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I bulli gli rubano le scarpe, l’istituto se la prende con i genitori. Crepet: “No a cose da miliardari ai bambini, ma a scuola si va come si vuole”

I bulli gli rubano le scarpe, l’istituto se la prende con i genitori. Crepet: “No a cose da miliardari ai bambini, ma a scuola si va come si vuole”

A cura di Redazione
22 gennaio 2025 10:54
I bulli gli rubano le scarpe, l’istituto se la prende con i genitori. Crepet: “No a cose da miliardari ai bambini, ma a scuola si va come si vuole” -
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Un caso di bullismo ai danni di un ragazzo di quattordici anni ha suscitato numerose polemiche: i bulli, infatti, gli hanno sottratto le scarpe all’interno della scuola, costringendolo a tornare a casa scalzo. A sollevare ancora più clamore è stata la reazione dell’istituto, che ha attribuito parte della colpa ai genitori del minore, accusandoli di aver mandato il figlio a scuola con scarpe di alto valore.

Secondo quanto emerso, il ragazzo – che dopo l’episodio si è rinchiuso in sé stesso – non avrebbe ancora sporto denuncia, e la vicenda è divenuta di dominio pubblico anche attraverso i social. Sul tema è intervenuto lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet, intervistato dal Corriere della Sera:

“Chi stabilisce che siano scarpe costose? Il preside? Mi pare un po’ un’ipocrisia. Certo, possono anche essere molto costose, ma credo che dobbiamo capire che a scuola uno ci va come vuole: non può andare con le scarpe bucate per far finta di essere povero se non lo è”.

Crepet ha anche sottolineato come la scuola debba assumersi le proprie responsabilità:

“Se vengono rubate delle scarpe, vanno restituite. Altrimenti si crea un precedente che è assolutamente diseducativo. Chi dirige l’istituto deve intervenire e fare in modo che la situazione venga chiarita”.

Pur riconoscendo che non sia opportuno regalare “cose da miliardari” a un bambino, Crepet ritiene che in caso di furto la priorità debba essere individuare il responsabile e tutelare il minore.

“Se un bambino arriva con una bicicletta nuova e gliela rubano, bisogna prima di tutto risalire a chi ha commesso il fatto. E nel frattempo, sostenere il ragazzo che ha subito il danno”.

L’accusa dei referenti scolastici
Al momento, i genitori – andati a scuola per chiedere chiarimenti – si sono sentiti rispondere che concedere al ragazzo di indossare scarpe firmate e costose è stato un errore. Le sneakers, acquistate con diversi sacrifici dal minore stesso, non sono ancora state ritrovate, e l’istituto avrebbe ribadito che, data la loro importanza economica, sarebbe stato preferibile scegliere calzature più “adeguate” a un ambiente scolastico.

L’episodio, che vede la famiglia accusata di ingenuità e il ragazzo vittima di bullismo, ha aperto un acceso dibattito su come affrontare fenomeni di questo tipo e sulla responsabilità che la scuola dovrebbe avere nel prevenire e gestire tali situazioni.

 

 

 

 

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