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Genitori violenti, lettera di un docente: picchiateci tutti, se temete che renderemo i vostri figli migliori di voi

Arriva dal web la lettera di un docente, Andrea Maggi, ai genitori violenti che ogni giorno ostacolano il lavoro del personale scolastico, rendendone vana la portata educativa, o almeno provandoci. No...

04 febbraio 2024 16:23
Genitori violenti, lettera di un docente: picchiateci tutti, se temete che renderemo i vostri figli migliori di voi -
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Arriva dal web la lettera di un docente, Andrea Maggi, ai genitori violenti che ogni giorno ostacolano il lavoro del personale scolastico, rendendone vana la portata educativa, o almeno provandoci. Non serve aggiungere altro, se non l’invito a leggerla. Ecco il testo, divenuto virale in poche ore:

“Ciao, sono Andrea Maggi e sono un insegnante.
Ho letto di quel dirigente scolastico di Taranto picchiato da due genitori.
A voi genitori violenti dico una cosa: se pensate che ce lo meritiamo, venite pure e picchiateci tutti. Ma proprio tutti. Insegnanti, dirigenti, collaboratori scolastici. Tutti.
Perché noi tutti siamo lì per i vostri figli. Lavoriamo perché non diventino come voi. Perciò, se avete paura che noi li renderemo migliori di voi, e questo vi dà fastidio, ebbene allora siamo tutti colpevoli. Perciò venite a darcele.

A noi, che ogni giorno cerchiamo di insegnare l’educazione ai vostri figli perché voi non gliela insegnate.

A noi, che cerchiamo di strapparli dalla dipendenza dei social a cui voi li avete assuefatti come tanti tossici.

A noi, che cerchiamo di farli crescere rispettosi dell’ambiente e del prossimo, solidali, empatici e generosi, quando voi li avete cresciuti arroganti, egoisti, individualisti, neghittosi, razzisti e veniali.

A noi, che siamo sempre pronti a ricevervi, quando invece l’idraulico vi chiede 50 euro solo per la chiamata (e viene quando gli pare).

A noi, che ci sentiamo frustrati, perché per voi quello dell’insegnante non è nemmeno un lavoro e lo dite anche ai vostri figli.

A noi, che comunque, anche se ci pesterete a sangue non reagiremo, perché siamo messaggeri di pace e nonviolenza.

A noi, che non guardiamo il colore della pelle dei nostri alunni né il conto in banca dei loro genitori, perché per noi uno vale uno; mentre voi inculcate ai vostri figli che uno ricco vale cento e uno povero vale zero.

A noi che siamo imparziali, mentre voi pretendete che siamo severi con tutti, ma che nessuno tocchi i vostri figli!

A noi, che non abbiamo nemmeno il tempo di andare a fare le visite specialistiche che dovremmo fare, mentre voi prima di esservi fatti un selfie in bagno non uscite di casa per fare l’aperitivo.

A noi, che abbiamo studiato per decenni, e che continuiamo a farlo, mentre voi ci date contro perché siete i tuttologi dell’internet.

Venite pure a pestarci. Noi porgeremo l’altra guancia e andremo avanti per la nostra strada. Perché è quella giusta”.

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