Giugno da record per la busta paga del personale scolastico: effetto del taglio del cuneo fiscale
Giugno da record per la busta paga del personale scolastico: effetto del taglio del cuneo fiscale

Giugno 2025 porta buone notizie per il personale della scuola: le buste paga sono più alte. A fare la differenza è il taglio del cuneo fiscale, confermato e rafforzato anche quest’anno dal governo. Una misura che incide direttamente sul netto in busta, soprattutto per i redditi medio-bassi, come quelli di insegnanti, amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici.

Quanto aumenta la busta paga?
Il taglio del cuneo fiscale – cioè la riduzione dei contributi previdenziali a carico del lavoratore – comporta un aumento del netto mensile che può arrivare fino a 100 euro in più per chi ha uno stipendio lordo entro i 25.000 euro annui. Chi guadagna fino a 35.000 euro annui continua a beneficiare del taglio, anche se in misura minore.
Per molti dipendenti scolastici, questo si traduce in una busta paga di giugno particolarmente consistente. In alcuni casi si somma anche alla corresponsione della quattordicesima mensilità (prevista per il personale ATA con contratto a tempo indeterminato o determinato di almeno un anno) o ad altri arretrati contrattuali.
Chi ne beneficia di più?
Il vantaggio è maggiore per:
Collaboratori scolastici e personale ATA: con stipendi lordi annui generalmente più contenuti, rientrano nella fascia che gode del massimo beneficio fiscale.
Docenti a inizio carriera: anche loro rientrano nel range più premiato dal taglio del cuneo.
Personale con contratto al 30 giugno: riceve l’ultima mensilità, comprensiva di eventuali ratei di ferie e tredicesima.
Una misura temporanea?
Il taglio del cuneo fiscale è stato prorogato fino a dicembre 2025, ma resta una misura temporanea. I sindacati spingono per renderlo strutturale, sottolineando come questa riduzione abbia effetti positivi sui consumi e sul potere d’acquisto dei lavoratori pubblici, troppo spesso penalizzati da stipendi fermi o poco aggiornati all’inflazione.
Il nodo contrattuale
Resta aperto il tema del rinnovo del contratto per il triennio 2022-2024. I fondi stanziati finora non bastano a coprire aumenti significativi, e il personale scolastico continua a lavorare con stipendi tra i più bassi d’Europa. Il taglio del cuneo aiuta, ma non risolve.
La busta paga di giugno segna una svolta positiva per molti lavoratori della scuola, grazie al taglio del cuneo fiscale. Ma il segnale, seppur apprezzato, non basta: servono interventi strutturali sui salari, più investimenti nel comparto e un contratto che riconosca davvero il valore del lavoro scolastico.