La Voce della Scuola

ANCODIS: al termine dell’anno scolastico un questionario dedicato al lavoro aggiuntivo delle figure di sistema e dei collaboratori dei dirigenti scolastici nella scuola autonoma

Nel giorno nel quale si sottoscrive il CCNL 2019-21 e quasi al termine dell’anno scolastico 2022-2023, Ancodis pubblica il report dell’annuale questionario proposto ai collaboratori dei dirigenti scol...

A cura di Diego Palma
13 luglio 2023 13:22
ANCODIS: al termine dell’anno scolastico un questionario dedicato al lavoro aggiuntivo delle figure di sistema e dei collaboratori dei dirigenti scolastici nella scuola autonoma -
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Nel giorno nel quale si sottoscrive il CCNL 2019-21 e quasi al termine dell’anno scolastico 2022-2023, Ancodis pubblica il report dell’annuale questionario proposto ai collaboratori dei dirigenti scolastici e alle figure di sistema individuati ai sensi del comma 5 dell’art. 25 del D. Lgs 165/2001 e del comma 83 dell’art. 1 della Legge 107/2015.

Sono stati rilevati dati e informazioni per rappresentare il lavoro aggiuntivo di decine di migliaia di donne e uomini che ogni anno si rendono disponibili ad assumere incarichi aggiuntivi per il funzionamento organizzativo e didattico delle loro scuole.

Il questionario è strutturato in 6 sezioni:

Nella prima sezione si cerca di definire l’identità professionale.

Alla domanda – Chi sei? – scaturisce che il 76.3% è donna

 

Per quanto riguarda l’ordine di scuola: 

il 38.1% lavora nella scuola primaria

il 30.6% nella SSI°

il 30% nella SSII°

l’1.3% nella scuola dell’infanzia

 

con un’anzianità di servizio

di oltre i 25 anni per il 45.6%

tra i 20 e i 25 anni per il 27.5%

tra i 15 e i 20 anni per il 12.5%

tra i 5 e i 10 anni per il 9.4%

e, infine, tra i 10 e i 15 anni per il 5%.

 

Mentre “da quanti anni lavori nell’attuale scuola

si rileva, dunque, che l’81.9% è in servizio nella sua scuola da oltre 9 anni; ciò significa che si tratta di docenti che ben conoscono la loro realtà scolastica e spesso ne sono anche la memoria storica.

 

In merito alla complessità della scuola nella quale si presta servizio, si hanno i seguenti dati:

il 63.7% lavora in un IC

il 15% in un IISS

il 14.4% in un Liceo

l’5% in una DD

l’1.2% in un IOc

lo 0.7% in una SMS

 

con un numero dei plessi:

per il 60.6% compreso tra 2 e 5

per il 16.9% compreso tra 6 e 8

per il 11.9% con un solo plesso

per il 5% compreso tra 11 e 15

per il 4.4% compreso tra 9 e 10

e soltanto per l’1.2% un numero di plessi superiore a 15

 

Rispetto alla popolazione scolastica,

il 4.4% dichiara una popolazione minore di 500 alunni

il 10% una popolazione superiore ai 1500 alunni

il 12.5% tra i 1200 e i 1500 alunni

il 16.9% compresa tra i 700 e i 900 alunni

il 21.9% tra i 500 e i 700

il 34.3% tra i 900 e i 1200 alunni.

 

La seconda sezione è relativa “all’incarico di collaborazione e all’area di interesse”.

Alla domanda “In quale – tra le seguenti figure di sistema – hai svolto (in via esclusiva o in prevalenza) la tua attività di collaborazione

il 51.3% risponde Primo collaboratore (ex vicepreside)

il 28.8% ha svolto l’incarico di secondo collaboratore

il 6.9% quello di funzione strumentale

il 4.4% ha assunto quello di responsabile di plesso distaccato

il 8.6% nelle altre figure di sistema operanti nella scuola autonoma

Con l’introduzione del tutor per l’orientamento e del docente orientatore ai sensi del Decreto MIM 63 del 5/4/2023, tra i docenti del secondo ciclo il 73.4% ha dichiarato di non aver dato la disponibilità ad assumere l’incarico di tutor mentre il 79.3% di non aver dato la disponibilità ad assumere l’incarico di orientatore.

 

Se poi si chiede “da quanti anni sei impegnato nell’attività di collaborazione”,

il 29.4% tra i 1 e i 5 anni

il 24.4% tra i 6 e i 9 anni

il 28.1% tra i 10 e i 15 anni

il 13.1% tra i 16 e i 20 anni

il 4.4% tra i 21 e i 25 anni

lo 0.6% oltre i 25 anni.

Si può facilmente comprendere che abbiamo a che fare con risorse professionali che hanno acquisito negli anni una sicura esperienza nel collaborare e coadiuvare il Ds e il Dsga nella quotidiana azione organizzativo-didattico-amministrativa.

 

Rispetto all’attività di collaborazione,

il 71.9% presta la collaborazione al Ds titolare

il 14.4% con Ds reggente.

il 13.7% con il Ds titolare e reggente in altra sede

 

Nel caso di scuola in reggenza, il 58.7% dichiara di avere il ds presente da uno a due giorni la settimana, il 35.4% due/tre giorni al mese, il 5.9% tra i 10 e i 20 giorni nell’intero AS.

 

In merito allo svolgimento dell’incarico, il 25% ha lavorato con l’esonero totale dall’insegnamento, 35% con esonero parziale e il 40% ha svolto l’incarico unitamente all’attività didattica in classe.

 

 

Sulla base della fonte normativa richiamata nel decreto di nomina,

il 15% è stato nominato ai sensi dell’Articolo 1, comma 83, della legge n. 107/2015

il 29.4% è stato nominato ai sensi dell’Articolo 25, comma 5, del decreto legislativo n. 165/2001

il 42.5% ai sensi delle due fonti normative

il 13.1% senza alcun riferimento alle fonti normative

Nella terza sezione “Servizio reso nell’attività di collaborazione” (come da nomina del DS e Contrattazione di istituto) alla domanda “Di norma, per lo svolgimento del tuo incarico, in quali aspetti hai avuto delega del Ds”, si rilevano in ordine decrescente le seguenti percentuali:

Organizzazione quotidiana del servizio                                                                  89.9%

Collaborazione con gli uffici di segreteria                                                               88.8%

Gestione dei rapporti tra le componenti scolastiche                                              83.9%

Sicurezza e prevenzione                                                                                          79.5%

Sostituzione docenti assenti                                                                                    70.6%

Accoglienza del personale per presa di servizio                                                    67.5%

Gestione dei conflitti                                                                                                65.6%

Rapporto con gli enti locali                                                                                      56.9%

Partecipazione a tavoli di coordinamento e reti                                                     55.6%

Redazione e/o monitoraggio di progetti                                                                  48.8%

Organizzazione, coordinamento e monitoraggio della DDI                                   30.6%

 

E’ stato, inoltre, chiesto “Durante l’anno scolastico di cosa ti sei occupata/o costantemente?” con le seguenti risposte:

Preparare proposte di circolari, regolamenti, report e documenti                             90.4%

Pianificare, organizzare e sorvegliare sul corretto utilizzo degli spazi scolastici      80.6%

Affrontare con alunni e genitori questioni legate alla disciplina/frequenza               76.9%

Sorvegliare l’applicazione dei regolamenti e delle procedure organizzative dell’istituto,

incluse questioni relative a sicurezza, trasparenza e anticorruzione, ecc                69.4%

Fare fronte alle emergenze e ad altri eventi non pianificati, inclusa la DDI              57.5%

Coordinare le attività extradidattiche connesse all’incarico di referenza                  53.8%

Coordinare le attività extradidattiche connesse ai PON                                           41.3%

Gestire problematiche relative all’inclusione, anche nella DDI                                 38.7%

Coordinare le attività relative alla continuità e all’orientamento                                30.6%

Per questo imponente lavoro necessario a garantire il funzionamento organizzativo e didattico, rileviamo che

Per quanti hanno dichiarato un incremento, esso è stato quantificato tra le 5 e 10 ore settimanali per il 42.2%, di oltre le 10 ore per il 43.4% e per il 14.4% inferiore a 5 ore settimanali.

 

In relazione al servizio aggiuntivo e tenuto conto delle mansioni delegate, l’aspetto economico definito in sede di contrattazione di istituto rivela un’evidente criticità.

Infatti, il 30.6% tra 1000 e 2000 Euro, il 25% dichiara di aver ricevuto un riconoscimento lordo stato compreso tra 2000 e 3000 Euro, il 18.1% tra 3000 e 4000 euro, il 15.6% tra 500 e 1000 euro, il 6.3% dichiara oltre i 4000 Euro e meno di 500 Euro per il 4.4%: ci si può rendere conto della necessità di definire l’aspetto economico anche sulla base di fasce di complessità e di carico di lavoro.

 

Se si chiede “Il compenso assegnato lo ritieni congruo rispetto ai carichi di lavoro e alle deleghe/responsabilità collegate all’incarico” è per nulla o poco congruo per il 90% e per il 10% abbastanza o molto congruo.  

 

Alla domanda “Quale sarebbe, a tuo giudizio, un compenso congruo con gli attuali carichi di lavoro e deleghe/responsabilità

 

Nella quarta sezione relativa alle “motivazioni professionali”, alla domanda “perché hai accettato l’incarico?”,

87.5%             per contribuire al buon funzionamento dell’organizzazione scolastica

72.5%             per contribuire a sviluppare la comunità scolastica

58.1%             per contribuire a migliorare l’offerta formativa della scuola

58.1%             per l’opportunità di migliorare le mie competenze organizzative

53.8%             per contribuire a migliorare la qualità delle relazioni

43.8%             per fare emergere la mia professionalità oltre l’aspetto didattico  

36.3%             per i buoni rapporti con il DS

33.1%             per la voglia di impegnarmi in qualcosa di nuovo

23.8%             per l’opportunità di guadagnare una retribuzione aggiuntiva

21.3%             per l’opportunità di preparami meglio per il concorso a DS

13.1%             per mancanza di disponibilità di altri docenti

9.4%               perché ho disponibilità di tempo

 

Nella quinta sezione “Valorizzazione e valutazione professionale”, il 54.4% dichiara di essere favorevole ad essere valutato insieme al proprio Ds, il 35% in modo autonomo e soltanto il 10.6% dichiara la sua contrarietà.

 

Alla domanda “Per il riconoscimento del tuo servizio cosa proponi”, si rilevano le seguenti proposte:

avere riconosciuto il servizio in una carriera diversificata per l’86.9%

avere riconosciuto il servizio quale prerequisito di accesso al concorso per DS per il 58.1%

avere riconosciuto il servizio per la graduatoria di istituto  per il 26.9%

avere riconosciuto il servizio nelle procedure di mobilità annuale per il 19.6%

 

Nella sesta sezione relativa “all’Attività formativa”, si rilevano le seguenti azioni formative seguite nel corso dell’anno scolastico:

Normativa Sicurezza e prevenzione                                                                        61.9%

Nuove tecnologie nel contesto lavorativo                                                               46.3%

Elaborazione del piano di miglioramento della scuola                                           45%

Gestione del personale                                                                                            37.5%

Normativa Privacy                                                                                                   36.9%

Gestione dei conflitti                                                                                                35.6%

Attività connesse al PNRR                                                                                      31.7%

La valutazione nel sistema scolastico italiano                                                        26.9%

Gestione delle risorse economiche, finanziarie, materiali                                      26.9%

Gestione piattaforme per DDI                                                                                 13.8%

Attività e strumenti per la DaD                                                                                11.9%

 

Si parla di scuola autonoma e più moderna dimenticando (forse volutamente?) che senza questo imponente lavoro organizzativo e progettuale, senza la professionalità di migliaia di donne e uomini, senza la loro disponibilità a servire la comunità scolastica assumendo incarichi aggiuntivi, ciascuna Istituzione scolastica non potrebbe corrispondere ai suoi fini istituzionali e cioè garantire il diritto allo studio ai suoi alunni e la qualità dei servizi alla comunità scolastica.

Il tema del funzionamento organizzativo e didattico della scuola italiana, dell’articolazione della funzione docente e della conseguente vera carriera professionale – nonostante il risultato del questionario i cui dati complessivi possono essere confermarti da chi conosce e vive la scuola in ogni angolo del paese – sembra ancora misconosciuto dalle forze politiche e dalle OO.SS.!

Ancodis, sulla base degli esiti del questionario e in considerazione della necessità di innovare il sistema scolastico italiano anche sul piano del suo funzionamento organizzativo e didattico, ribadisce che – a partire dal rinnovato riconoscimento della professione docente – un nuovo modello scolastico non può non fondarsi sule seguenti innovazioni:

  1. nuova articolazione della funzione docente con l’istituzione del middle management scolastico e conseguente diversificazione della carriera (oggi piatta, statica e certamente demotivante!);
  2. riconoscimento professionale di chi – oltre l’attività di docenza – svolge quella di collaborazione al Dirigente Scolastico e di figura di sistema nell’ambito gestionale ed organizzativo, del coordinamento e della progettazione didattica;
  3. riconoscimento contrattuale in un ALBO professionale nel prossimo CCNL scuola comparto Istruzione e Ricerca per il quale occorre determinare in specifiche aree di complessità profilo, accesso, attività, permanenza, trattamento economico;
  4. conseguimento di percorsi di formazione in gestione, coordinamento, controllo, pianificazione, monitoraggio, sicurezza e progettazione didattica organizzati dal MIM;
  5. formale riconoscimento giuridico del Collaboratore principale (ex vicepreside) in tutte le scuole che – anche con delega di funzione – possa sostituire per brevi periodi il ds;
  6. distaccamento dall’attività di insegnamento del docente Collaboratore principale (ex vicepreside) individuato dal DS tra i soggetti di cui al comma 5, art. 25 del D. Lgs 165/2001.

In un tempo di necessarie e discusse trasformazioni nella scuola italiana, non è possibile dimenticarsi di queste *risorse professionali* che rivendicano meritata attenzione e il diritto di piena esistenza nel sistema scolastico italiano. 

Confidiamo nell’attenzione del Ministro, delle forze politiche, dei sindacati, delle associazioni di categoria e degli organi di stampa.

 

     Per ANCODIS

Prof. Rosolino Cicero

 

L’ANCoDiS sostiene il riconoscimento giuridico e contrattuale dei Collaboratori dei DS e figure di sistema che lavorano nelle autonome Istituzioni scolastiche.

 

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