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Diplomifici: arriva lo stop del governo

Il governo ha deciso di intervenire con fermezza sul fenomeno dei diplomifici. La norma tanto attesa è stata inserita nel decreto Pnrr approvato in Consiglio dei Ministri, con l’obiettivo di mettere f...

A cura di Redazione
29 marzo 2025 05:21
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Il governo ha deciso di intervenire con fermezza sul fenomeno dei diplomifici. La norma tanto attesa è stata inserita nel decreto Pnrr approvato in Consiglio dei Ministri, con l’obiettivo di mettere fine a quelle pratiche scorrette che permettevano il conseguimento del diploma senza un reale percorso formativo. “Vogliamo una scuola seria, dove i diplomi non si regalano”, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

Stop alle classi collaterali non autorizzate

Il primo punto della stretta riguarda le cosiddette classi collaterali, ovvero quelle aggiuntive create negli istituti paritari per far fronte a un elevato numero di iscrizioni, spesso concentrate nell’ultimo anno di corso. Secondo il decreto, sarà possibile autorizzare una sola classe collaterale per ogni indirizzo, e le richieste dovranno essere presentate entro il 31 luglio dell’anno precedente. Inoltre, non sarà più possibile far partire le lezioni prima dell’autorizzazione ufficiale: finisce così la prassi del “silenzio-assenso” usata da molti istituti per aggirare i controlli.

Limiti agli esami per recuperare più anni

Il decreto introduce anche una stretta sugli esami di idoneità, spesso utilizzati per saltare anni di scuola e accedere direttamente alla classe quinta. D’ora in poi sarà possibile recuperare al massimo due anni scolastici per volta, e solo in successione. Chi tenterà di saltare più anni in un colpo solo non potrà sostenere l’esame. Inoltre, se un esame copre due anni scolastici, nella commissione dovrà essere presente almeno un membro esterno, per garantire maggiore trasparenza.

Obbligo di pagelle e registri elettronici

Una delle misure più significative riguarda l’introduzione obbligatoria della pagella elettronica e del registro online anche per le scuole paritarie. Attualmente, molti istituti continuano a utilizzare sistemi cartacei, che rendono difficile verificare la regolarità della frequenza e delle valutazioni. La norma cancella anche il vecchio obbligo, mai rispettato, che prevedeva la redazione di un Piano ministeriale per la digitalizzazione. Il ministero chiarisce che non ci sono più scuse: tutte le scuole devono essere digitali.

Controlli e trasparenza

La logica dell’intervento è chiara: trasparenza, tracciabilità e legalità. L’uso degli strumenti digitali e la regolamentazione delle classi mirano a contrastare l’anomalia della “piramide rovesciata”, con molte quinte e pochissime classi inferiori. Un’anomalia che ha reso evidente il meccanismo dei diplomifici, dove si concentrano studenti pronti a diplomarsi in fretta e senza un reale percorso educativo.

Verso una scuola più seria

Con questo decreto, il governo intende lanciare un messaggio forte: basta diplomi facili, basta scorciatoie. Le nuove regole entreranno in vigore già dal prossimo anno scolastico, e il Ministero annuncia controlli più serrati. L’obiettivo, secondo Valditara, è quello di “restituire credibilità al sistema scolastico e tutelare il valore del titolo di studio”.

Una svolta necessaria per chi crede in una scuola basata sul merito e sull’impegno, non sul pagamento di rette e scorciatoie.

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