I docenti di sostegno sono stanchi di prendere schiaffi, CDSS “Stop a titoli esteri non riconosciuti”
I docenti di sostegno tornano a farsi sentire, ma questa volta la questione sollevata potrebbe avere ripercussioni profonde sull'intero sistema scolastico.

Nella bufera delle recenti Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS),emergono polemiche e preoccupazioni legate all’attribuzione dei punteggi per titoli esteri non ancora riconosciuti.Il collettivo di docenti di sostegno specializzatidenuncia l’opacità del sistema e lancia l’allarme sulla qualità dell’insegnamento e dell’inclusione scolastica.

I docenti di sostegno tornano a farsi sentire, ma questa volta la questione sollevata potrebbe avere ripercussioni profonde sull’intero sistema scolastico. Nel mirino del Collettivo dei Docenti di Sostegno Specializzati (CDSS) ci sono i punteggi assegnati ai titoli esteri non ancora riconosciuti all’interno delle nuove Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS). Secondo il collettivo, tali punteggi, che raggiungono fino a 36 punti, sarebbero stati attribuiti senza adeguate verifiche, con un impatto diretto e negativo sia sui docenti che sugli alunni, in particolare quelli con necessità di sostegno.
Il problema, come riportato nel comunicato del CDSS, è legato all’inserimento “a pettine” dei candidati con titoli esteri in attesa di riconoscimento. Il collettivo denuncia la mancanza di trasparenza nel processo di valutazione di questi titoli, che ha portato a un risultato paradossale: molti candidati con qualifiche italiane vedono scavalcati i propri punteggi da titoli esteri non ancora validati dalle autorità competenti.
“Non esistono graduatorie pubbliche delle università estere che attestino la selezione di ingresso, rendendo difficile verificare la correttezza di tali punteggi“, affermano i docenti del collettivo, sottolineando come questa incertezza non sia solo un problema amministrativo, ma metta in serio pericolo la qualità dell’insegnamento.
Un caso emblematico si è verificato all’ufficio scolastico provinciale di Milano, dove un’avvenuta rettifica dei punteggi per i titoli esteri è stata successivamente annullata, gettando ulteriore confusione e incertezza tra gli insegnanti. “Questo episodio“, si legge nel comunicato, “rimarca lo stato di confusione in cui si trova la scuola, lo stato di fumosità in cui vengono elargiti e contati punti e titoli.“
In un contesto già fortemente segnato da precarietà e incertezze lavorative, questo nuovo fronte di criticità non fa che esacerbare il malcontento dei docenti, che si vedono costretti a presentare numerose richieste di accesso agli atti per difendere il proprio posto di lavoro. La UIL, con il segretario regionale Paolo Pizzo, si è schierata a fianco dei docenti, richiedendo al Ministero una nota esplicativa che porti chiarezza sull’attribuzione dei punteggi.
Il CDSS, insieme ai sindacati e a numerosi esponenti del mondo psicopedagogico, ha annunciato una mobilitazione unitaria in difesa della qualità della formazione e dell’inclusione scolastica. Questa mobilitazione, delineata durante l’assemblea nazionale dello scorso 30 luglio, vuole sensibilizzare non solo i lavoratori del settore, ma anche le famiglie, affinché si uniscano in una battaglia che riguarda il futuro dell’educazione dei loro figli.
In un sistema scolastico già messo a dura prova da riforme e cambiamenti, l’appello dei docenti di sostegno suona come un campanello d’allarme. Il rischio è che l’opacità nelle procedure possa compromettere non solo i diritti dei lavoratori, ma anche l’efficacia di un sistema educativo che dovrebbe essere inclusivo e trasparente.
L’attenzione ora è rivolta alle prossime mosse del Ministero, chiamato a fare chiarezza su una vicenda che sta scuotendo le fondamenta dell’istruzione pubblica.