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Dimensionamento scolastico: incentivi per le regioni in linea con le direttive europee

Approvato dal Consiglio dei Ministri un decreto legge che risponde agli accordi sul dimensionamento scolastico con l’Unione Europea nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La r...

A cura di Redazione
15 gennaio 2025 12:29
Dimensionamento scolastico: incentivi per le regioni in linea con le direttive europee -
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Approvato dal Consiglio dei Ministriun decreto legge che risponde agli accordi sul dimensionamento scolastico con l’Unione Europea nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La riforma R. 1.3 della Missione 4 del Piano nazionale di ripresa e resilenza mira a ottimizzare le risorse scolastiche, specialmente nelle aree con istituzioni meno popolate, attraverso l’accorpamento di scuole.

Il Contesto

Il decreto interviene in un momento critico, con diverse Regioni italiane, soprattutto quelle guidate da amministrazioni di centrosinistra come Campania, Emilia Romagna, Toscana e Sardegna, che si trovano in ritardo rispetto alla tabella di marcia prevista.

Il decreto legislativo stabilisce che le regioni inadempienti debbano completare il processo di dimensionamento scolastico entro dieci giorni dall’efficacia del decreto. Questa misura è essenziale per garantire che il prossimo anno scolastico possa iniziare senza intoppi. Il totale delle scuole ancora da riorganizzare ammonta a 69, con l’eccezione delle due istituzioni di lingua slovena in Friuli Venezia Giulia, che per motivi culturali e linguistici sono escluse dalla riforma.

Focus Regionale: la Campania in pole position

La Campania è la regione con il maggior numero di scuole che necessitano di riorganizzazione, seguita da Emilia Romagna, Toscana, Sardegna e Umbria. Importante notare che il dimensionamento scolastico non comporta la chiusura delle scuole, ma la loro integrazione in strutture più grandi per assicurare un numero sufficiente di studenti e migliorare l’efficienza operativa.

Le regioni che rispettano i nuovi termini imposti dal decreto potranno accedere a una serie di incentivi, tra cui la possibilità di formare classi anche con un numero di studenti inferiore al minimo richiesto. Questo è particolarmente rilevante per le aree meno popolate, dove la densità demografica non consente di raggiungere facilmente i numeri standard. La misura, che era stata inizialmente prevista solo per le scuole nelle aree più remote del sud Italia, è ora estesa a tutto il territorio nazionale.

Supporto alla Gestione

Per gli istituti soggetti a dimensionamento scolastico, è prevista l’aggiunta di un docente con funzioni vicarie del dirigente scolastico, per assicurare una gestione fluida e efficiente. Il contingente del personale amministrativo e di supporto (Ata) per l’anno 2025/26 rimarrà invariato, evitando tagli che potrebbero compromettere la qualità dell’educazione.

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha commentato: «Con queste misure, garantiamo alle regioni che procedono con il dimensionamento non solo un sostegno logistico e finanziario, ma anche la promessa di un sistema educativo più coeso e accessibile a tutti gli studenti. Nessun istituto verrà chiuso; ciò che si cerca è una maggiore efficienza e prossimità agli studenti».

Stabilità Amministrativa

Il decreto include anche la proroga dei mandati per i direttori scolastici regionali prossimi alla scadenza, una misura volta a mantenere la continuità amministrativa, soprattutto in Campania e Toscana, durante questo periodo di transizione.

Il decreto legge mira al rispetto dei patti stabiliti in fase di elaborazione del PNRR, rivolti ad un miglioramento strutturale dell’offerta formativa in linea con gli obiettivi europei.

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