Genitori e attivazione parental control. Un dovere e quindi un obbligo genitoriale

Genitori e attivazione parental control. I genitori hanno l’obbligo di monitorare l’attività del proprio figlio.

Genitori e attivazione parental control. L’obbligo è un dovere legato alla responsabilità genitoriale

Genitori e attivazione parental control. Qualche mese fa un contributo evidenziava la necessità di un patto educativo intergenerazionale, legato alla donazione genitoriale dello smartphone. ” Il ragazzo deve comprendere che il dispositivo non è un suo diritto. Di contro non è un dovere per i genitori. E’ un dono che egli riceve, ma con l’esplicito impegno da parte sua a seguire alcune regole, subire restrizioni e anche controlli. Ovviamente tutto deve essere rapportato all’età e al grado di maturazione del ragazzo.  Anche D. Novara è convinto della soluzione, ma la presenta come estrema ratio. “In caso questo non si potesse fare, è bene comunque concordare con loro un tempo di utilizzo ed evitare assolutamente che vengano usati prima di andare a letto. In generale, consiglio ai genitori di assumersi il loro ruolo evitando di diventare amiconi dei figli, concedendo loro ogni cosa, e di rifuggire il mito del dialogo a ogni costo“.
Ovviamente in questo patto deve rientrare anche l’installazione di un parental control sul dispositivo del proprio figlio. Dell’operazione, però deve essere messo a conoscenza il ragazzo. E’ una questione di delicatezza e attenzione verso il proprio figlio. Altresì i genitori dovranno evitare di trasformarsi in detective su ogni attività del ragazzo. Si impegneranno ad essere discreti, evitando di riferire esplicitamente ed implicitamente ad altri contenuti e relazioni normali. Il loro rappresenterà una sorta di vincolo al segreto genitoriale. Interverranno solo in casi di trasgressione.
La presenza di un parental control sul dispositivo del figlio è un obbligo, un dovere genitoriale che discende dall’art. 30 della Costituzione italiana:  “È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio” recepito e meglio definito  dall’art. 315 bis e 316 bis del codice civile.  Da qui discende la responsabilità genitoriale che dà fondamento alla  “Culpa in educando“, sancita dall’art. 2048 ” Il padre e la madre, o il tutore sono responsabili del danno cagionato dal fatto illecito dei figli minori non emancipati o delle persone soggette a tutela“