Esame di Stato di uno studente ucraino. Il suo approccio adulto da seguire
Esame di Stato di uno studente ucraino. Un esempio positivo di resilienza per i nostri ragazzi

Esame di Stato di uno studente ucraino. Un esempio positivo di resilienza per i nostri ragazzi
Esame di Stato di uno studente ucraino. Un esempio da seguire
Esame di Stato di uno studente ucraino. Si parla tanto di resilienza, di gestione attiva delle situazioni difficili, soprattutto riferendosi ai ragazzi. Spesso sono presentati come fragili e toccati profondamente dalla pandemia. L’inserto culturale del Corriere della Sera (“La Lettura”) dedica un’intera pagina ai danni del lockdown, paragonati a quelli dell’eroina. L’intervento non è sfuggito al F. Borgonovo de “La Verità”, quotidiano da sempre molto critico sulle chiusure forzate.
In sintesi l’articolo su “La Lettura”, in occasione della pubblicazione del nuovo libro di M. Bussola “La neve in fondo al mare” (Einaudi Stile Libero 2024) presenta un quadro sconfortante: ragazzi travolti dal male di vivere per effetto della pandemia. Ragazzi divenuti anoressici, ansiosi ed esposti all’autopunizione fisica o nella pegiore dell’ipotesi al suicidio…
Non si intende sminuire il problema. Fortunatamente non coinvolge la quasi totalità dei giovani. Infatti nel Rapporto “Post Pandemia: bisogni e aspettative dei giovani italiani nel post Covid ’19” (elaborazione Censis) il 49,4 dei giovani ha ammesso di essere diventato ansioso e depresso a causa del virtus.
Detto questo, esiste anche l’altra parte del cielo. Non “The dark of the moon” (Pink Floyd), ma realtà positive, nella fattispecie resilienti.
Il Sole 24-Scuola ha pubblicato un’interessante esperienza di un ragazzo ucraino, maturando. Sappiamo da quale realtà provengono questi ragazzi: estremamente dura, difficile e dolorosa. Eppure…
Si legge”David Movsisian, ha 18 anni, e vive nella città del Festival dei due Mondi. David è un ragazzo determinato, indurito dalla vita, ma anche dolce al punto da commuoversi pensando ai suoi genitori, al fratello e alla sorellina che vivono a Kropyvnytskyi, città di oltre 200 mila abitanti non distante da Kiev. Di certo non teme nulla, tantomeno la maturità: «Chi si è svegliato una mattina sotto le bombe non può avere paura degli esami», racconta stando seduto davanti al computer, nella sua cameretta“.