La Voce della Scuola

Il NO della Scuola - Basta concorsi, Basta tagli

Il NO della Scuola - Basta concorsi, Basta tagli

A cura di Redazione
28 ottobre 2024 14:12
Il NO della Scuola - Basta concorsi, Basta tagli - "Madrid, Spain - June 19, 2011:Thousands of protesters in demonstrations of the movement 15 in madrid"
"Madrid, Spain - June 19, 2011:Thousands of protesters in demonstrations of the movement 15 in madrid"
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Riceviamo e pubblichiamo

 

Scuola Lavoro e Libertà, facendosi portavoce delle idee sostenute dalla Scuola pubblica nella sua interezza, esprime il suo secco e deciso NO alla nuova procedura concorsuale in programma denominata PNRR2.

Davanti alle ripetute richieste da parte di tutti i lavoratori della Scuola, che hanno evidenziato in ogni modo possibile l’assurdità di una nuova procedura concorsuale ordinaria, il MIM dimostra ancora una volta di vivere in un mondo totalmente avulso dalla realtà scolastica, quella delle cattedre, delle campanelle, degli scrutini e delle famiglie che si sacrificano ogni giorno per permettere ai ragazzi di essere alle ore otto in classe.

Viale Trastevere afferma ancora una volta di voler tirare dritto per la sua strada, incurante delle reali necessità della Scuola e dei suoi lavoratori e alunni. Non bastano comunicati stampa, non bastano manifestazioni congiunte di sindacati e associazioni di categoria, non bastano le innumerevoli PEC inviate agli indirizzi istituzionali, non bastano gli incontri dei diretti interessati con i vertici del Ministero!

I docenti sono solo pedine, matricole, numeri, macchine da programmare su misura di algoritmo, soldati che si devono adeguare a scelte calate dall’alto ed eseguire gli ordini dei superiori. Già… la Scuola è diventata un esercito, un ammasso di manovalanza armata di registro elettronico e lavagna interattiva che esegue la strategia dello Stato Maggiore dell’Istruzione e che s’innesca negli ingranaggi della burocrazia con il compito di aprire e chiudere l’anno scolastico.

Ma dove sono gli uomini e i loro valori? Dove sono i problemi degli alunni? Dove quelli di chi li risolve giornalmente all’interno delle aule e trasforma i bambini in giovani cittadini, pilastri votanti della nostra società? Si può decidere così sulla Scuola senza viverla, nonostante si sia stati ampiamente messi in guardia dalla presenza di un baratro a un passo più in là? Qual è la verità?

I docenti precari non sono una necessità momentanea ma lo scopo finale di un progetto preciso!

Si può rispondere alle legittime richieste di stabilizzazione con un nuovo inutile concorso ordinario, quando il precedente deve ancora terminare e ci sono infinite graduatorie di idonei, per lo più tenute segrete, dei precedenti concorsi ordinari e straordinari?

E si può rispondere alla triste realtà emersa dall’ultimo rapporto Italia dell’Eurispes, che vede il nostro Paese come fanalino di coda nell’Istruzione in Europa, con un TAGLIO di ben 5.660 POSTI dell’organico docenti e di 2.174 POSTI del personale amministrativo tecnico e ausiliario della Scuola?

Possiamo davvero permetterci di snobbare le ammonizioni della Commissione Europea che deferisce l’Italia alla Corte di Giustizia, affermando pure che stiamo dialogando per una maggiore flessibilità per le assunzioni, dopo aver raccontato per anni agli italiani che

fosse l’Europa ad impedire la creazione di un assetto stabile per il personale della Scuola ed essere stati seccamente sbugiardati?

Ora BASTA DAVVERO!

Sussultino le coscienze, se esiste ancora in giro qualche rigurgito di valore morale!

Se si vuole evitare che della Scuola Pubblica non rimanga soltanto un lontano ricordo, è giunta l’ora di agire:

1. Si muovano i Sindacati Confederali, ma lo facciano principalmente ai tavoli e alle firme e non solo negli annunci, se vogliono ancora riconoscersi ed essere riconosciuti come rappresentativi del volere dei lavoratori e non come CAF utili solamente a sbrogliare la matassa burocratica in cui loro stessi hanno ampiamente contribuito ad intrappolare la Scuola!

2. Alzi la voce il CSPI, se tale organo vuole davvero ricoprire il ruolo che dovrebbe avere di garante dell’unitarietà del sistema nazionale dell’istruzione, avendo oltretutto al suo interno una componente importante di sindacalismo confederale!

3. Si faccia sentire la politica, quella che dovrebbe opporsi concretamente alle iniziative di Governo a senso unico mandate avanti colpi di maggioranza, e che invece fornisce assist ideologici attraverso prese di posizione solo di facciata, fungendo nella realtà da stampella della maggioranza stessa!

4. Si sveglino tutti i Docenti, assopiti in un torpore tossico dovuto all’ingerimento di una manciata di pillole di false promesse collettive e individuali, illusioni social, disperazione da stipendi indecenti ed incertezza del domani, in una Scuola sempre più precaria e non rispettosa della dignità degli insegnanti.

5. Si riempiano le piazze, già dallo SCIOPERO NAZIONALE DEL 31 OTTOBRE, e si elevi forte un’unica voce assordante:

 

GIÙ LE MANI DALLA SCUOLA PUBBLICA ITALIANA!

SCUOLA LAVORO E LIBERTÀ

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