% tra i 1 e i 5 anni
il 24.4% tra i 6 e i 9 anni
il 28.1% tra i 10 e i 15 anni
il 13.1% tra i 16 e i 20 anni
il 4.4% tra i 21 e i 25 anni
lo 0.6% oltre i 25 anni.
Si può facilmente comprendere che abbiamo a che fare con risorse professionali che hanno acquisito negli anni una sicura esperienza nel collaborare e coadiuvare il Ds e il Dsga nella quotidiana azione organizzativo-didattico-amministrativa.
Rispetto all’attività di collaborazione,
il 71.9% presta la collaborazione al Ds titolare
il 14.4% con Ds reggente.
il 13.7% con il Ds titolare e reggente in altra sede
Nel caso di scuola in reggenza, il 58.7% dichiara di avere il ds presente da uno a due giorni la settimana, il 35.4% due/tre giorni al mese, il 5.9% tra i 10 e i 20 giorni nell’intero AS.
In merito allo svolgimento dell’incarico, il 25% ha lavorato con l’esonero totale dall’insegnamento, 35% con esonero parziale e il 40% ha svolto l’incarico unitamente all’attività didattica in classe.
Sulla base della fonte normativa richiamata nel decreto di nomina,
il 15% è stato nominato ai sensi dell’Articolo 1, comma 83, della legge n. 107/2015
il 29.4% è stato nominato ai sensi dell’Articolo 25, comma 5, del decreto legislativo n. 165/2001
il 42.5% ai sensi delle due fonti normative
il 13.1% senza alcun riferimento alle fonti normative
Nella terza sezione “Servizio reso nell’attività di collaborazione” (come da nomina del DS e Contrattazione di istituto) alla domanda “Di norma, per lo svolgimento del tuo incarico, in quali aspetti hai avuto delega del Ds”, si rilevano in ordine decrescente le seguenti percentuali:
Organizzazione quotidiana del servizio 89.9%
Collaborazione con gli uffici di segreteria 88.8%
Gestione dei rapporti tra le componenti scolastiche 83.9%
Sicurezza e prevenzione 79.5%
Sostituzione docenti assenti 70.6%
Accoglienza del personale per presa di servizio 67.5%
Gestione dei conflitti 65.6%
Rapporto con gli enti locali 56.9%
Partecipazione a tavoli di coordinamento e reti 55.6%
Redazione e/o monitoraggio di progetti 48.8%
Organizzazione, coordinamento e monitoraggio della DDI 30.6%
E’ stato, inoltre, chiesto “Durante l’anno scolastico di cosa ti sei occupata/o costantemente?” con le seguenti risposte:
Preparare proposte di circolari, regolamenti, report e documenti 90.4%
Pianificare, organizzare e sorvegliare sul corretto utilizzo degli spazi scolastici 80.6%
Affrontare con alunni e genitori questioni legate alla disciplina/frequenza 76.9%
Sorvegliare l’applicazione dei regolamenti e delle procedure organizzative dell’istituto,
incluse questioni relative a sicurezza, trasparenza e anticorruzione, ecc 69.4%
Fare fronte alle emergenze e ad altri eventi non pianificati, inclusa la DDI 57.5%
Coordinare le attività extradidattiche connesse all’incarico di referenza 53.8%
Coordinare le attività extradidattiche connesse ai PON 41.3%
Gestire problematiche relative all’inclusione, anche nella DDI 38.7%
Coordinare le attività relative alla continuità e all’orientamento 30.6%
Per questo imponente lavoro necessario a garantire il funzionamento organizzativo e didattico, rileviamo che
Per quanti hanno dichiarato un incremento, esso è stato quantificato tra le 5 e 10 ore settimanali per il 42.2%, di oltre le 10 ore per il 43.4% e per il 14.4% inferiore a 5 ore settimanali.
In relazione al servizio aggiuntivo e tenuto conto delle mansioni delegate, l’aspetto economico definito in sede di contrattazione di istituto rivela un’evidente criticità.
Infatti, il 30.6% tra 1000 e 2000 Euro, il 25% dichiara di aver ricevuto un riconoscimento lordo stato compreso tra 2000 e 3000 Euro, il 18.1% tra 3000 e 4000 euro, il 15.6% tra 500 e 1000 euro, il 6.3% dichiara oltre i 4000 Euro e meno di 500 Euro per il 4.4%: ci si può rendere conto della necessità di definire l’aspetto economico anche sulla base di fasce di complessità e di carico di lavoro.
Se si chiede “Il compenso assegnato lo ritieni congruo rispetto ai carichi di lavoro e alle deleghe/responsabilità collegate all’incarico” è per nulla o poco congruo per il 90% e per il 10% abbastanza o molto congruo.
Alla domanda “Quale sarebbe, a tuo giudizio, un compenso congruo con gli attuali carichi di lavoro e deleghe/responsabilità”
Nella quarta sezione relativa alle “motivazioni professionali”, alla domanda “perché hai accettato l’incarico?”,
87.5% per contribuire al buon funzionamento dell’organizzazione scolastica
72.5% per contribuire a sviluppare la comunità scolastica
58.1% per contribuire a migliorare l’offerta formativa della scuola
58.1% per l’opportunità di migliorare le mie competenze organizzative
53.8% per contribuire a migliorare la qualità delle relazioni
43.8% per fare emergere la mia professionalità oltre l’aspetto didattico
36.3% per i buoni rapporti con il DS
33.1% per la voglia di impegnarmi in qualcosa di nuovo
23.8% per l’opportunità di guadagnare una retribuzione aggiuntiva
21.3% per l’opportunità di preparami meglio per il concorso a DS
13.1% per mancanza di disponibilità di altri docenti
9.4% perché ho disponibilità di tempo
Nella quinta sezione “Valorizzazione e valutazione professionale”, il 54.4% dichiara di essere favorevole ad essere valutato insieme al proprio Ds, il 35% in modo autonomo e soltanto il 10.6% dichiara la sua contrarietà.
Alla domanda “Per il riconoscimento del tuo servizio cosa proponi”, si rilevano le seguenti proposte:
avere riconosciuto il servizio in una carriera diversificata per l’86.9%
avere riconosciuto il servizio quale prerequisito di accesso al concorso per DS per il 58.1%
avere riconosciuto il servizio per la graduatoria di istituto per il 26.9%
avere riconosciuto il servizio nelle procedure di mobilità annuale per il 19.6%
Nella sesta sezione relativa “all’Attività formativa”, si rilevano le seguenti azioni formative seguite nel corso dell’anno scolastico:
Normativa Sicurezza e prevenzione 61.9%
Nuove tecnologie nel contesto lavorativo 46.3%
Elaborazione del piano di miglioramento della scuola 45%
Gestione del personale 37.5%
Normativa Privacy 36.9%
Gestione dei conflitti 35.6%
Attività connesse al PNRR 31.7%
La valutazione nel sistema scolastico italiano 26.9%
Gestione delle risorse economiche, finanziarie, materiali 26.9%
Gestione piattaforme per DDI 13.8%
Attività e strumenti per la DaD 11.9%
Si parla di scuola autonoma e più moderna dimenticando (forse volutamente?) che senza questo imponente lavoro organizzativo e progettuale, senza la professionalità di migliaia di donne e uomini, senza la loro disponibilità a servire la comunità scolastica assumendo incarichi aggiuntivi, ciascuna Istituzione scolastica non potrebbe corrispondere ai suoi fini istituzionali e cioè garantire il diritto allo studio ai suoi alunni e la qualità dei servizi alla comunità scolastica.
Il tema del funzionamento organizzativo e didattico della scuola italiana, dell’articolazione della funzione docente e della conseguente vera carriera professionale – nonostante il risultato del questionario i cui dati complessivi possono essere confermarti da chi conosce e vive la scuola in ogni angolo del paese – sembra ancora misconosciuto dalle forze politiche e dalle OO.SS.!
Ancodis, sulla base degli esiti del questionario e in considerazione della necessità di innovare il sistema scolastico italiano anche sul piano del suo funzionamento organizzativo e didattico, ribadisce che – a partire dal rinnovato riconoscimento della professione docente – un nuovo modello scolastico non può non fondarsi sule seguenti innovazioni:
- nuova articolazione della funzione docente con l’istituzione del middle management scolastico e conseguente diversificazione della carriera (oggi piatta, statica e certamente demotivante!);
- riconoscimento professionale di chi – oltre l’attività di docenza – svolge quella di collaborazione al Dirigente Scolastico e di figura di sistema nell’ambito gestionale ed organizzativo, del coordinamento e della progettazione didattica;
- riconoscimento contrattuale in un ALBO professionale nel prossimo CCNL scuola comparto Istruzione e Ricerca per il quale occorre determinare in specifiche aree di complessità profilo, accesso, attività, permanenza, trattamento economico;
- conseguimento di percorsi di formazione in gestione, coordinamento, controllo, pianificazione, monitoraggio, sicurezza e progettazione didattica organizzati dal MIM;
- formale riconoscimento giuridico del Collaboratore principale (ex vicepreside) in tutte le scuole che – anche con delega di funzione – possa sostituire per brevi periodi il ds;
- distaccamento dall’attività di insegnamento del docente Collaboratore principale (ex vicepreside) individuato dal DS tra i soggetti di cui al comma 5, art. 25 del D. Lgs 165/2001.
In un tempo di necessarie e discusse trasformazioni nella scuola italiana, non è possibile dimenticarsi di queste *risorse professionali* che rivendicano meritata attenzione e il diritto di piena esistenza nel sistema scolastico italiano.
Confidiamo nell’attenzione del Ministro, delle forze politiche, dei sindacati, delle associazioni di categoria e degli organi di stampa.
Per ANCODIS
Prof. Rosolino Cicero
L’ANCoDiS sostiene il riconoscimento giuridico e contrattuale dei Collaboratori dei DS e figure di sistema che lavorano nelle autonome Istituzioni scolastiche.