La Voce della Scuola

I Collaboratori scolastici meritano maggiori attenzioni

I Collaboratori scolastici meritano maggiori attenzioni

A cura di Gerardo Fania
15 marzo 2025 13:53
I Collaboratori scolastici meritano maggiori attenzioni -
Condividi

a cura di Fania Gerardo

 

Cattiva usanza delle istituzioni scolastiche (non tutte per fortuna) è quella di considerare i collaboratori scolastici dei semplici mezzi di lavoro automatici, sovraccaricando gli stessi di qualunque direttiva lavorativa.

Parliamo di lavoratori che da anni sono soli, dimenticati dalla politica che attua periodicamente tagli agli organici sempre più ridimensionati e dai sindacati( anche qui non tutti per fortuna )che talvolta vedono in loro solo “grane” che consapevolmente sanno di non poter gestire e risolvere o di non volerlo fare.

Un esempio pratico (che molti di loro hanno vissuto) del loro quotidiano è quello che vede spesso i collaboratori scolastici sovraccaricati di lavoro e addirittura soli all’interno del loro edificio scolastico.

Ma tutto questo è mai possibile ?!?!?!

Il lavoro isolato è vietato dalla legge negli ambienti ove si eseguono lavorazioni altamente pericolose, purtroppo nelle scuole italiane sembra essere considerato un “rischio residuo” o accettabile per il personale collaboratore scolastico.

Certamente il fatto che in caso di infortuni o di malore, il lavoratore nella scuola possa contare soltanto su se stesso, lo mette in condizione di inferiorità rispetto a quei lavoratori che possono invece contare sulla presenza di colleghi e su un soccorso tempestivo.

Rimane, infatti, sempre valido il principio per cui all’interno del documento di valutazione dei rischi in ogni scuola, ai sensi degli articoli 17 e 28 del D.lgs.81/2008, devono essere valutati “… tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari …”.

Nella fattispecie del lavoro in solitario cui in alcune scuole è soggetto il collaboratore scolastico, soprattutto durante il lavoro pomeridiano e serale, il fattore di rischio principale è quello relativo all’organizzazione dei soccorsi in caso di malore o di infortunio del lavoratore stesso.

Per i fattori di rischio (i cui effetti potrebbero risultare fatali, come già accaduto purtroppo), ai sensi dell’obbligo di cui all’articolo 45 – comma 1 – del D.Lgs.81/08, è necessario che il Dirigente scolastico, tenendo conto della natura della attività e delle dimensioni della scuola, sentito il medico competente, prenda i provvedimenti necessari in materia di primo soccorso e di assistenza medica di emergenza, tenendo conto delle altre eventuali persone presenti sui luoghi di lavoro e stabilendo i necessari rapporti con i servizi esterni, anche per il trasporto dei lavoratori infortunati.

Per tutti i motivi citati, il Dirigente scolastico deve prevedere sistemi per monitorare in tempo reale lo stato di salute del lavoratore che opera in solitario adottando soluzioni di tipo tecnico come ricetrasmettitore collegato a soggetti addetti a servizi di tele-sorveglianza o trasmettitore automatico collegato ad un sensore di postura del lavoratore, ma in ogni caso evidentemente, il problema resta e in ogni caso non risolto.

In conclusione è evidente che, a seguito di analisi condotta nell’ambito del processo di valutazione del rischio (rischi specifici, dimensioni e complessità della scuola e/o delle sedi/dei plessi), il Dirigente Scolastico dovrà considerare/valutare quale rischio non accettabile quello del lavoro in solitario e modificare l’organizzazione del lavoro in modo da garantire sempre almeno la presenza nello stesso luogo di lavoro di due lavoratori.

La Voce della Scuola sui social