Chiarimenti su trattenute stipendiali nei mesi di marzo e aprile. Intervista al presidente di Anief Marcello Pacifico
Chiarimenti su trattenute stipendiali nei mesi di marzo e aprile. Intervista al presidente di Anief Marcello Pacifico

Gentile Direttore,
sono una lettrice del suo giornale e ho apprezzato molto il suo ultimo editoriale, che affronta con grande attenzione le difficoltà economiche che vivono molti lavoratori della scuola. Proprio alla luce di quanto ha scritto, desidero condividere con lei una mia esperienza recente, sperando che possa aiutarmi a capire meglio cosa sta accadendo.Nel mio caso, da insegnante fuori sede che affronta spese non indifferenti per essere vicina alla propria famiglia, ho notato con preoccupazione che sugli stipendi dei mesi di marzo e aprile mi sono stati decurtati oltre 200 euro complessivi. Il problema è che non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale o spiegazione in merito a queste trattenute, e ciò mi mette in seria difficoltà economica e personale.
Le chiedo, se possibile, se ha notizie o elementi utili per comprendere le ragioni di queste decurtazioni. Possono essere legate forse a qualche recente aggiornamento contrattuale, a nuovi meccanismi di recupero economico, oppure ad altri fattori come i conguagli fiscali?
La ringrazio sin d’ora per la sua disponibilità e sensibilità e resto in attesa di un suo gentile riscontro, consapevole che lamia situazione attanaglia molti di noi (docenti precari, che hanno superato le prove del concorso 2024 ma senza ottenere l’idoneità, siciliana, come tanti fuori sede per tornare nelle feste costretti a pagare biglietti costosissimi per non parlare degli affitti, e del fatto che a Giugno gli immobili vanno lasciati per riprenderli ad Ottobre).
Sono comunque grata e appassionata a questo lavoro perché per me il bene dei ragazzi è la benzina che mi manda avanti anche se per il sistema io non sono degna di tutela sicurezza e stabilità.Con stima, Luciana.
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Gentile lettrice,
la ringrazio per avermi scritto e per aver condiviso con tanta sincerità una questione che, purtroppo, riguarda molti lavoratori del mondo della scuola. Il suo messaggio coglie un aspetto concreto e urgente del nostro tempo: l’impatto che le decisioni amministrative o le incertezze normative possono avere sulla vita quotidiana di chi lavora nel settore pubblico, spesso lontano da casa e con molte responsabilità familiari.
Proprio per questo, è importante fare chiarezza, offrire risposte puntuali e cercare di contribuire – anche solo con l’informazione – a una maggiore trasparenza. Di seguito, cerco di fornire alcuni elementi utili per comprendere quanto accaduto, lo faccio interpellando Marcello Pacifico presidente di Anief.
Presidente Pacifico, alla luce delle recenti trattenute sugli stipendi del personale scolastico nei mesi di marzo e aprile – dovute a conguagli fiscali e addizionali locali – e considerando la mancata applicazione delle misure previste dalla legge di bilancio come il taglio del cuneo fiscale e la corretta quantificazione dell’indennità di vacanza contrattuale, quali azioni immediate intende intraprendere Anief per garantire che i lavoratori della scuola non continuino a subire penalizzazioni economiche ingiustificate?
Inoltre, quali garanzie può offrire ai lavoratori rispetto alla possibilità concreta che le risorse integrative per colmare il divario retributivo con altri comparti pubblici vengano effettivamente inserite nella prossima legge di bilancio e nel nuovo CCNL 2025-2027?

Quasi due settimane abbiamo inviato come sindacato una diffida al Mef per sbloccare immediatamente e applicare la riforma del cuneo fiscale previsto dall’ultima legge di bilancio che permetterebbe di avere uno sgravio per la fascia media del personale tra i 20 e i 32 mila euro di mille euro annui, 83 euro mensili.
Trascorsi i termini in caso di silenzio o rigetto proporremo una vertenza per tutti i lavoratori mettendo a disposizione un modello singolo di diffida per poi poter procedere con decreto ingiuntivo.
Nelle buste paghe inoltre manca anche la corretta quantificazione della indennità di vacanza contrattuale che ammonterebbe ad altri 80 euro mensili dal 2025 e a 3 mila euro di arretrati per il triennio 2022-2024. Qui abbiamo già deposito un ricorso di cui attendiamo l’esito e invitiamo tutti a inviare una diffida e alla pre-adesione alla vertenza per interrompere la prescrizione.
In generale al Documento di finanza pubblica in Parlamento durante l’audizione in 5 commissione di camera e senato abbiamo fatto chiedere alla Cisal risorse specifiche integrative nella prossima legge di bilancio che a priori vadano a colmare la differenza stipendiale con il personale degli enti centrali (che prende 509 euro al mese in più) anche alla luce dei titoli di studio e della parità di genere. Nella scuola l’80% è donna e con la laurea a differenza dei Ministeri.
Bisogna a priori nei riparti delle risorse per il ccnl 2025-2027 accantonare le risorse per livellare gli stipendi e non penalizzare il solo personale scolastico per i suoi numeri elevati di unità di personale.
Nell’istruzione non si spende ma si investe”.
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