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Cronache di una maturanda: l’esame in giro per il mondo

07/03/25: -103 giorni all’Esame di StatoI giorni che separano gli studenti italiani dalla Maturità diminuiscono sempre di più, ma come stanno vivendo questo periodo i maturandi del resto del globo? Co...

07 marzo 2025 20:03
Cronache di una maturanda: l’esame in giro per il mondo -
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07/03/25: -103 giorni all’Esame di Stato

I giorni che separano gli studenti italiani dalla Maturità diminuiscono sempre di più, ma come stanno vivendo questo periodo i maturandi del resto del globo? Come sono strutturate (sempre se esistono) le prove conclusive del ciclo d’istruzione negli altri paesi?
In alcuni, lo svolgimento è simile a quello previsto dall’ordinamento italiano, ma molto più selettivo, mentre in altri non è prevista alcuna prova finale o si svolgono semplici test di verifica delle conoscenze generali; scopriamone alcuni!
Tra le proposte d’esame, la più simile alla nostra è sicuramente quella greca: lì il voto dipende per il 70% dagli scritti e per il 30% dagli orali, con l’unica differenza che le prove scritte devono essere valutate da due commissioni differenti più un’eventuale terza, nel caso in cui il distacco dei voti assegnati delle prime due sia superiore a tre punti.
Alzando lo sguardo verso il centro-nord Europa, si percepiscono differenze decisamente più sostanziali. In Inghilterra ad esempio, gli studenti sono tenuti a confermare con largo anticipo la facoltà universitaria a cui si iscriveranno, senza possibilità di ripensamenti: infatti l’A-Levelsi basa su tre o quattro materie scelte dal candidato in base ai propri interessi futuri e l’andamento scolastico generale influisce solo del 20% sul voto finale; dal 2000 è stato suddiviso in AS (Advanced Subsidiary Level), una prova interna basata sul programma del penultimo anno, ed A2, una prova esterna a carico di specifici enti di valutazione, che vale anche da esame di ammissione all’università scelta.
In Germania invece, l’Abiturnon consiste in un vero e proprio esame, ma in una certificazione rilasciata da una commissione interna che attesta le competenze e le valutazioni acquisite durante gli ultimi due anni d’istruzione superiore. Pertanto, la percentuale di studenti che riesce a superarlo è vicina alla totalità, ma solo le eccellenze possono scegliere liberamente la facoltà da frequentare, mentre gli altri studenti dovranno essere valutati e selezionati dall’Ufficio Centrale per il Collocamento degli studenti negli Istituti Universitari.
Il gioco si fa più duro per i colleghi francesi: il BAC(o Baccalauréat) valuta il percorso dell’ultimo biennio, come per i tedeschi, ma con una prova alla fine di ciascun anno. A termine del penultimo si tiene quella di Francese, scritta e orale, mentre a conclusione una commissione di soli esterni dovrà valutare la dimestichezza degli studenti in tutte le altre materie. Non c’è da meravigliarsi se a superarlo al primo tentativo è solo il 60% dei candidati!
Spostandosi in Spagna, la prova equivalente all’Esame di Maturità non si svolge al termine del ciclo d’istruzione obbligatoria, che lì termina a 16 anni con il rilascio del Graduado en educación secundaria, ma bisogna frequentare altri due anni di istruzione specializzata, a seconda delle preferenze dello studente; solo così si può conseguire il Bachillerato, valido anche come test d’ammissione all’università.
Tutt’altra aria si respira nelle scuole della penisola scandinava, che non prevedono alcun esame finale: gli alunni svolgono regolarmente dei test, attraverso cui i docenti sono in grado di valutarne le conoscenze e l’impegno, decretandone così il punteggio in uscita utile per accedere al mondo universitario. Un sistema analogo è presente anche oltreoceano, negli USA, dove il voto finale viene costruito sulla base dei credits, accumulati durante gli anni di High School tramite progetti e compiti assegnati per casa, con un test finale a chiusura di ogni corso scelto e frequentato da ciascuno studente in base ai propri interessi.
Se invece si punta la bussola ad Est, ci si troverà dinanzi a quello che è stato definito l’esame più difficile del mondo: il Gaokao cinese. L’insidia non riguarda solo la prova in sé, che si articola in tre prove scritte di base, ossia letteratura cinese, matematica ed inglese, più altri scritti integrativi in base all’indirizzo frequentato, ma nel modo in cui è strutturata: tutti gli studenti cinesi vengono infatti inseriti in un’unica, enorme graduatoria, e soltanto le eccellenze potranno proseguire gli studi, mentre agli altri tocca o ripeterlo o rinunciare, potendo auspicare così soltanto ad opportunità lavorative poco dignitose.
Insomma, c’è chi dovrà faticare e chi invece si troverà un diploma tra le mani senza neanche sapere cosa sia, ma una cosa è certa: qualunque sia la prova da sostenere, manca sempre meno!

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