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Assegnazioni Provvisorie, clamorosi ritardi al Sud. La denuncia dei docenti: trattati come bestie, basta giocare sulla nostra pelle

Oggi 27 agosto ci giungono ancora segnalazioni di clamorosi ritardi nelle Assegnazioni Provvisorie interprovinciali al Sud, quelle che decidono le sorti dei docenti di ruolo fuori sede e delle loro fa...

27 agosto 2024 20:54
Assegnazioni Provvisorie, clamorosi ritardi al Sud. La denuncia dei docenti: trattati come bestie, basta giocare sulla nostra pelle -
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Oggi 27 agosto ci giungono ancora segnalazioni di clamorosi ritardi nelle Assegnazioni Provvisorie interprovinciali al Sud, quelle che decidono le sorti dei docenti di ruolo fuori sede e delle loro famiglie in vista del nuovo anno scolastico. In Sicilia le AP sono state pubblicate ieri sera, ma non coprono le cattedre realmente disponibili e inoltre, ad aggravare lo stato di apprensione dei docenti, risulta insistente la voce che l’ufficio scolastico regionale abbia dato disposizioni di non integrare con alcun elenco aggiuntivo, perché i tempi sono stretti: come a dire che, siccome le operazioni sono andate a rilento, a farne le spese saranno i docenti. Sull’accantonamento di queste cattedre, che certamente andranno alle GPS, in barba alla normativa vigente che dá la precedenza alla Assegnazioni, si gioca la vita di lavoratori della scuola e delle loro famiglie che, per un altro anno, si vedranno negato il diritto al ricongiungimento familiare. “Siamo disperati – dice il prof. della A046 Salvatore Cascone di Ragusa – non ci aspettavamo una stortura del genere, ci hanno tenuti sulle spine fino a ieri senza darci la possibilità di poterci organizzare, cosa dico ai miei figli, che fra una settimana dovrò partire perché una cattedra per me sicuramente c’è, ma l’amministrazione non ha avuto tempo per assegnarmela? – Un’altra docente fuori sede, Simonetta Arrabito della Scuola Primaria, aggiunge: – Abbiamo chiesto al Coordinamento nazionale docenti immobilizzati di diffidare l’USR Sicilia, con richiesta urgente di autorizzare tutti gli ambiti territoriali siciliani ad effettuare integrazioni e scorrimenti su tutte le cattedre disponibili al 26 agosto. Siamo certi che le cattedre ci sono e ci spettano, non è possibile giocare così sulla nostra pelle e su quella delle nostre famiglie -.
Non se la passano meglio i colleghi pugliesi e addirittura in Calabria le Assegnazioni Provvisorie non sono ancora uscite. –A Crotone nemmeno l’ombra – riferisce Romano Pesavento Presidente del CNDDU – i docenti di ruolo fuori sede trattati come bestie da pascolo, sballottati da una regione all’altra in base alle coperture necessarie. Nessuno comprende il reale disagio che si crea ad un docente che non conosce in tempo la sua destinazione, ma ogni anno è la stessa storia -. Il prof Pesavento si riferisce al disagio che i docenti di ruolo fuori sede vivono ogni anno in attesa delle Assegnazioni Provvisorie o delle GPS, a cui molti docenti di ruolo fuori sede fanno appello, grazie all’ex art.36 del CCNL scuola, pur di poter lavorare nella loro provincia di residenza. Per questi docenti, più spesso di quanto si pensi, si prospettano partenze forzate in attesa di assegnazione, quando queste sono in ritardo, o in attesa di una cattedra dai bollettini delle nomine da GPS. In tale situazione si è costretti a raggiungere la propria scuola di titolarità fuori provincia in un clima di totale incertezza e, fino a quando non muore la speranza di una nomina più vicina, si crea una condizione di disagio enorme per le spese da sostenere per viaggi, trasferte e sistemazioni non ancora definitive. Anche un semplice abbonamento al treno, nel caso dei pendolari, viene rinviato a situazione ben definita, vedendosi costretti, nel frattempo, a spendere cifre insostenibili anche solo per gli spostamenti. Ancora peggio in caso di necessità di trovare un alloggio: questi ultimi sono spesso inaccessibili e diventano introvabili man mano che si avvicina l’inizio dell’anno scolastico. Nel frattempo ci si arrangia pernottando anche in alloggi di fortuna, pur di risparmiare, per sottrarre il meno possibile risorse economiche a se stessi ed alla propria famiglia lontana.

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