La Voce della Scuola

Ancodis: il lavoro non riconosciuto dei docenti nella scuola autonoma

Al termine dell'anno scolastico 2023-2024, Ancodis elabora il report dell’annuale questionario proposto ai collaboratori dei dirigenti scolastici e alle figure di sistema.

A cura di Redazione
22 luglio 2024 18:57
Ancodis: il lavoro non riconosciuto dei docenti nella scuola autonoma - A confused businessman stares at a scribble design that is painted on a wall. It represents the confusion and stress that some people feel in everyday life. He is looking up while standing with his back to the camera.
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Al termine dell’anno scolastico 2023-2024, Ancodis elabora il report dell’annuale questionario proposto ai collaboratori dei dirigenti scolastici e alle figure di sistema.

Sono stati rilevati dati e informazioni che certificano la qualità e la quantità di lavoro di alto valore professionaledi decine di migliaia di donne e uomini che ogni anno si rendono disponibili ad assumere incarichi aggiuntivi per il funzionamento organizzativo e didattico delle loro scuole.

Il questionario è strutturato in 6 sezioni:

Nella prima sezione si cerca di definire l’identità professionale.

Alla domanda – Chi sei? – scaturisce che il 79.1% è una docente

 

Per quanto riguarda l’ordine di scuola: 

il 34.3% lavora nella scuola primaria

il 31.3% nella SSI°

il 26.9% nella SSII°

il 7.5% nella scuola dell’infanzia

 

con un’anzianità di servizio

di oltre i 25 anni per il 47%

tra i 20 e i 25 anni per il 22.4%

tra i 15 e i 20 anni per il 12.7%

tra i 10 e i 15 anni per il 7.5%

tra i 5 e i 10 anni per l’8.2%

e, infine, meno di 5 anni per il 2.2%.

 

Mentre alla domanda “da quanti anni lavori nell’attuale scuola

il 20.9% oltre i 25 anni

il 17.9% tra i 21 e i 25 anni

il 15.9% tra i 16 e i 20 anni

il 9% tra i 13 e i 15 anni

il 9.7% tra i 9 e i 12 anni

il 17.7% tra 5 e 8 anni

e, infine, il 8.9% meno di 5 anni

dai suddetti dati si rileva un primo dato molto interessante: il 73.4% è in servizio nella sua scuola da oltre 9 anni; ciò significa che si tratta di docenti che ben conoscono la loro realtà scolastica e spesso ne sono anche la memoria storica.

 

In merito alla complessità della scuola nella quale si presta servizio, si rilevano i seguenti dati:

il 67.2% lavora in un IC

il 14.2% in un IISS

l’11.9% in un Liceo

il 3.7% in una DD

l’1.7% in una SMS

l’1.3% in un IOc

 

con un numero dei plessi:

per il 64.9% compreso tra 2 e 5

per il 20.9% compreso tra 6 e 8

per il 6% con un solo plesso

per il 4.5% compreso tra 9 e 10

per il 3% compreso tra 11 e 15

e soltanto per lo 0.7% un numero di plessi superiore a 15

 

Rispetto alla popolazione scolastica,

il 6.7% dichiara una popolazione minore di 500 alunni

il 9.7% una popolazione superiore ai 1500 alunni

il 19.4% tra i 1200 e i 1500 alunni

il 20.1% tra i 900 e i 1200 alunni.

il 21.6% tra i 500 e i 700

il 22.5% compresa tra i 700 e i 900 alunni

Il numero dei plessi per istituzione scolastica e il numero degli alunni certificano la complessità di gran parte delle istituzioni scolastiche che sono governate dal ds e dai suoi diretti collaboratori.

 

La seconda sezione è relativa “all’incarico di collaborazione e all’area di interesse”.

Alla domanda “In quale – tra le seguenti figure di sistema – hai svolto (in via esclusiva o in prevalenza) la tua attività di collaborazione

il 59% risponde Primo collaboratore (ex vicepreside)

il 22.4% ha svolto l’incarico di responsabile di plesso distaccato

il 16.4% quello di funzione strumentale

il 14.9% ha svolto l’incarico di secondo collaboratore

il 12.7% tutor ai sensi del DM 63

il 9.7% animatore digitale

il 3.7 il docente orientatore

percentuali variabili per le altre figure di sistema. Ovviamente è da tenere presente che un docente potrebbe avere assunto più incarichi secondo le deliberazioni della propria scuola.

Se poi si chiede “da quanti anni sei impegnato nell’attività di collaborazione e/o di figura di sistema”,

il 10.4 soltanto da un anno

il 27.6 tra i 2 e i 5 anni

il 25.4% tra i 6 e i 9 anni

il 22.4% tra i 10 e i 15 anni

l’8.2% tra i 15 e i 20 anni

il 5.2% tra i 20 e i 25 anni

lo 0.8% oltre i 25 anni.

Si può facilmente comprendere che abbiamo a che fare con risorse professionali che hanno acquisito negli anni (oltre i 5 anni per il 62%) una sicura esperienza nel collaborare e coadiuvare nella quotidiana azione organizzativo-didattico-amministrativa il Ds e il Dsga.

 

Rispetto all’attività di collaborazione,

il 76.2% presta la collaborazione al Ds titolare

il 13.4% con Ds reggente.

il 10.4% con il Ds titolare e reggente in altra sede

Nel caso di servizio in una scuola in reggenza, il 41.4% dichiara di avere il ds presente due giorni a settimana, il 17.2% un giorno a settimana, il resto qualche giorno al mese o alcuni giorni l’anno.

 

In merito allo svolgimento dell’incarico, il 50% ha svolto l’incarico senza esonero, il 22.4% ha lavorato con l’esonero totale dall’insegnamento e il 27.6% con esonero parziale.

 

Nella terza sezione “Servizio reso nell’attività di collaborazione” (come da nomina del DS e Contrattazione di istituto) alla domanda “Di norma, per lo svolgimento del tuo incarico, in quali aspetti hai avuto delega del Ds”, si rilevano in ordine decrescente le seguenti percentuali:

Collaborazione con gli uffici di segreteria                                                                82.8%

Organizzazione quotidiana del servizio                                                                   79.1%

Gestione dei rapporti tra le componenti scolastiche                                               76.9%

Sostituzione docenti assenti                                                                                    67.9%

Accoglienza del personale per presa di servizio                                                     67.2%

Gestione dei conflitti                                                                                                 64.2%

Rapporto con gli enti locali                                                                                      57.5%

Redazione e/o monitoraggio di progetti                                                                   53%

Partecipazione a tavoli di coordinamento e reti                                                      46.3%

Attività di tutor dei docenti                                                                                        25.4%

Attività di tutor alunni                                                                                                20.1%

 

E’ stato, inoltre, chiesto “Durante l’anno scolastico di cosa ti sei occupata/o costantemente?” con le seguenti risposte:

Preparare proposte di circolari, regolamenti, report e documenti                                    82.1%

Pianificare, organizzare e sorvegliare sul corretto utilizzo degli spazi scolastici         79.9%

Affrontare con alunni e genitori questioni legate alla disciplina/frequenza               73.1%

Sorvegliare l’applicazione dei regolamenti e delle procedure organizzative dell’istituto,

incluse questioni relative a sicurezza, trasparenza e anticorruzione, ecc                  70.1%

Coordinare le attività extradidattiche relative al PTOF                                                     57.5%

Fare fronte alle emergenze e ad altri eventi non pianificati, inclusa la DDI                 48.5%

Coordinare le attività extradidattiche relative alle referenze di sistema                                  47.8%

Coordinare le attività extradidattiche connesse ai fondi PON                                          47%

Coordinare le attività relative alla continuità e orientamento                                           40.3%

Gestire problematiche relative all’inclusione, anche nella DDI                                        27.6%

 

Per questo imponente lavoro necessario a garantire il funzionamento organizzativo e didattico, rileviamo che il 57.3% ha rilevato un incremento del proprio lavoro, il 39.6% una sostanziale stabilità rispetto al precedente a.s. e, infine, il 3.1% una riduzione.

 

In relazione al servizio aggiuntivo e tenuto conto delle mansioni delegate, il riconoscimento economico annuo (lordo stato) definito in sede di contrattazione di istituto è così dichiarato:

il 31.3% tra 1000 e 2000 Euro, il 29.8 meno di 1000 euro, il 20.1% dichiara di aver ricevuto un riconoscimento compreso tra 2000 e 3000 Euro, il 13.4% tra 3000 e 4000 euro, il 5.2% dichiara oltre i 4000 Euro.

Mentre se si chiede “Il compenso assegnato lo ritieni congruo rispetto ai carichi di lavoro e alle deleghe/responsabilità collegate all’incarico” è per nulla o poco congruo per il 90.3% e per il 9.7% abbastanza o molto congruo.

 

Alla domanda “Quale sarebbe, a tuo giudizio, un compenso congruo con gli attuali carichi di lavoro e deleghe/responsabilità” si rilevano le seguenti risposte:

50% in più                                         39.6%

100% in più                                       20.1%

25% in più                                         17.9%

75% in più                                         11.2%

10% in più                                         11.2%

 

Nella quarta sezione relativa alle “motivazioni professionali, alla domanda “perché hai accettato l’incarico?”,

78.4%             per contribuire al buon funzionamento dell’organizzazione scolastica

67.9%             per contribuire a sviluppare la comunità scolastica

56%                per contribuire a migliorare l’offerta formativa della scuola

50%                per contribuire a migliorare la qualità delle relazioni

39.6%             per l’opportunità di migliorare le mie competenze organizzative

38.8%             per l’interesse specifico sul tipo di incarico

45.8%             per fare emergere la mia professionalità oltre l’aspetto didattico

35.1%             per i buoni rapporti con il DS

32.1%             per la voglia di impegnarmi in qualcosa di nuovo

23.1%             perché ho conseguito titoli specifici

20.1%             per l’opportunità di preparami meglio per il concorso a DS

20.1%             per mancanza di disponibilità di altri docenti

13.4%             per la possibilità di guadagnare una retribuzione aggiuntiva

 

Nella quinta sezione “Valutazione professionale, il 47% dichiara di essere favorevole ad essere valutato insieme al proprio Ds, il 36.6% in modo autonomo e soltanto il 16.4% dichiara la sua contrarietà alla valutazione.

 

In merito alla “valorizzazione professionale, alla domanda “Per il riconoscimento del tuo servizio cosa proponi”, si rilevano le seguenti proposte:

avere riconosciuto il servizio in una carriera diversificata per l’76.9%

avere riconosciuto il servizio quale prerequisito di accesso al concorso per DS per il 54.5%

avere riconosciuto il servizio per la graduatoria di istituto  per il 38.8%

avere riconosciuto il servizio nelle procedure di mobilità annuale per il 26.9%

 

Nella sesta sezione relativa “all’Attività formativa, si rilevano le seguenti azioni formative seguite nel corso dell’anno scolastico:

Normativa Sicurezza e prevenzione                                                                        52.2%

Nuove tecnologie nel contesto lavorativo                                                                47%

Elaborazione del piano di miglioramento della scuola                                           32.1%

Normativa Privacy                                                                                                    29.9%

Gestione dei conflitti                                                                                                 27.6%

Gestione del personale                                                                                            25.4%

Gestione delle risorse economiche, finanziarie, materiali                                      23.9%

La valutazione nel sistema scolastico italiano                                                        23.1%

 

Si parla di scuola autonoma e europea – dichiara il Presidente di Ancodis Rosolino Cicero – dimenticando (forse volutamente?) che senza questo imponente quotidiano lavoro organizzativo e progettuale, senza la professionalità di migliaia di donne e uomini, senza la loro disponibilità a lavorareper la comunità scolastica assumendo incarichi aggiuntivi, ogni scuola non potrebbe corrispondere ai suoi fini istituzionali e cioè garantire il diritto allo studio ai suoi alunni e l’efficienza dei servizi alla comunità scolastica.”

Il tema del funzionamento organizzativo e didattico della scuola italiana, dell’articolazione professionale della funzione docente e della conseguente vera carriera professionale sembra ancora misconosciuto dalle forze politiche e dalle OO.SS.!

In un tempo di “riforme” nella scuola italiana,continua Cicero, come è stato fatto per gli assistenti amministrativi nella progressione all’area dei funzionari e dell’Elevata qualificazione prevista dal nuovo CCNL, non è possibile dimenticarsi di queste risorse professionali che rivendicano soltanto il diritto di piena esistenza contrattuale nel sistema scolastico italiano. In questi anni, lo Stato, il Ministero e le organizzazioni sindacali sono stati silenti se non indifferenti nei confronti del LAVORO aggiuntivo e della professionalità di oltre 100000 docenti.

Lo sanno tutti che senza i collaboratori del ds e le figure di sistema la scuola autonoma NON può adempiere alla sua funzione istituzionale e, dunque, nell’articolazione della funzione docente occorre strutturare contrattualmente l’area delle figure di sistema o del middle management scolastico.

Si tratta – conclude il Presidente di Ancodis – di riconoscere pari dignità al lavoro dentro e fuori gli ambienti di apprendimento; si tratta di definire un percorso di carriera che preveda per i docenti che lo vorranno la transizione in un’area intermedia e poi – se lo riterranno – a quella dirigenziale; si tratta di rompere il sistema della carriera piatta di fatto anacronistica che ha reso – per tantissimi – la funzione docente priva dei necessari stimoli professionali e poco attrattiva per le nuove generazioni che guardano al mondo del lavoro.

La complessa scuola autonoma non può essere più formalmente affidata alla “solitudine di un numero primo“. E’ indiscutibile che il Ds si avvale della competenza e professionalità di docenti che ricevono in cambio SOLO un misero riconoscimento economico in sede di contrattazione di istituto. Ed in sua assenza – caso unico nella pubblica amministrazione – NON esiste una figura giuridicamente e contrattualmente riconosciuta alla sua sostituzione (ex vicepreside)!

Per tutto questo, Ancodis confida nell’attenzione del Ministro, delle forze politiche, dei sindacati, delle associazioni di categoria e degli organi di stampa.

 

ANCODIS

 

L’ANCoDiS sostiene il riconoscimento giuridico e contrattuale dei Collaboratori dei DS e figure di sistema che lavorano nelle autonome Istituzioni scolastiche: i collaboratori del dsindividuati ai sensi del comma 5 art. 25 del D. Lgs 165/2001, i responsabili di plessoche consentono alle sedi distaccate di funzionare, le funzioni strumentaliindividuate ai sensi dell’art.33 del CCNL scuola 2006/2009, i coordinatori didattici,i coordinatori di dipartimento, gli animatori digitali, i docenti tutor per i neoimmessi, i tutor per l’orientamento ai sensi del Decreto MIM 63 del 5/4/2023, i docenti orientatoriai sensi del Decreto MIM 63 del 5/4/2023, i referenti di sistema(Inclusione, PON, ERASMUS, PCTO, Privacy, Intercultura, Bullismo e cyberbullismo, INVALSI, Istruzione parentale, Istruzione ospedaliera, Istruzione carceraria, mobility manager).

 

 

 

 

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