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Conferma dei docenti di sostegno: il TAR respinge il ricorso dei sindacati. Famiglie sollevate, sindacati preoccupati

Il TAR del Lazio ha detto no alla richiesta di sospensione del decreto ministeriale n. 32 del 26 febbraio 2025, presentata da FLC CGIL e Gilda-UNAMS. Il provvedimento in questione permette, su richies...

A cura di Redazione
26 maggio 2025 18:43
Conferma dei docenti di sostegno: il TAR respinge il ricorso dei sindacati. Famiglie sollevate, sindacati preoccupati -
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Il TAR del Lazio ha detto no alla richiesta di sospensione del decreto ministeriale n. 32 del 26 febbraio 2025, presentata da FLC CGIL e Gilda-UNAMS. Il provvedimento in questione permette, su richiesta delle famiglie, la conferma per il prossimo anno scolastico del docente di sostegno che ha seguito l’alunno con disabilità nel 2024/2025. Una decisione che ha diviso il mondo della scuola e suscitato reazioni opposte: da un lato il sollievo dei genitori, dall’altro lo sconcerto dei sindacati.

Il cuore della questione: continuità o ingiustizia?

Alla base del ricorso sindacale c’è la difesa del principio di merito nelle nomine: secondo CGIL e Gilda, la possibilità di confermare un docente su richiesta della famiglia altera il meccanismo delle supplenze, penalizzando chi è in graduatoria con punteggio più alto. “Non mettiamo in discussione la continuità didattica,” ha spiegato Vito Carlo Castellana, coordinatore della Gilda, “ma lasciare la scelta alla famiglia rischia di introdurre elementi soggettivi, aprire la strada a contenziosi e complicare il lavoro delle scuole, già sotto pressione.”

La FLC CGIL, da parte sua, parla di “decisione inspiegabile” quella del TAR. Il sindacato critica il fatto che il Tribunale non sia entrato nel merito della questione, ma abbia dichiarato il ricorso inammissibile per motivi formali: le sigle sindacali non avrebbero legittimazione ad agire perché la norma contestata non riguarderebbe tutta la categoria in modo omogeneo. “Eppure – sottolinea la FLC – questa norma danneggia proprio i precari, cioè quei lavoratori che rappresentiamo.”

Le motivazioni del TAR

Secondo l’ordinanza n. 4543/2025, il TAR ha riscontrato diversi motivi di inammissibilità. Il più rilevante è la natura divisiva della questione: mentre alcuni docenti vogliono essere confermati sul posto, altri aspirano a subentrare, e questo rende impossibile per i sindacati agire in nome di tutta la categoria. Inoltre, il Tribunale ha rilevato che per i docenti ricorrenti non c’è un danno immediato, ma solo eventuale: sarà possibile valutarlo solo dopo l’esito delle nomine.

La voce delle famiglie: “Non smantellate ciò che funziona”

Sul fronte opposto, la reazione delle famiglie degli alunni con disabilità è stata di soddisfazione. Per molti genitori, il docente di sostegno non è solo un insegnante, ma un punto di riferimento fondamentale nella crescita del figlio. “L’anno scorso mia figlia ha fatto enormi progressi proprio grazie a quella docente,” racconta Chiara, madre di una bambina con sindrome di Down. “Sapere che potrà proseguire con lei è una sicurezza enorme, non solo per noi ma soprattutto per lei.”

Anche le associazioni di tutela delle persone con disabilità, come la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), hanno espresso pieno sostegno alla norma. “La continuità educativa è parte integrante del diritto allo studio,” ha affermato Vincenzo Falabella, presidente della FISH. “Non si può cambiare ogni anno il docente e aspettarsi che il percorso educativo funzioni. Questa misura mette finalmente al centro la persona.”

Sulla stessa linea l’Autorità Garante per i Diritti delle Persone con Disabilità, che ha definito la decisione del TAR “un passo avanti per l’inclusione scolastica”.

Il commento del Ministro Valditara

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha accolto con soddisfazione la decisione del TAR. “Abbiamo voluto dare uno strumento alle famiglie, per tutelare la continuità didattica dei ragazzi più fragili,” ha dichiarato. “Chi lavora nella scuola sa quanto sia importante non spezzare il legame tra docente e alunno, soprattutto in percorsi delicati come quelli del sostegno.”

Valditara ha poi assicurato che la misura sarà applicata con criteri di trasparenza e nel rispetto delle procedure. “Non si tratta di una nomina diretta, ma di una conferma fondata su pareri tecnici e valutazioni collegiali, come quelle del Gruppo di Lavoro Operativo (GLO).”

Cosa prevede il DM 32/2025

Il decreto prevede che entro il 31 maggio le famiglie possano presentare al dirigente scolastico la richiesta di continuità. Il dirigente, sentito il GLO, valuta se sussistano le condizioni per la conferma. Entro il 15 giugno comunica l’esito all’Ufficio scolastico, che procede alla nomina entro il 31 agosto. Il docente deve manifestare esplicitamente la volontà di essere confermato, e in caso positivo avrà precedenza assoluta nelle operazioni di supplenza per quel posto.

Sono coinvolti:

  • Docenti specializzati;

  • Docenti non specializzati inseriti in GPS che hanno prestato servizio su sostegno;

  • Docenti assegnati secondo l’art. 12, comma 9 dell’Ordinanza 88/2024.

Uno scontro tra visioni della scuola

Questa vicenda racconta molto del dibattito attuale sulla scuola italiana. Da un lato, l’urgenza di dare risposte concrete ai bisogni degli studenti con disabilità e alle loro famiglie. Dall’altro, la necessità di garantire trasparenza, meritocrazia e rispetto delle graduatorie per migliaia di docenti precari. Il TAR, per ora, ha scelto di non bloccare la norma, ma la partita è tutt’altro che chiusa. I sindacati promettono battaglia, e il mondo della scuola resta in attesa di capire se davvero la continuità didattica e il diritto al lavoro possano trovare un punto di equilibrio.

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