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Dal "Progetto '92" alle riforme attuali: evoluzione degli istituti alberghieri

Negli ultimi decenni, gli istituti professionali alberghieri italiani hanno attraversato numerose trasformazioni, a partire dal “Progetto ’92” fino alle riforme più recenti. Questi cambiamenti hanno avuto un impatto significativo sulla struttura didattica, sull’organizzazione e sull’attrattività di tali istituti, influenzando anche le iscrizioni degli studenti.
Il “Progetto ’92” è stato un’iniziativa chiave per l’innovazione dell’istruzione professionale in Italia. Introdotto nei primi anni ’90, mirava a modernizzare i percorsi formativi, suddividendo il curriculum in tre aree principali:
- Area di insegnamenti comuni : materie fondamentali per tutti gli studenti.
- Area di indirizzo : discipline specifiche legate al settore alberghiero.
- Terza area professionalizzante : focalizzata su esperienze pratiche e stage in collaborazione con enti esterni, con l’obiettivo di facilitare l’ingresso degli studenti nel mondo del lavoro.
Questa struttura aveva l’intento di fornire una formazione equilibrata tra teoria e pratica, preparando gli studenti alle sfide del settore turistico e della ristorazione.
Tuttavia, le riforme successive hanno modificato profondamente questo assetto. In particolare, il Decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 87, ha ridefinito l’organizzazione degli istituti professionali, eliminando la terza area professionalizzante e riducendo le ore dedicate alle attività pratiche e di laboratorio.
Linee guida indire.itQuesta riduzione ha limitato le opportunità per gli studenti di acquisire competenze operative direttamente sul campo, elemento cruciale per una formazione completa nel settore alberghiero.
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Impatto delle riforme e calo delle iscrizioni
Le modifiche apportate hanno avuto ripercussioni significative sull’attrattività degli istituti alberghieri. La rilasciata delle ore pratiche e l’eliminazione della terza area hanno reso i percorsi formativi meno orientati al mondo del lavoro, causando una disillusione tra gli studenti e le famiglie riguardo alle reali opportunità offerte da questi istituti.
Un altro fattore determinante è stato l’influenza dei media. I programmi televisivi come “MasterChef” hanno inizialmente alimentato un forte interesse verso le professioni culinarie, portando a un picco di iscrizioni intorno al 2014-2015, con oltre 64.000 nuovi studenti. Come riportava un pezzo di Salvo Intravaia su La Repubblica.itil 22 novrembre del 2022.
Tuttavia, la realtà lavorativa, caratterizzata spesso da salari bassi e condizioni precarie, ha rapidamente disilluso molti giovani, contribuendo a un drastico calo delle iscrizioni negli anni successivi. Nel 2021-2022, le nuove iscrizioni sono scese a circa 34.000, registrando una rilasciata del 47% rispetto al picco precedente.
Le riforme dell’istruzione professionale alberghiera, sebbene mirate a modernizzare e migliorare la formazione, hanno talvolta prodotto effetti indesiderati, come la riduzione delle componenti pratiche essenziali per il settore. Questo, unito a una percezione distorta delle opportunità lavorative e a condizioni spesso poco favorevoli nel mercato del lavoro, ha contribuito al significativo calo delle iscrizioni. Per invertire questa tendenza, sarebbe auspicabile un ripensamento dei percorsi formativi, valorizzando nuovamente l’esperienza pratica e creando un collegamento più stretto tra formazione e mondo del lavoro.
Da qui la volontà della nostra testata di lanciare un sondaggio che coinvolga studenti, famiglie, enti ed associazioni di categoria.