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Aspiranti Dirigenti: L'Avv. Caretti contesta le graduatorie del Concorso del D.M. n. 107/2023

L´avv. Caretti ribadisce che gli aspiranti dirigenti del concorso riservato di cui al D.M. n. 107/2023 sono stati fortemente penalizzati dalle graduatorie pubblicate il 9 edi 13 agosto 2024 dal Minist...

A cura di Ilenia Giocondo
11 settembre 2024 20:48
Aspiranti Dirigenti: L'Avv. Caretti contesta le graduatorie del Concorso del D.M. n. 107/2023 -
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L´avv. Caretti ribadisce che gli aspiranti dirigenti del concorso riservato di cui al D.M. n. 107/2023 sono stati fortemente penalizzati dalle graduatorie pubblicate il 9 edi 13 agosto 2024 dal Ministro dell’istruzione e del Merito.

Il criterio di attribuzione del punteggio ai titoli dal Ministero è arbitrario ed illegittimo in quanto, la
conversione su base decimale del punteggio attribuito ai titoli, ha violato quanto previsto nel D.M. n. 107/2023. La valutazione dei titoli in maniera conforme al D.M. n. 107/2023 e, cioè, in trentesimi, avrebbe consentito agli aspiranti dirigenti scolastici di ottenere un punteggio più alto ed essere collocati in posizioni migliori della graduatoria, il che avrebbe significato, per molti di loro, essere immessi nei ruoli della Dirigenza scolastica a decorrere dal 01.09.2024.
Il Ministero ha operato in violazione di legge attraverso due decreti dirigenziali che avrebbero dovuto rispettare il tenore della lex specialis, in quanto atti meramente applicativi di quanto espresso e definito con il D.M. n. 107/2023.

Le regole contenute nella legge speciale vincolano rigidamente l’operato dell’Amministrazione, obbligata alla loro applicazione senza alcun margine di discrezionalità e ciò in forza sia dei principi dell’affidamento e di tutela della parità di trattamento tra i concorrenti, che sarebbero certamente pregiudicati ove si consentisse la modifica delle regole cristallizzate nella lex specialis stessa, sia del più generale principio che vieta la disapplicazione del bando quale atto con cui l’amministrazione si è originariamente autovincolata nell’esercizio delle potestà connesse alla conduzione della procedura selettiva.

Il fine è quello di garantire che le procedure concorsuali si svolgano secondo obiettivi e principi di certezza e trasparenza (id est, di verificabilità).
Inoltre, è sempre necessario tutelare il legittimo affidamento del destinatario dei provvedimenti amministrativi, che trova origine nei principi affermati dagli artt. 3 e 97 Cost., che é uno dei fondamenti dello Stato di diritto nelle sue diverse articolazioni, limitandone l’attività legislativa ed amministrativa.

La tutela del legittimo affidamento del destinatario dei provvedimenti amministrativi si risolve in un limite all’azione della Pubblica Amministrazione, la quale, nel rispetto dei principi fondamentali fissati dall’art. 97 della Costituzione, è tenuta ad improntare la sua azione non solo agli specifici principi di legalità, imparzialità e buon andamento, ma anche al principio generale di comportamento secondo buona fede, cui corrisponde l’onere di sopportare le conseguenze sfavorevoli del proprio comportamento che abbia ingenerato nel cittadino
incolpevole un legittimo affidamento. Le brevi considerazioni e i principi sopra richiamati offrono delle salde motivazioni a sostegno di coloro che vorranno intraprendere delle azioni legali.

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