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Assegnazione Provvisoria ed eliminazione Referente Unico: grave rischio di proliferazione incontrollata di precedenze per L.104

L’eliminazione del referente unico andrà a discapito delle classi di concorso sature e di chi non ha parenti da assistere. Il riferimento è alla precisazione fatta alla contrattazione su Utilizzazioni...

22 giugno 2023 19:33
Assegnazione Provvisoria ed eliminazione Referente Unico: grave rischio di proliferazione incontrollata di precedenze per L.104 -
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L’eliminazione del referente unico andrà a discapito delle classi di concorso sature e di chi non ha parenti da assistere. Il riferimento è alla precisazione fatta alla contrattazione su Utilizzazioni e Assegnazioni Provvisorie, che in buona sostanza ha prorogato per il prossimo anno scolastico quella già in vigore dal precedente triennio 2019-22, integrandola con alcune misure fra cui proprio l’estensione della precedenza per assistere un figlio, un genitore o anche un parente  disabile a più persone dello stesso nucleo familiare. Se da un lato è lodevole il tentativo di voler assegnare provvisoriamente quanti più docenti è possibile nelle proprie province di residenza, con l’eliminazione di ogni vincolo oltre a quella del referente unico, dall’altro è evidente che proprio i docenti cronicamente penalizzati nei Trasferimenti Interprovinciali così come nelle Assegnazioni Provvisorie risulteranno ancora più penalizzati. Quante Assegnazioni Provvisorie potranno essere predisposte ai docenti senza precedenze di A046? E a quelli della Primaria?

Con tutta probabilità potrebbe ripetersi quanto già verificatosi agli esiti della Mobilità Interprovinciale, con un numero di trasferimenti che non arriva ad impiegare le dita di una sola mano nelle regioni più popolose del Sud, riconosciuti quasi esclusivamente a docenti titolari di L.104 personale, in particolare in Sicilia e Campania, in cui c’è cronica mancanza di cattedre A046 e Primaria. Che poi si ritorna sempre allo stesso punto ignorato da politici e sindacati da 8 anni: le vittime della 107/2015 quando le vogliamo riportare a casa? I docenti di ruolo immobilizzati da almeno 8 anni fuori regione (sì, almeno, perché fra loro ce ne sono alcuni che non riescono a rientrare anche da oltre 8 anni), quando potranno essere trattati da docenti di ruolo quali sono e non più da precari senza un minimo di stabilità personale e ormai anche mentale?

L’evidenza dice che quando c’è la volontà politica tutto si fa, e dunque per quale motivo non si trova un modo per assicurare almeno l’Assegnazione Provvisoria ai docenti immobilizzati? Fra mille dubbi sulla possibilità di ottenerla dopo essersi visti negare per l’ennesimo anno consecutivo il Trasferimento Interprovinciale, è lecito ipotizzare che una misura come quella dell’eliminazione del referente unico produrrà agevolazioni per chi ha un parente con disabilità rispetto a chi non ce l’ha né riesce a rimediarne uno dell’ultim’ora. È lecito anche ipotizzare che in vista dell’Assegnazione Provvisoria possa verificarsi una proliferazione incontrollata di assistenti improvvisati di nonne, zie, suocere e suoceri disabili, che magari fino a pochi giorni prima si andavano a trovare giusto a Pasqua e a Natale. E’ lecito anche ipotizzare, purtroppo, che un caso come quello di Palermo non sia isolato: nel capoluogo siciliano sono scattate le manette proprio in questi giorni per sei truffatori coinvolti in un giro di mazzette da 900.000 euro in cambio di centinaia di false istanze di invalidità ai sensi della L.104/92. Gli indagati come compenso avrebbero preteso le prime mensilità dei benefici o parte degli arretrati riconosciuti (fonte ANSA). In questo quadro non si può che augurarsi che i controlli partano a tappeto ovunque, perché non e’ possibile che migliaia di docenti di ruolo bloccati da anni fuori regione debbano augurarsi qualche malattia invalidante per potersi ricongiungere alle proprie famiglie, non lo si augura mai a nessuno, nemmeno a quelli che fanno i furbi a spese degli altri. Semmai, ci si augura la certezza del Diritto e dei Diritti per tutti i lavoratori in egual misura, e su questo, anche in ambito scolastico, la strada da percorrere è ancora lunga.

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