Corsi INDIRE ex lege 106/2024: opportunità o minaccia?
Negli ultimi mesi, i corsi INDIRE previsti dalla legge 106/2024 sono diventati terreno fertile per accese polemiche e aspre critiche. Al centro della controversia vi è il dibattito sollevato dai docen...

Negli ultimi mesi, i corsi INDIRE previsti dalla legge 106/2024 sono diventati terreno fertile per accese polemiche e aspre critiche. Al centro della controversia vi è il dibattito sollevato dai docenti specializzati nel sostegno attraverso il TFA, sostenuti da esponenti politici di opposizione, che hanno definito questi corsi come una forma di “formazione semplificata” e un “pericolo per l’inclusione”.
Secondo Daniela Nicolò, portavoce del Gruppo Uniti per INDIRE, la realtà sarebbe ben diversa. Nicolò sostiene che dietro le contestazioni non ci sia una reale preoccupazione per la qualità della formazione o per l’inclusione scolastica, bensì una questione più pratica e personale. I docenti già specializzati temerebbero infatti di perdere la loro posizione privilegiata, acquisita attraverso il percorso tradizionale del TFA, di fronte all’arrivo di nuovi colleghi che, grazie ai corsi INDIRE, valorizzerebbero finalmente anni di esperienza sul campo.
Questo timore, sempre secondo Nicolò, sarebbe alimentato dal rischio di vedere sfumato il beneficio del posto fisso, garantito dall’art. 59, descritto come la “Terra promessa” della stabilità professionale. Una paura, dunque, di perdere uno status di esclusività che fino ad oggi avrebbe protetto i docenti TFA da possibili competitori.
Ma l’intervento di Nicolò non si ferma qui. Un altro aspetto cruciale da lei evidenziato riguarda la strumentalizzazione politica della vicenda. Gli oppositori del governo avrebbero infatti sfruttato abilmente il malcontento dei docenti TFA, facendo leva su preoccupazioni individuali e creando così una narrativa che, secondo Nicolò, si discosta significativamente dalla realtà dei fatti.
Il Gruppo Uniti per INDIRE invita dunque ad abbandonare queste mistificazioni e a considerare con maggiore obiettività la reale natura dei corsi INDIRE. Si tratta, infatti, di una preziosa opportunità di crescita e aggiornamento professionale per tutti i docenti, un’occasione per rafforzare le competenze necessarie in una scuola in continua evoluzione.
“Non è il momento di giocare sulla pelle dei docenti e degli studenti”, conclude Nicolò, invitando tutti i soggetti coinvolti a collaborare per costruire insieme un sistema educativo più inclusivo, equo ed efficiente. Un appello che mira a superare le divisioni, riportando l’attenzione sulle vere esigenze della scuola italiana e della sua comunità educativa.