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Il possibile megaponte 2025. I genitori preoccupati. Pochi conoscono la normativa scolastica

 Il possibile megaponte 2025. La preoccupazione dei genitori-lavoratori. Infondata per via dell’adattamentoIl possibile megaponte 2025. La preoccupazione dei genitoriIl possibile megaponte 2025. Ci so...

24 agosto 2024 10:30
Il possibile megaponte 2025. I genitori preoccupati. Pochi conoscono la normativa scolastica -
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Il possibile megaponte 2025. La preoccupazione dei genitori-lavoratori. Infondata per via dell’adattamento

Il possibile megaponte 2025. La preoccupazione dei genitori

Il possibile megaponte 2025. Ci sono degli anni in cui la concomitanza di sospensione delle lezioni (non vacanza) per Pasqua con ricorrenze civili, quali il il 25 aprile e il 1° maggio, crei la possibilità di lunghi ponti che possono superare teoricamente anche i quindici giorni. Il 2025 ne propone uno che potrebbe durare diciasette giorni (17 aprile- 4 maggio). Come si sono organizzati gli istituti romani? su Romatotay.it  si legge” Alcuni istituti scolastici della Capitale non hanno optato per il mega ponte, accontentandosi dei 5 giorni delle festività Pasquali (dal 17 al 21 aprile), di 25-26 e 27 aprile e del 1 maggio (talvolta concedendosi solo il venerdì 2 per legarlo al weekend). C’è chi ha osato un po’ di più, deliberando la chiusura della scuola dal 17 aprile al 27 aprile, dunque legando Pasqua e Festa della Liberazione: parliamo di 10 giorni consecutivi, che non sono pochi. In alcuni casi gli alunni dovranno recuperare le lezioni in alcuni sabati dell’anno. C’è, infine, chi ha optato per lo stop prolungato dall’attività didattica, deliberando ponte dal 17 aprile al 4 maggio”.

Ogni istituto può decidere compensazioni

Ovviamente l’ampia possibilità che superi le vacanze di Pasqua, sta allarmando i genitori. Il chiacchiericcio favorisce il surriscaldamento non climatico delle chat dei genitori. Preoccupazioni e perplessità sono alimentate da scarsa informazione sulle decisioni degli Istituti e anche dalla poca conoscenza della normativa scolastica.
Il riflerimento è l’art. 10 del Testo unico 297/94. “gli adattamenti del calendario scolastico sono stabiliti dalle istituzioni scolastiche in relazione alle esigenze derivanti dal Piano dell’offerta formativa, nel rispetto delle funzioni in materia di determinazione del calendario scolastico esercitate dalle Regioni a norma dell’articolo 138, comma 1, lettera d) del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 (art 5 c. 2 DPR 275/1999) e che il consiglio di circolo o di istituto…ha potere deliberante… nelle seguenti materie: c) adattamento del calendario scolastico alle specifiche esigenze ambientali.
L’espressione adattamento può essere declinato in compensazione. In altri termini ogni istituto può decidere di anticipare l’inizio delle lezioni, oppure proporre attività didattiche il sabato, se questo di norma non prevede lezioni. Ogni Istituto ha il vincolo di non andare sotto i 200 giorni di lezione previsti (Testo Unico art. 74 comma 3).
Occorre ricordare a questi genitori che la decisione è presa dal Consiglio d’Istituto che prevede la presenza di loro rappresentanti. Quindi non è una decisione presa solo dalla componente docente/Ata, ma da tutta la  comunità scolastica. Quindi occorre indirizzare la protesta verso i loro rappresentanti che hanno avvallato decisioni apparentemente favorevoli ai docenti.

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