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Formazione dei docenti di sostegno: Un percorso complesso e le sfide da affrontare

Formazione dei docenti di sostegno: Un percorso complesso e le sfide da affrontare

A cura di Redazione
15 marzo 2025 14:01
Formazione dei docenti di sostegno: Un percorso complesso e le sfide da affrontare -
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Negli ultimi anni, la questione della formazione dei docenti di sostegno ha assunto un’importanza cruciale nel panorama educativo italiano.
Il Governo con il DL 71/2024 che prevede il potenziamento dei percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità, cerca di rispondere in modo intelligente ad un problema annoso attraverso l’istituzione dei corsi INDIRE pensati per i docenti senza titolo ma che possono vantare anni di  esperienza sul campo e per i docenti con titolo europeo.

Questa soluzione è stata elaborata anche nell’ottica di rispondere in modo razionale e risolutivo ad un fabbisogno crescente di figure professionali qualificate.
Tuttavia, la realizzazione presenta sfide significative: cerchiamo di analizzare un aspetto concreto collegato alla frequenza di tali percorsi.
La Struttura del Corso di Formazione
Basandoci sull’esempio di un calendario attività relativo ad un TFA sostegno di un’Università Italiana abbiamo ipotizzato la seguente situazione.  Prendiamo a mero titolo di esempio i triennalisti che devono conseguire 40 CFU.
Per questi docenti, il percorso di formazione sul Sostegno comprende di fatto solo una parte teorica la quale, in base all’esempio citato, potrebbe consistere in 54 lezioni di 4 ore ciascuna. Questo si tradurrebbe in un totale di 216 ore di formazione teorica, che, se distribuite su tre giorni alla settimana, richiederebbero un impegno significativo e una pianificazione attenta. La necessità di conciliare questo carico di lavoro con gli impegni lavorativi connessi alla professione rappresenta una sfida non indifferente.

Diritto allo Studio e disparità di accesso

Un aspetto preoccupante è la gestione delle ore di diritto allo studio, che non sono state concesse in modo uniforme. In moltissimi USR non è stata nemmeno data la possibilità di partecipare con riserva ed i docenti sono stati bloccati! In altri invece la domanda è stata presentata. Tuttavia, anche con la riserva prevista, molti docenti si trovano a dover affrontare una situazione di disparità, che può compromettere la loro possibilità di partecipare ai corsi di specializzazione, figuriamoci i docenti a cui non è stata neanche concessa la domanda! Questa mancanza di uniformità crea non poca frustrazione tra i docenti.

Un Appello al Ministero

Alla luce di queste problematiche, è fondamentale rivolgere una domanda al Ministero dell’Istruzione e del Merito: come intende affrontare la questione della disparità nell’accesso alle ore di diritto allo studio per i docenti che desiderano specializzarsi con i corsi Indire per il sostegno?
È essenziale che vengano adottate misure concrete per garantire a tutti i docenti pari opportunità di formazione. Le disparità territoriali ed il libero arbitrio su queste situazioni non sono certo sintomo di garanzia e di equità!

Conclusioni

Il potenziamento dei percorsi di specializzazione per i docenti di sostegno con INDIRE è un passo importante verso una maggiore inclusione scolastica.

Tuttavia, è fondamentale che il Ministero si impegni a vigilare sull’operato dei singoli USR per garantire un accesso equo e uniforme a queste opportunità formative anche partendo dal diritto delle ore di permesso allo studio.
La formazione non è solo una questione di numeri e crediti, ma un investimento nel futuro dell’istruzione e nella dignità di ogni alunno…

Siamo però sicuri che il Ministero starà già pensando ad una soluzione per tutti.

Cordialmente
Daniela Nicolò

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