La Voce della Scuola

Ancora una caotica vigilia di anno scolastico

un nuovo anno scolastico caratterizzato, come sempre da anni, dalla confusione e dal malcontento.

A cura di Redazione
30 agosto 2024 18:38
Ancora una caotica vigilia di anno scolastico -
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Siamo alla vigilia di un nuovo anno scolastico caratterizzato, come sempre da anni, dalla confusione e
dal malcontento.
Come ogni anno, le lezioni inizieranno con decine di migliaia di cattedre scoperte o assegnate a
supplenti.
Come ogni anno, dalle diverse Regioni arrivano le proteste di docenti, aspiranti Dirigenti, personale
ATA che vedono inceppati i meccanismi burocratici che dovrebbero invece garantire il fluido e
corretto funzionamento dell’Istruzione pubblica.
E’ il caso dei “docenti immobilizzati” che in alcune Regioni non riescono ad avere la possibilità
integrare e veder scorrere le graduatorie per l’assegnazione interprovinciali delle cattedre.
E’ il caso dei docenti idonei al Concorso del 2020 che si vedono sbarrare il passo dai docenti di
concorsi successivi.
E’ il caso dei docenti di sostegno che vedono i loro destini posti nelle mani del gradimento di famiglie
che, vale la pena di ricordare, sono “utenti” e non “clienti” del sistema di Istruzione statale pubblico.
E’ il caso degli aspiranti Dirigenti Scolastici, in balia di ricorsi e bandi di concorso quantomeno
ambigui.
Il Ministro Valditara getta acqua sul fuoco e forse, a questo punto dell’anno, fa anche bene se vuole
fare in modo che personale scolastico docente e non docente possa iniziare il proprio lavoro con un
minimo di tranquillità. Ma le promesse durano il tempo di una stagione. La finanziaria è vicina e
vedremo se il governo Meloni vorrà realmente intervenire. Intervenire fornendo risorse per nuove
assunzioni, trasformando l’organico di fatto in organico di diritto, incrementando i salari, rendendo
vivibili e sicure le scuole italiane. Intervenire avviando un confronto reale e sincero col mondo della
scuola e non solo con imprese e associazioni di categoria, finalizzato ad impostare una riforma
condivisa del sistema.
E’ evidente la necessità di una riforma radicale del sistema istruzione in Italia. Una riforma ispirata
alla centralità degli individui (tutti) che compongono un’unica comunità educante e che si impegnano
a mantenere efficiente un sistema che la classe politica degli ultimi trent’anni ha spesso minato, forse
per incapacità, più probabilmente nella consapevolezza che un popolo privo di strumenti culturali è
agevolmente indirizzabile.

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