Antonio Brandi: Un vita spezzata dalla Camorra
Sono trascorsi otto anni da quella terribile sera del 21 luglio 2016, quando il quartiere di Qualiano, alla periferia settentrionale di Napoli, fu teatro di un efferato omicidio camorristico che spezzò la giovane vita di Antonio Brandi. Antonio, appena 19

Sono trascorsi otto anni da quella terribile sera del 21 luglio 2016, quando il quartiere di Qualiano, alla periferia settentrionale di Napoli, fu teatro di un efferato omicidio camorristico che spezzò la giovane vita di Antonio Brandi. Antonio, appena 19 anni, era tornato a casa per una breve licenza dal servizio militare presso la Compagnia di Sussistenza del Comiliter tosco-emiliano di Firenze. Nonostante il tempo passato, le circostanze della sua morte rimangono avvolte nel mistero.

Ricordato come un ragazzo scrupoloso, onesto e responsabile, Antonio era molto amato dalla sua famiglia e dalla comunità. La sua storia è stata recentemente rievocata da Mattia Scusa, un giovane studente del Liceo scientifico Filolao di Crotone, nell’ambito del progetto “#inostristudentiraccontanoimartiridellalegalità”.
“Il 21 luglio 1995, Antonio Brandi, incensurato, venne ucciso con numerosi colpi di pistola da individui sconosciuti,” scrive Mattia Scusa, facendo un toccante resoconto della vicenda. “L’attentato avvenne nelle vicinanze di Qualiano. Antonio, che prestava servizio militare, era rientrato a casa due giorni prima per trascorrere due settimane di licenza a Secondigliano, dove risiedeva con i genitori.”
La sera del 21 luglio, Antonio fu visto passeggiare per il quartiere. Poco dopo, una chiamata anonima segnalò ai Carabinieri la presenza di un cadavere lungo la circumvallazione esterna a Qualiano. Sul luogo non furono trovati i bossoli, suggerendo che il giovane fosse stato assassinato all’interno di un’auto da una persona conosciuta e poi abbandonato in un’area diversa dalla scena del crimine.
L’omicidio, di chiara matrice camorristica, lascia aperti numerosi interrogativi. Si suppone che Antonio possa aver offeso le organizzazioni criminali in conflitto tra loro oppure assistito a un evento legato alle attività dei clan, diventando così un testimone da eliminare. La criminalità organizzata, come si sa, non tollera scomodi testimoni e utilizza ogni mezzo per eliminarli.
Il drammatico caso di Antonio Brandi non è isolato. Insieme alla sua vicenda, oggi vogliamo ricordare anche il piccolo Fabio De Pandi, ucciso a soli 11 anni a Napoli il 21 luglio 1991 da una pall