Calo popolazione scolastica. Save The Children: il governo decide pensando alla tasca e non alla formazione
Calo popolazione scolastica. Si decide di ridurre il numero dei docenti, dimenticando l’aula e gli alunni/studi. La presa di posizione di save the ChildrenCalo popolazione scolastica. I numeri di un “...

Calo popolazione scolastica. Si decide di ridurre il numero dei docenti, dimenticando l’aula e gli alunni/studi. La presa di posizione di save the Children
Calo popolazione scolastica. I numeri di un “inverno che avanza“
Calo popolazione scolastica. I numeri attuali e le previsioni aprono uno scenario preoccupante per il nostro Paese. Scrivevo, riprendendo un passaggio su ItaliaOggi (23 maggio 2023): “Fra dieci anni, dagli odieni 7,4 milioni di studenti (dato 2021) nell’anno scolastico 2033-34 si scenderà a poco più di 6 milioni… L’effetto dell’andamento demografico nei prossimi 10 anni si sentirà di più nelle classi superiori , dove si potrebbero perdere circa 500.000 studenti. Alle medie il calo sarà di quasi 300.000 alunni. Alla primaria di circa 400.000 scolari”.
Intervento sugli organici, dimenticando l’assorbimento delle classi pollaio
In quel contributo avanzavo dei dubbi sulla volontà della riduzione degli alunni per classe. Scrivevo: “Siamo però sicuri che la denatalità porterà alla morte naturale delle classi pollaio? La situazione macroecononica italiana non induce all’ottimismo (debito alto, Pil basso per minori intrioti fiscali…). Il timore è che la politica potrebbe ridurre il personale scolastico a tempo indeterminato. In altri termini, il personale scolastico collocato in pensione sarà sostituito solo dai supplenti con contratto annuale! Staremo a vedere.
In attesa del miracolo però, si permette alle classi pollaio di continuare a produrre danni sull’apprendimento. Lo conferma anche C. Costarelli: il prossimo anno non cambierà lo scenario!”
Si sperava di essere smentito. Invece la conferma che la riduzione della popolazione scolastica guarderà solo al rapporto costi/benefici ( sicuramente non a livello di apprendimento), proviene da un’intervista al Ministro della P.A. Paolo Zangrillo rilasciata a Il Messaggero (25 ottobre) dove spiega che la riduzione di 5.660 docenti, decisione inevitabile dovuto all’inverno demografico, non comprometterà l’efficienza del sistema-scuola.
Concordiamo con il Ministro quando si riferisce al funzionamento del sistema scolastico, ma chi insegna guarda l’aula e pensa all’apprendimento. E qui nascono i dubbi!
La presa di posizione di Save the Children
Interessante la presa di posizione di Save the Children versus il Governo. Inevitabile per un’associazione che ha fatto dell’inclusione la sua identità e quindi conosce la povertà educativa che caratterizza molti bambini e ragazzi. Chiede che “Le spese per l’istruzione dovrebbero essere escluse dalla spending review… sottolineando che al contrario è necessario investire in un’offerta educativa di qualità, potenziando le risorse per contrastare le profonde disuguaglianze educative e i divari territoriali che caratterizzano il Paese e continuano a penalizzare studentesse e studenti più vulnerabili o che vivono in contesti più deprivati…In questo quadro, appare dunque necessario investire per potenziare l’offerta scolastica, in particolare nei territori più deprivati, e un disinvestimento sul personale scolastico rappresenterebbe una battuta d’arresto anche rispetto agli anni precedenti. Una riduzione delle risorse e del personale rischia infatti di allontanare la possibilità di garantire un’istruzione di qualità, equa ed inclusiva, che non lasci indietro nessuno”
Tutto questo porta (anche) al superamento delle classi pollaio.