Classi pollaio, la petizione di un insegnante per abrogarle
Classi pollaio. Una petizione per l’abrogazioneClassi pollaio. Nuova petizione per la loro abrogazione. La promotrice è Livia Stella un’insegnante di scuola secondaria di secondo grado. Conferma che i...

Classi pollaio. Una petizione per l’abrogazione
Classi pollaio. Nuova petizione per la loro abrogazione. La promotrice è Livia Stella un’insegnante di scuola secondaria di secondo grado. Conferma che il problema esiste ed è sperimentato da chi ogni giorno entra in aula. Quelle precedenti hanno avuto una scarsa adesione. La più “attenzionata” è sata quella della collega D’auria Anna: si è fermata a 10.654 adesioni.
Il messaggio è chiaro: i docenti sono pronti a criticare, a protestare a parole nei vari gruppi social. Poi però quando si tratta di andare oltre, fanno apologia indiretta del presente (Diego Fusaro), ignorando lo strumento. Eppure la firma, a differenza dello sciopero, non costa nulla. Le cause sono diverse, ma la riflessione (vedi video) rischierebbe di far perdere di vista l’obiettivo: la nuova petizione.
Il testo della petizione con il link per la sottoscrizione
Ecco dunque il testo della petizione e il relativo link.Gentile Ministro Giuseppe Valditara,
sono Livia Stella, insegnante in una scuola secondaria della provincia di Treviso.
Abbiamo visto negli ultimi anni un aumento degli alunni per classe (situazione paradossale a fronte di un calo della natalità a livello nazionale) che ha portato ad una media di 26/27 alunni nella scuola secondaria di primo grado fino ad arrivare a 30 nella scuola secondaria di secondo grado. Questi numeri non permettono all’alunno di esprimere i propri talenti e non consentono altresì al docente di potersi dedicare sufficientemente alla sua formazione.
La posta in gioco è molto alta: il Ministero della pubblica istruzione e gli Uffici Regionali e Provinciali fino ad arrivare ai Dirigenti scolastici risparmiano sulla formazione dei ragazzi aumentando così la dispersione scolastica e un analfabetismo di ritorno molto pericoloso. Questi numeri non tengono conto delle disabilità e degli alunni più fragili (Bes e Dsa) e non hanno a cuore i docenti ai quali si chiede di perseguire un’ “utopica” didattica personalizzata.
E’ giunto il momento di agire: abbassiamo immediatamente di 2 unità il numero minimo di alunni secondo il DPR 81/09 per tutti gli ordini di scuola e non a discrezione degli Uffici Scolastici. Vogliamo una scuola di qualità in cui il diritto allo studio sia veramente garantito per ogni alunna e alunno.
Questo movimento è appena nato ma ha già raccolto più di 1000 firme con una petizione lanciata sul sito