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Ancodis: …ed io pago! Appello al Ministro, alle forze politiche e ai sindacati

Un docente assume l’incarico di esperto per un progetto PON di 30 ore. Dopo quasi un anno riceve il suo onorario così ripartito:Lordo: 2100 EuroRitenute previdenziali: 144,80 Euro Ritenute erariali: 3...

A cura di Redazione
26 novembre 2023 11:35
Ancodis: …ed io pago! Appello al Ministro, alle forze politiche e ai sindacati -
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Un docente assume l’incarico di esperto per un progetto PON di 30 ore. Dopo quasi un anno riceve il suo onorario così ripartito:

Lordo: 2100 Euro

Ritenute previdenziali: 144,80 Euro Ritenute erariali: 359,43 Euro Oneri riflessi: 517,50

Totale ritenute: 1021,73 Euro

NETTO: 1078,27 Euro

 

Si evince che lo Stato sottrae quasi il 50% della retribuzione spettante ad un docente che ha deciso  di lavorare oltre gli obblighi contrattuali per la scuola italiana.

C’è tanta amarezza nel vedere un trattamento fiscale che è certamente iniquo

e fa pagare un caro prezzo a chi decide di lavorare a scuola di più e alla luce del sole.

Purtroppo questo trattamento fiscale vale per tutte le attività aggiuntive che si svolgono nella scuola autonoma e che al netto delle ritenute previdenziali ed erariali vengono retribuite addirittura a poco più di 10,00 Euro/ora con la conseguenza che un/una docente decide di non assumerle preferendo fare “altro” economicamente molto più vantaggioso.

Che tristezza? Forse ha ragione chi fa il furbo comportandosi in modo sleale con lo Stato? Non possiamo pensarlo…. Non vogliamo pensarlo….

Proprio per non pensarlo Ancodis fa un appello: lo Stato deve sostenerequesto lavoro “straordinario” con una significativa riduzione della tassazione fiscale per tutti i redditi derivanti dallo svolgimento di progetti approvati nel PTOF e dalle attività connesse al funzionamento organizzativo e didattico della      scuola.

Solo così darebbe un segnale di riconoscimento e di gratitudine a coloro che hanno deciso di  lavorare alla luce del sole contribuendo sia al miglioramento dell’offerta formativa della scuola che – cosa non secondaria – alle casse dello Stato e dell’INPS.

Migliaia di donne e uomini di scuola riceveranno in questo modo un messaggio forte e chiaro!

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