Censimento Docenti di Ruolo fuori sede: secondo report parziale. Quel male della Scuola nei flussi migratori da Sud a Nord
In aumento le adesioni al “Censimento Docenti di Ruolo fuori sede” promosso dalla redazione La Voce della Scuola: il Modulo creato per l’iniziativa e scaricabile qui può essere compilato fino al pross...

In aumento le adesioni al “Censimento Docenti di Ruolo fuori sede” promosso dalla redazione La Voce della Scuola: il Modulo creato per l’iniziativa e scaricabile quipuò essere compilato fino al prossimo 20 agosto alle ore 14. I docenti sono invitati a riportare alcuni dati relativi all’anno di immissione in ruolo, provincia di residenza e provincia di titolarità, ed hanno la possibilità, su base volontaria, di aggiungere delle note sulla propria condizione personale di docente fuori sede, in massimo due righe.
Il secondo report parziale conferma la prevalenza delle due fasce d’eta’ centrali, quella che va dai 41 ai 50 e l’altra che arriva fino ai 60 anni, le quali coprono insieme l’88,9% del campione. I docenti di età compresa fra i 30 e i 40 anni coprono il 6,5% del campione, mentre quelli che superano i 60 anni sono, questa settimana, il rimanente 4,6%. Oltre il 50% del campione è composto da docenti assunti con la L.107/2015, per lo più donne come la scorsa settimana, essendo gli uomini poco più del 20% . Si prevede un’impennata di partecipanti nei prossimi giorni in seguito agli esiti delle Assegnazioni Provvisorie, la cui pubblicazione è prevista per il prossimo 4 agosto.
Come spesso accade, purtroppo, tanti docenti di ruolo fuori sede non saranno accontentati nemmeno nella mobilità annuale, il che ha spinto molti di loro, nel frattempo, a compilare anche la domanda di informatizzazione delle supplenze annuali la cui presentazione è scaduta proprio oggi, alle ore 14, facendo appello all’art. 36 del vecchio contratto scuola: dal prossimo anno l’art. 36 verrà sostituito con alcune restrizioni, in particolare non sarà più consentito ai docenti di ruolo di indicare fra le preferenze anche gli spezzoni orario ma soltanto cattedre annuali al 31 agosto oppure al 30 giugno. Le classi di concorso maggiormente presenti nel campione attualmente disponibile sono ancora quelle più sature, la A046 e la scuola Primaria: le soluzioni per queste cdc si conoscono da anni ma ancora nessun Governo si è impegnato per adottarle; attualmente per la A046 è in corso la discussione di due proposte di legge che prevedono l’affidamento ai docenti di Diritto ed Economia Politica dell’insegnamento dell’Educazione Civica e l’inserimento del Diritto in tutti i bienni delle scuole superiori.
Per la Primaria, invece, urge l’istituzione del tempo pieno anche al Sud, che non soltanto consentirebbe a tanti docenti, in particolare siciliani, di rientrare nelle province di residenza ma darebbe anche una spinta positiva al potere d’acquisto delle famiglie e di conseguenza, verosimilmente, anche alla crescita demografica, quale importante supporto nella gestione della prole. Il Ministro Valditara ha intanto annunciato il Piano Agenda Sud che intende supportare 240 scuole a rischio dispersione del Sud Italia con incremento del personale ed estensione del tempo scuola, il che costituirebbe di certo un primo passo ma non la soluzione definitiva. La penuria di cattedre al Sud è un’emergenza che traspare anche dai dati raccolti sin qui, confermata proprio dalle caratteristiche dei docenti di ruolo fuori sede impossibilitati ad ottenere la mobilità interprovinciale proprio a causa della cronica mancanza di posti. Dall’analisi dei dati, infatti, si evince una distruzione geografica dei docenti che stanno partecipando al sondaggio che copre l’intero territorio nazionale, da Nord a Sud, tuttavia la distinzione appare netta analizzando le province di titolarità dei docenti rispetto a quelle di residenza: nelle prime prevalgono le province del Centro Nord, nelle seconde, ovvero quelle di residenza, prevalgono le province del Sud. Ciò significa che il flusso migratorio dei docenti del Sud che vanno a coprire le cattedre al Nord non si arresta e non fa il bene della scuola. Se davvero questa Amministrazione intende mettere la Scuola al centro dell’agenda politica, l’ottimizzazione della sede dovrebbe essere garantita a tutti, e nessun docente dovrebbe più essere costretto a dover abbandonare i propri affetti e la propria terra per poter conseguire il ruolo; stipendi adeguati dovrebbero inoltre consentire ai Docenti del Nord di considerare l’insegnamento come una professione quanto meno dignitosa dal punto di vista economico, ed incentivarli pertanto a coprire le cattedre che spesso, senza i colleghi del Sud, rimarrebbero scoperte. Al contrario i docenti del Sud dovrebbero trovare disponibili tanti posti quanti sono almeno quelli messi a bando dai vari concorsi susseguitisi negli anni, diversamente inutile bandirne ancora e principalmente inutile averli banditi sin qui.
Lo scopo di questo sondaggio è comprendere meglio le esigenze dei docenti di ruolo fuori sede e fare in modo che si inizi a parlare di loro nei vari dibattiti politici, essendo pervenuta più volte alla nostra redazione la certezza, da parte di questi docenti, di essere stati abbandonati non soltanto dalle Istituzioni ma anche dai Sindacati, in particolare quelli che si ritrovano fuori provincia per costrizione e non per scelta personale. Alcuni fra questi docenti sono riusciti almeno a rientrare in Regione, ma attendono da anni lo step successivo nella provincia di residenza, risultando marcato il disagio in regioni grandi e popolose come la Sicilia, in cui ad esempio ad un docente di Agrigento titolare a Palermo toccano 300 km al giorno fra andata e ritorno per recarsi a scuola, e se poi di Ragusa i 300 km passano a 500. Stesso dicasi per la Campania, in cui un docente di Napoli titolare in qualche zona limitrofa del salernitano farebbe molto prima, ad esempio, a lavorare a Roma, nonostante tutti i disagi del caso. I sondaggi servono a chiarire meglio questioni di cui spesso si discute senza ascoltare la voce dei diretti interessati: i docenti di ruolo fuori sede sono i destinatari di questo primo sondaggio, a cui ne seguiranno certamente altri, con la partecipazione di altre categorie del personale scolastico. Ancora un ringraziamento a quanti stanno compilando il Modulo, rinnovando l’invito a partecipare a questo sondaggio a tutti i docenti di ruolo fuori sede. Precisiamo che i dati personali sono blindati e soggetti alla normativa vigente sulla Privacy, motivo per cui qualunque tentativo di accedervi in modo improprio sarà punito in base alla normativa vigente. Prossimo appuntamento per il terzo report parziale fra sette giorni.