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Contratto scuola: la trattativa riparte in salita. Intervista a Marcello Pacifico (ANIEF): «Ci sono altri fondi gia’ disponibili per gli aumenti di stipendio»

Il 26 marzo, presso la sede dell’Aran, si è riaperto il confronto tra le organizzazioni sindacali e l’agenzia che rappresenta il Governo nella trattativa per il rinnovo del contratto nazionale della s...

A cura di Redazione
04 aprile 2025 17:31
Contratto scuola: la trattativa riparte in salita. Intervista a Marcello Pacifico (ANIEF): «Ci sono altri fondi gia’ disponibili per gli aumenti di stipendio» -
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Il 26 marzo, presso la sede dell’Aran, si è riaperto il confronto tra le organizzazioni sindacali e l’agenzia che rappresenta il Governo nella trattativa per il rinnovo del contratto nazionale della scuola 2022-2024. Un contratto già formalmente scaduto, che riguarda oltre 1,2 milioni di lavoratori del comparto Istruzione e Ricerca. Le cifre iniziali presentate al tavolo non soddisfano i sindacati, mentre il presidente dell’ANIEF, Marcello Pacifico, propone soluzioni concrete per aumentare fin da subito le risorse disponibili. Lo abbiamo intervistato.

Presidente Pacifico, a quanto ammontano gli aumenti proposti dall’Aran durante la riunione del 26 marzo?

Gli aumenti prospettati sono pari a 150 euro lordi mensili, ma al netto delle somme già corrisposte come anticipi, l’aumento reale in busta paga si fermera’ in media a 62 euro. Naturalmente, questa cifra varia in base all’anzianità di servizio: chi è all’inizio della carriera prenderà meno, chi ha più anni di servizio qualcosa in più.

Quindi questi 150 euro non rappresentano la cifra finale?

Potrebbero aumentare seguendo le proposte che abbiamo presentato al tavolo. Oltretutto, se il contratto verrà firmato, potremo aprire nuove trattative già a partire da quella sul triennio 2025-2027, con la possibilità di ulteriori 150 euro di aumenti. Lo stesso potrà avvenire per il successivo triennio 2028-2030, con altri 150 euro. Parliamo quindi di un potenziale incremento totale di 450 euro lordi mensili entro il 2030, ma ovviamente tutto dipende dalla volontà politica di garantire le risorse necessarie nei prossimi anni, rispetto alla futura inflazione.

Nel frattempo, l’ANIEF ha indicato fondi alternativi da utilizzare subito. Quali sono?

Abbiamo segnalato risorse già esistenti e stanziate. Parliamo del fondo per la formazione continua, destinato in particolare al middle management scolastico, e del fondo per la continuità del servizio scolastico e didattico, che potrebbe finanziare la indennità di trasferta. Abbiamo anche proposto di rimettere alla contrattazione integrativa parte del fondo MOF ai buoni pasto, come già avvenuto nel precedente CCNL per la formazione, di utilizzare i risparmi derivanti dal dimensionamento scolastico per rafforzare le indennità dei DSGA, e infine di impiegare le economie generate dalle ex progressioni economiche per migliorare le retribuzioni del personale ATA.

Basterebbero questi fondi per recuperare la perdita di potere di acquisto dei salari del personale della scuola?

Non da soli. La nostra richiesta al Governo è di mettere a disposizione ulteriori risorse per recuperare il gap retributivo che ci separa dai dipendenti delle funzioni centrali dello Stato, che dopo il rinnovo contrattuale del 2018 percepiscono fino a 6.000 euro l’anno in più rispetto al personale scolastico. Prima di quel contratto, erano loro a guadagnare 1.000 euro in meno di noi.

Come ha reagito il Governo alle vostre proposte?

Ci sono segnali incoraggianti. Diversi emendamenti al decreto PA, presentati sia dalla maggioranza che dall’opposizione, vanno nella direzione delle proposte dell’ANIEF. Questo dimostra che le nostre richieste non sono isolate, ma stanno trovando spazio nel dibattito parlamentare. Tuttavia, per ora, dobbiamo aspettare il voto in Commissione e il voto alle prossime elezioni RSU.

State aspettando l’esito delle elezioni RSU per rafforzare il vostro peso negoziale?

Esatto. Speriamo che il voto RSU possa rafforzare la nostra rappresentatività al tavolo della contrattazione e dare maggiore peso alle nostre istanze. Più consenso avremo, più sarà difficile ignorare le nostre proposte. Invitiamo tutto il personale scolastico a sostenere le nostre liste e votare i nostri candidati, perché è da loro che può partire il cambiamento vero.

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