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Formazione docenti obbligatoria, ma deve essere retribuita

Formazione docenti obbligatoria, ma deve essere retribuita

A cura di Redazione
28 gennaio 2025 19:24
Formazione docenti obbligatoria, ma deve essere retribuita -
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La recente direttiva del Ministero della Pubblica Amministrazione, che introduce l’obbligo per i dipendenti pubblici di svolgere annualmente 40 ore di formazione, ha riacceso il dibattito sulle ore destinate all’aggiornamento professionale dei docenti. In particolare, la sigla sindacale ANIEF ha ricordato che, per gli insegnanti, ogni attività formativa che supera il limite delle ore funzionali all’insegnamento stabilite dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) deve essere retribuita a parte.

Le novità introdotte dal Ministero

La direttiva ministeriale, emanata con l’obiettivo di incrementare le competenze del personale della Pubblica Amministrazione e di migliorare i servizi offerti ai cittadini, valutazione che ciascun dipendente pubblico frequenta 40 ore di formazione obbligatoria all’anno. Si tratta di un impegno considerevole, pensato per favorire l’aggiornamento professionale continuo e la specializzazione, ma che richiede un’adeguata pianificazione da parte degli enti e delle singole amministrazioni.

L’impatto sul personale docente

Se da un lato l’aggiornamento costante è ritenuto essenziale per garantire un alto livello di qualità dell’insegnamento, dall’altro i docenti fanno notare che la propria professione è già scandita da obblighi contrattuali specifici. Il CCNL del comparto Istruzione e Ricerca prevede, tra le altre cose, un monte ore per le attività funzionali all’insegnamento — ad esempio i consigli di classe, le riunioni collegiali e gli incontri scuola-famiglia.

In particolare, gli insegnanti sono tenuti a svolgere 40 ore di attività collegiali e 40 ore di incontri con le famiglie (per un totale di 80 ore), oltre all’orario di cattedra e alle attività curricolari. La formazione e l’aggiornamento rientrano nella cosiddetta “funzione docente”, ma non sempre queste ore vengono esplicitamente conteggiate all’interno dei limiti previsti. Ciò ha generato un interrogativo: le nuove 40 ore richieste dal Ministero sono da considerarsi aggiuntive rispetto alle ore già contrattualmente previste? E, se sì, in che modo andranno retribuite?

La posizione del sindacato ANIEF

ANIEF, tra i sindacati più attivi sul tema, ricorda che — in base al CCNL — ogni ora di servizio o di formazione che non rientri nelle attività funzionali all’insegnamento già programmate deve essere considerata attività aggiuntiva e, come tale, va retribuita. L’organizzazione sindacale sostiene che la formazione, seppur obbligatoria, non può essere assimilata a un semplice dovere professionale senza alcun riconoscimento economico, in particolare quando comporta un incremento sostanziale del carico di lavoro rispetto a quanto definito contrattualmente.

Le richieste dei docenti

  • Chiarezza sulle ore : I docenti chiedono che sia chiarito se le 40 ore di formazione introdotte dalla nuova direttiva vadano a sommarsi alle ore funzionali già previste dal CCNL.
  • Tutela retributiva : Ove tali ore risultassero ulteriori, i docenti ritengono indispensabili che vengano remunerati o che si prevedano misure compensative adeguate.
  • Confronto costruttivo : Le sigle sindacali, compresa ANIEF, auspicano un confronto con il Ministero per definire in modo chiaro e condiviso le modalità di svolgimento della formazione obbligatoria, evitando di gravare ulteriormente sui carichi di lavoro degli insegnanti senza un corrispettivo economico o di riconoscimento di carriera .

Prospettive e possibili soluzioni

Per evitare conflitti e garantire un aggiornamento professionale di qualità, le parti sindacali suggeriscono:

  1. Confronto normativo : Verificare se la formazione possa rientrare, totalmente o parzialmente, nelle ore funzionali già definite e regolate dal CCNL.
  2. Piano formativo flessibile : Prevedere percorsi di formazione strutturati su misura, tenendo conto dei diversi profili e gradi di scuola, con la possibilità di svolgere parte delle attività anche in modalità online o in autonomia.
  3. Riconoscimento delle ore aggiuntive : Assicurare il pagamento delle ore eccedenti o altre forme di compensazione (riduzione di ore didattiche, incentivi professionali, punteggio per la mobilità o la progressione di carriera).

La formazione continua rappresenta, indubbiamente, una leva fondamentale per migliorare la qualità dell’istruzione e rispondere ai cambiamenti in atto nella società e nel mondo del lavoro. Tuttavia, occorre che ogni ulteriore impegno richiesto agli insegnanti sia contrattualmente regolamentato e adeguatamente retribuito, in modo da garantire la sostenibilità del sistema e il giusto riconoscimento dell’impegno professionale.

L’invito di ANIEF al Ministero è dunque di aprire un tavolo di confronto per chiarire le modalità applicative della direttiva sulle 40 ore annue di formazione, tenendo conto delle peculiarità della professione docente e dei vincoli contrattuali già esistenti. Soltanto così sarà possibile promuovere con successo l’aggiornamento professionale degli insegnanti, senza ledere i loro diritti e tutelando la qualità dell’offerta formativa.

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