Famiglia e scuola, un legame da ricostruire: l’appello del CNDDU per il sostegno ai docenti fuorisede e alle famiglie in difficoltà
famiglia e scuola, un legame da ricostruire: l’appello del CNDDU per il sostegno ai docenti fuorisede e alle famiglie in difficoltà

In occasione della Giornata Internazionale della Famiglia 2025, 15 maggio, il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani desidera richiamare l’attenzione sul ruolo cruciale della famiglia nella costruzione di una società equa e solidale. I recenti dati Istat confermano una trasformazione profonda nelle dinamiche familiari: nel 2023 i matrimoni sono diminuiti del 2,6%, mentre separazioni e divorzi hanno registrato rispettivamente un calo dell’8,4% e del 3,3%. Aumentano, invece, le unioni civili e i nuclei familiari non convenzionali, in un contesto economico e sociale sempre più incerto.
Queste fragilità si riflettono direttamente anche nel mondo della scuola, dove migliaia di docenti, in particolare quelli fuorisede, si trovano ogni anno costretti a vivere a centinaia di chilometri dalla propria famiglia. Il disagio è accentuato dal costo della vita nelle grandi città del Centro-Nord, dove gli affitti sono ormai insostenibili per uno stipendio da insegnante. A Milano, affittare un monolocale costa mediamente tra i 1.100 e i 1.300 euro al mese; a Roma tra i 1.000 e i 1.200 euro; a Firenze si va dai 900 ai 1.000 euro; a Bologna tra i 950 e i 1.100 euro; a Torino tra gli 800 e i 950 euro. Anche le stanze singole in condivisione raggiungono cifre elevate: 550–700 euro a Milano, 500–650 a Firenze, 450–600 a Bologna.
Nel frattempo, il carovita non accenna a rallentare. L’inflazione nel 2025 è stimata al +5,2%, colpendo beni essenziali come alimentari, carburanti, trasporti e utenze domestiche. In questo scenario, per molti docenti — in particolare i precari — vivere dignitosamente e mantenere una famiglia rappresenta una sfida quotidiana.
Per questo motivo, il Coordinamento lancia un appello al Ministro dell’Istruzione, prof. Giuseppe Valditara, affinché venga aumentato il numero di posti disponibili per le procedure di mobilità interprovinciale 2025. È urgente dare la possibilità concreta a migliaia di insegnanti di rientrare nelle proprie province d’origine, ricongiungendosi alle famiglie e ristabilendo quell’equilibrio personale che è alla base di un’azione educativa efficace e serena.
Contemporaneamente, si chiede l’introduzione di misure economiche strutturali a sostegno dei docenti fuorisede: contributi per l’alloggio, detrazioni fiscali, agevolazioni per i trasporti, priorità nei trasferimenti per motivi familiari. Solo così sarà possibile salvaguardare il benessere degli insegnanti e, di riflesso, degli studenti.
Il Coordinamento rinnova anche il proprio appello alle istituzioni per rafforzare il sostegno alle famiglie in difficoltà economica e sociale. L’Istat segnala che, nel 2023, 5,8 milioni di persone si trovavano in povertà assoluta, mentre più di 2,2 milioni di famiglie vivevano sotto la soglia minima. La scuola, in questo contesto, deve poter contare su fondi strutturali per servizi psicologici, accesso gratuito ai testi scolastici, trasporti e attività integrative, nonché sulla presenza stabile di figure di supporto socioeducativo nei territori più fragili.
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani ribadisce che la famiglia deve tornare a essere un pilastro delle politiche pubbliche, così come la scuola deve essere messa nelle condizioni di valorizzare il capitale umano che quotidianamente lavora al servizio del Paese.
prof. Romano Pesavento
presidente CNDDU