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Ancora violenza: minorenni uccidono a bastonate un'anatra a Rodi Garganico. Cosa aspettiamo a educare prima ancora che a punire?

Ennesimo episodio di violenza ad opera di minorenni: un gruppo di 4 ragazzini ha ucciso a bastonate un’anatra inerme a Rodi Garganico filmando l’intero episodio, verificatosi nelle sere scorse a breve...

24 settembre 2023 08:35
Ancora violenza: minorenni uccidono a bastonate un'anatra a Rodi Garganico. Cosa aspettiamo a educare prima ancora che a punire? -
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Ennesimo episodio di violenza ad opera di minorenni: un gruppo di 4 ragazzini ha ucciso a bastonate un’anatra inerme a Rodi Garganico filmando l’intero episodio, verificatosi nelle sere scorse a breve distanza dall’uccisione della capretta ad Anagni, a cui si aggiungono le due mucche uccise a frecciate nell’istituto agrario della periferia est di Roma. Il video della povera anatra contiene immagini molto forti, motivo per cui si evita di postarne qui il link, limitandosi a pubblicarne lo screen che figura nell’immagine di copertina di questo articolo: a guardarlo tuttavia, quel video, ciò che si evince con assoluta chiarezza è che l’uccisione della povera anatra viene vissuta come un gioco qualunque per allietare una serata forse un po’ noiosa, lasciando ancora una volta emergere una devastante quanto totale assenza di empatia, come avviene in presenza di ogni forma di violenza. Uno dei minori la colpisce una prima volta alla testa ma appurando che non è morta si rifiuta di proseguire, nonostante chi sta filmando lo inciti a farlo fra le risate generali, altro particolare sconcertante: – finiscila, un colpo secco tanto muore -,  subito dopo ne arriva un altro e completa l’esecuzione colpendola ripetutamente. ll filmato orribile sembra partito da un profilo Instagram privato per poi fare il giro del web finendo sulla pagina Facebook della LNDC Animal Protection: l’associazione animalista da 70 anni si occupa di garantire il diritto alla vita a tutti gli animali ed ha subito provveduto a sporgere denuncia contro ignoti, essendo al momento impossibile riconoscere i ragazzi dal filmato, in cui compaiono di spalle. Nel post su Facebook la LNDC lancia un appello, fra l’altro, a tutti i cittadini di Rodi Garganico a comunicare eventuali informazioni anche in forma anonima, che possano aiutare a risalire ai responsabili. La Presidente dell’associazione Piera Rosati ha parlato di nuovo allarme sugli episodi di violenza a danno degli animali ad opera di minori:pensare che queste siano bravate o ragazzate –afferma–  è ingenuo e pericoloso, essendo scientificamente provato che c’è un’alta probabilità che soggetti che compiono simili atti in gioventù siano destinati a replicarli in maniera sempre più violenta in età adulta anche nei confronti delle altre persone, mentre l’avvocata dell’associazione Alessandra Itro ha ricordato la responsabilità penale in casi del genere:l’uccisione di un animale è un reato punibile con pene che vanno dai 4 mesi ai 2 anni di carcere, e vale anche se l’animale è agonizzante, essendo previsto in tal caso che lo si debba soccorrere prestandogli le cure necessarie e chiedendo l’intervento dell’ASL veterinaria. Tale precisazione è avvenuta probabilmente in riferimento alle dichiarazioni circolate sui social della mamma di uno dei minori coinvolti nell’uccisione della capretta ad Anagni: la donna aveva infatti provato a sminuire il comportamento del figlio affermando che l’animale, prima di essere ucciso a calci, era già agonizzante. L’avvocata Itro della LNCD ha anche lanciato un monito a famiglie e istituzioni perché si educhino i ragazzi al rispetto della vita, e non soltanto per gli animali ma per evitare di allevare soggetti potenzialmente pericolosi per la collettività. La Polizia postale sta intanto verificando il profilo Instagram da cui sarebbe partito il video, circolato anche su Whatsapp, per provare a risalire all’intestatario. Restano a noi dubbi e interrogativi su cosa e quanto ancora si debba fare per intervenire in modo preventivo sul disagio di questi ragazzi, e non soltanto punitivo: tale argomento riguarda senz’altro la scuola oltre che le famiglie, come appare necessario ribadire ancora una volta, nonostante le recenti misure prese dal Governo per combattere la dispersione scolastica e inasprire le pene in caso di episodi di violenza ad opera di minori, che non sembrano arrestarsi.

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