La Voce della Scuola

Disagio giovanile, ne parliamo con Aldo Mucci dirigente nazionale SGS Scuola

Disagio giovanile, ne parliamo con Aldo Mucci dirigente nazionale SGS Scuola

A cura di Redazione
10 giugno 2025 11:25
Disagio giovanile, ne parliamo con Aldo Mucci dirigente nazionale SGS Scuola -
Condividi

 

La scuola gioca un ruolo fondamentale nel contrastare il disagio giovanile, essendo un ambiente in cui gli adolescenti trascorrono gran parte del loro tempo e che influenza profondamente il loro benessere. Non si tratta solo di trasmettere conoscenze, ma di creare un ambiente sicuro e stimolante che favorisca la crescita personale, sociale ed emotiva. Ecco cosa può fare concretamente la scuola: Promuovere il Benessere Psicologico e Sociale
con “Sportelli” d’ascolto e supporto psicologico: la presenza di psicologi scolastici o la possibilità di accedere a servizi di supporto psicologico esterno è cruciale. Prevenire e Contrastare il Disagio Specifico. Programmi anti-bullismo e cyberbullismo: implementare strategie efficaci per prevenire e contrastare il bullismo e il cyberbullismo è prioritario. Questo include campagne di sensibilizzazione, formazione degli studenti e del personale, e protocolli chiari per la gestione degli episodi.

Il disagio giovanile è spesso legato all’insuccesso e all’abbandono scolastico. La scuola può intervenire con percorsi di recupero, attività extracurricolari che rafforzino il senso di appartenenza e la motivazione (ad esempio teatro, musica, sport), e progetti che valorizzino le diverse intelligenze e talenti degli studenti. Bisogna sviluppare una “comunità educante” coinvolgere le famiglie, le associazioni del territorio e altri soggetti della “comunità educante” può creare una rete di supporto più ampia per i ragazzi, offrendo opportunità educative e sociali anche al di fuori dell’orario scolastico. In sintesi, la scuola non deve essere solo un luogo di apprendimento accademico, ma un vero e proprio laboratorio di crescita integrale, capace di riconoscere e affrontare le sfide che i giovani incontrano, fornendo loro gli strumenti per svilupparsi come individui autonomi, responsabili. Naturalmente per realizzare ciò, occorre investire di più e altro personale conclude Mucci.

La Voce della Scuola sui social