Discriminazioni nei contratti ATA PNRR: Appello per la chiarezza
Una voce si leva forte dal Gruppo Whatsapp "ATA PNRR - TUTTE LE REGIONI" in merito alle recenti proroghe dei contratti per Assistenti Amministrativi (AA) e Assistenti Tecnici (AT) nelle scuole, disposte con la nota del MIM (Ministero dell'Istruzione e del

Una voce si leva forte dal Gruppo Whatsapp “ATA PNRR – TUTTE LE REGIONI” in merito alle recenti proroghe dei contratti per Assistenti Amministrativi (AA) e Assistenti Tecnici (AT) nelle scuole, disposte con la nota del MIM (Ministero dell’Istruzione e del Merito) del 29 dicembre.

Un Assistente Amministrativo, rappresentante del gruppo, pone domande dirette al ministero, evidenziando discriminazioni nella proroga legate ai progetti M4C1 1.4, M4C1 2.1 e M4C1 3.1. La nota sembra escludere più del 90% degli Assistenti Amministrativi e Tecnici dall’estensione dei contratti, generando preoccupazioni per il funzionamento degli istituti scolastici che si trovano ad affrontare i progetti PNRR senza personale specificamente assegnato.
Il richiedente chiede chiarezza sulle dichiarazioni di continuità nella nota, poiché sembra che ci siano contraddizioni tra l’indicazione di “contratti già attivati” e le possibili nuove convocazioni. L’interrogativo principale riguarda la formazione di risorse, investendo tempo ed energie, solo per vedere la discontinuità contrattuale e la necessità di ricominciare da zero.
La questione coinvolge anche i Dirigenti Scolastici e Amministrativi (DSGA) selezionati dalla nota discriminatoria, che stanno ponderando la scelta di non prorogare, considerando gli ulteriori impegni e conti da affrontare.
Il comunicato evidenzia le difficoltà personali di chi, trovandosi a centinaia di chilometri dal luogo di lavoro, si troverebbe ad affrontare spese aggiuntive per adempiere ai tempi ristretti delle comunicazioni.
In questo contesto, emerge la richiesta di chiarezza da parte del Ministero e delle istituzioni coinvolte, superando gli slogan sindacali e partitici e fornendo risposte concrete alle legittime preoccupazioni di chi opera nel sistema scolastico italiano.