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Continuità didattica e docenti di sostegno: come si è espresso il TAR del Lazio sulla conferma del docente di sostegno?

Continuità didattica e docenti di sostegno: come si è espresso il TAR del Lazio sulla conferma del docente di sostegno?

30 maggio 2025 20:12
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L’Avvocato Risponde – A cura dei legali Aldo Esposito e Ciro Santonicola

 

Quesito/Consulenza Informativa

Buongiorno Avvocato, sono un docente precario di sostegno. Per l’anno scolastico 2025/2026 spero in un incarico annuale tramite G.P.S., ma molte cattedre potrebbero essere confermate ai colleghi già in servizio quest’anno “su richiesta delle famiglie degli alunni con disabilità.

Ho sentito dire che è stato presentato ricorso contro questa “conferma del docente di sostegno” e che il TAR del Lazio si è già espresso al riguardo.

 

Cosa ha deciso il TAR e cosa significa per noi docenti precari esclusi dalle nomine? Possiamo fare qualcosa per tutelarci?

 

RISPOSTA DEGLI AVVOCATI ALDO ESPOSITO E CIRO SANTONICOLA

Gentile Docente, il Suo quesito tocca una questione estremamente delicata e attuale nel mondo della scuola: il conflitto tra la continuità didattica per gli alunni con disabilità e il principio meritocratico delle graduatorie pubbliche per l’assegnazione degli incarichi.

 

Il contesto normativo: continuità didattica e conferma del docente di sostegno

Il caso descritto nasce dalle misure introdotte dal Ministero dell’Istruzione e del Merito per garantire la continuità educativa agli studenti con disabilità. In particolare, il Decreto Ministeriale n. 32 del 26 febbraio 2025 (attuativo dell’art. 8, co. 2 del D.L. 31/05/2024 n. 71, convertito in L. 106/2024) ha previsto una procedura innovativa: su richiesta della famiglia dell’alunno disabile, il docente di sostegno in servizio nell’A.S. 2024/2025 può essere confermato sullo stesso posto per l’anno successivo 2025/2026.

 

La procedura prevede passaggi specifici:

A) Richiesta della famiglia: entro il 31 maggio 2025, il dirigente scolastico deve raccogliere l’eventuale richiesta di continuità presentata dai genitori (o tutori) dell’alunno con disabilità per confermare lo stesso insegnante di sostegno dell’anno in corso anche per l’anno prossimo. La voce dell’alunno stesso, quando possibile, e il parere del Gruppo di Lavoro Operativo per l’inclusione (GLO) sono coinvolti nel processo decisionale per valutare il superiore interesse educativo dello studente.

B) Valutazione del dirigente scolastico: il dirigente verifica se sussistono le condizioni per confermare il docente sullo specifico caso, considerando vari elementi (continuità del piano educativo, efficacia del rapporto instaurato, eventuale disponibilità del docente a proseguire, ecc.), oltre al parere del GLO. L’esito della valutazione deve essere comunicato entro il 15 giugno 2025 alle parti interessate (famiglia, docente e Ufficio Scolastico competente).

C) Precedenza assoluta nell’assegnazione: se viene approvata la conferma, il docente interessato dovrà indicare formalmente, all’atto di presentazione della domanda per gli incarichi annuali 2025/26, la volontà di essere confermato su quel posto. Il sistema di attribuzione delle supplenze riconoscerà una precedenza assoluta su quella specifica cattedra di sostegno. Quel posto non verrà quindi assegnato tramite le normali graduatorie provinciali (GPS) ad altri aspiranti, poiché “riservato” dalla conferma.

D) Tempistiche e pubblicità: tutte le operazioni di conferma devono concludersi entro il 31 agosto 2025, con pubblicazione degli esiti all’albo online dell’Ufficio Scolastico. I docenti confermati non partecipano alle successive convocazioni per altre supplenze, garantendo stabilità e continuità all’alunno.

 

Il conflitto tra principi nella continuità didattica

La disciplina della continuità didattica per i docenti di sostegno ha generato una tensione dialettica tra due principi parimenti rilevanti, configurando un caso paradigmatico di bilanciamento di interessi pubblici.

-Da un versante si colloca il principio di imparzialità e buon andamento dell’amministrazione, che postula l’applicazione di criteri oggettivi e trasparenti nel reclutamento del personale docente. Le graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) costituiscono lo strumento tecnico deputato a garantire l’attribuzione degli incarichi secondo parametri meritocratici predeterminati, assicurando parità di trattamento tra i candidati.

-Sul versante opposto si pone il principio della continuità educativa, quale componente essenziale del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali. Questa prospettiva valorizza la relazione pedagogica consolidata, considerando la stabilità del rapporto docente-alunno come fattore determinante per l’efficacia dell’intervento educativo specializzato.

La questione trascende la mera dimensione procedurale per investire profili di politica del diritto scolastico, chiamando l’interprete a valutare se e in quale misura la tutela di soggetti vulnerabili possa giustificare deroghe ai principi generali di imparzialità amministrativa.

 

Il ricorso amministrativo e la recente Ordinanza TAR Lazio

È stato impugnato il DM 32/2025 dinanzi al TAR Lazio (Sezione IV-bis), denunciando la violazione dei principi costituzionali di trasparenza, imparzialità e parità di accesso al pubblico impiego. L’argomento centrale verte sulla circostanza che la normativa consentirebbe di “scavalcare” le graduatorie mediante una scelta discrezionale dell’utenza, introducendo possibili elementi di arbitrarietà in contrasto con gli articoli 3, 97 e 33 della Costituzione.

Il TAR del Lazio Sezione Quarta Bis, con recentissima ordinanza, ha tuttavia respinto il ricorso nella sede cautelare collegiale. Il respingimento, secondo il Tribunale, è dipeso da profili di inammissibilità senza entrare nel merito costituzionale della questione.

Il Tribunale ha accertato l’assenza di un interesse omogeneo e unitario della categoria rappresentata. La disciplina della continuità didattica genera infatti posizioni contrastanti all’interno del corpo docente precario: alcuni insegnanti traggono vantaggio dalla conferma, altri ne risultano penalizzati per l’esclusione da posti altrimenti soggetti a scorrimento di graduatoria.

Relativamente ai ricorrenti, il TAR ha rilevato l’assenza di un pregiudizio attuale e dimostrabile: le procedure di nomina per l’anno scolastico 2025/2026 non erano ancora state avviate al momento del ricorso, rendendo meramente ipotetico il paventato “scavalcamento” nelle graduatorie. Solo a conclusione delle operazioni di conferimento degli incarichi sarebbe possibile verificare l’eventuale lesione concreta dei diritti degli aspiranti supplenti, configurandosi al momento un danno futuro e incerto non ritenuto idoneo a fondare l’azione cautelare.

 

L’ordinanza, di natura interlocutoria e cautelare, non costituisce pronuncia definitiva sul merito della controversia. Tuttavia, i suoi effetti pratici sono immediati:

• Piena efficacia del DM 32/2025 e prosecuzione regolare delle procedure di conferma;

• Indisponibilità di alcuni posti di sostegno per l’assegnazione tramite graduatorie ordinarie;

• Rinvio della valutazione di merito alla fase processuale successiva.

Il Tribunale non ha validato la politica ministeriale sotto il profilo sostanziale, limitandosi a rilevare l’improcedibilità tecnica del ricorso per i vizi processuali evidenziati. La questione della legittimità costituzionale e amministrativa del meccanismo di continuità didattica rimane quindi sub iudice.

Scenario attuale e conseguenze immediate

L’ordinanza cautelare del TAR Lazio determina “per ora” la piena efficacia del sistema di conferma per l’anno scolastico 2025/2026, proseguendo il giudizio verso l’eventuale appello in Consiglio di Stato o verso l’emissione di una sentenza di merito.

 

Momento strategico per un’eventuale azione giudiziariasecondo il punto di vista dei legali Aldo Esposito e Ciro Santonicola

L’ordinanza TAR Lazio ha delineato il momento processuale ottimale per l’instaurazione di un ricorso individuale dinanzi al Giudice del Lavoro. La decisione amministrativa ha infatti respinto l’istanza cautelare per l’assenza di un interesse attuale e concreto, stabilendo che eventuali pregiudizi potranno essere valutati solo al termine delle procedure di conferimento degli incarichi, qualora si verifichi un’esclusione o un’assegnazione non desiderata.

Il ricorso al Giudice del Lavoro potrebbe essere iscritto immediatamente dopo la conclusione delle operazioni di nomina per l’anno scolastico 2025/2026, quindi presumibilmente tra agosto e settembre 2025, quando si sarebbe concretizzato il danno professionale specifico attraverso:

• L’esclusione dalla nomina su un posto reso indisponibile per conferma;

• L’assegnazione su sede deteriore rispetto a quella anelata;

• Il mancato scorrimento di graduatoria per effetto delle precedenze accordate.

 

Le questioni di costituzionalità da sollevare

L’architettura costituzionale del ricorso dovrebbe articolarsi su tre profili di illegittimità costituzionale, già emersi nel dibattito giurisprudenziale ma non ancora approfonditi nel merito.

1)Violazione dell’Art. 3 Cost. – Principio di Uguaglianza

La principale eccezione di costituzionalità dovrebbe investire il principio di uguaglianza sostanziale e formale. Il meccanismo di conferma creerebbe una disparità di trattamento irragionevole tra docenti precari in posizione di parità nella graduatoria, introducendo un criterio di selezione (la preferenza familiare) estraneo ai parametri meritocratici che governano l’accesso al pubblico impiego.

 

2)Violazione dell’Art. 97 Cost. – Imparzialità e Buon Andamento

Il secondo pilastro costituzionale dovrebbe contestare la violazione dei principi di imparzialità e buon andamento dell’amministrazione. La questione costituzionale dovrebbe dimostrare che il criterio della preferenza familiare introduce elementi di discrezionalità incompatibili con l’oggettività richiesta nell’accesso al pubblico impiego, configurando un sistema di “chiamata diretta” che snatura le graduatorie pubbliche.

 

Violazione dell’Art. 33 Cost. – Libertà di Insegnamento

Il terzo profilo dovrebbe interessare il principio di libertà di insegnamento e di accesso ai ruoli docenti secondo criteri di merito. La norma costituzionale garantisce che l’accesso alla funzione docente avvenga “per concorso”, principio che si estende alle procedure di reclutamento del personale precario attraverso graduatorie meritocratiche.

 

Struttura del ricorso al Giudice del Lavoro

Il ricorso dovrebbe articolarsi secondo uno schema processuale integrato:

-Petitum Costitutivo: riconoscimento del diritto soggettivo alla nomina secondo il punteggio di graduatoria, con declaratoria di illegittimità dell’atto di nomina che ha accordato precedenza per continuità didattica.

-Petitum Risarcitorio: quantificazione del danno patrimoniale derivante dalla mancata stipula del contratto (retribuzione perduta) e del danno non patrimoniale per la lesione del diritto al lavoro e della dignità professionale.

-Petitum Cautelare: richiesta di incarico urgente per il ricorrente.

-Eccezione di Costituzionalità: sollevamento delle questioni di legittimità costituzionale sopra illustrate, con richiesta di rimessione degli atti alla Corte Costituzionale per violazione degli artt. 3, 33 e 97 Cost.

Il successo dell’azione dipenderà dalla dimostrazione, nel caso specifico, che l’applicazione del criterio di continuità didattica avrebbe determinato una sproporzione irragionevole tra il mezzo utilizzato e il fine perseguito, violando i principi costituzionali di merito e trasparenza nel pubblico impiego.

 

ASSISTENZA LEGALE SPECIALIZZATA

Per quanto concerne l’assistenza legale in materia di continuità didattica e tutela dei diritti dei docenti precari, lo Studio Legale Esposito Santonicola mette a disposizione la competenza specialistica per tutelare la posizione dei docenti che, pur risultando utilmente collocati nelle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS), non ottengono la nomina.

 

Gli interessati possono richiedere un’analisi personalizzata della propria situazione – comprensiva di:

• Verifica dei termini processuali per l’eventuale ricorso individuale al Giudice del Lavoro;

• Elaborazione di atti preliminari di contestazione delle procedure di nomina lesive;

• Controllo della correttezza dell’applicazione del meccanismo di conferma nel caso specifico;

• Valutazione dei margini di successo per azioni individuali di tutela;

• Analisi della posizione in graduatoria e quantificazione del danno subito;

• Verifica della conformità delle procedure alle disposizioni del DM 32/2025 e alla normativa costituzionale;

• Assistenza per sollevare eventuali questioni di legittimità costituzionale.

 

 

CONTATTI

I docenti precari interessati possono contattare direttamente i legali Esposito Santonicola attraverso il canale WhatsApp al numero 366 18 28 489, mediante comunicazioni scritte o vocali, per ottenere una valutazione preliminare della propria posizione e delle prospettive di tutela legale nel quadro normativo attualmente vigente.

 

 

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