Il problema del figlio gay
Sarebbe opportuno farsi un’idea personale di ogni notizia in modo diretto. L’esempio di La Russa che afferma a Belve che avere un figlio gay sarebbe un piccolo dispiacere ma non un problema ha già fat...

Sarebbe opportuno farsi un’idea personale di ogni notizia in modo diretto. L’esempio di La Russa che afferma a Belve che avere un figlio gay sarebbe un piccolo dispiacere ma non un problema ha già fatto il giro di tutte le testate dando vita alle più disparate interpretazioni. È possibile che il nostro Presidente del Senato si sia anche frenato di fronte alla Fagnani, e che sia realmente più preoccupato all’idea di avere un figlio gay di quanto non abbia voluto mostrare.Tuttavia nei fatti ciò che afferma è incontestabile, non soltanto perché si tratta del suo pensiero, ma perché infondo non dice nulla di male.
La Russa: “Un figlio gay? Che dispiacere. Il busto del duce a mia sorella”.
La Russa: “Un figlio gay? Sarebbe dispiacere”. E scoppia la polemicaLa Russa: “Un figlio gay? Accetterei con dispiacere, non mi somiglierebbe. Come fosse milanista”
Quanti genitori ostentano apertura mentale sul tema mentendo in modo spudorato?
Quanti genitori sarebbero davvero felici di avere un figli@ omosessuale?
In fondo se fossero davvero felici non sarebbero bravi genitori, perché un bravo genitore vuole sempre il meglio per suo figlio, e principalmente lo vuole senza troppi ostacoli. O no?
Dovremmo piuttosto soffermarci su questo, sugli ostacoli ancora in agguato nella vita degli omosessuali, su quanto lunga è ancora la strada per affermare i loro diritti. Che sia lunga ed ancora tortuosa, peraltro, è sotto gli occhi di tutti, e dunque come biasimare un genitore che teme per il futuro del figlio in una società ancora troppo patriarcale e omofoba?
Non prendiamocela con La Russa in quanto genitore, semmai avrebbe dovuto farsi una risata e minimizzare col cuore l’argomento in qualità di rappresentante delle Istituzioni, se in cuor suo lo avesse davvero pensato, perché sono proprio loro, i nostri rappresentanti, a dover spianare la strada per la parità dei diritti. Tuttavia su certi argomenti si risponde ancora di pancia, come quando si avverte un pericolo, e ciò vale anche, anzi spesso, per tutto ciò che riguarda i gusti sessuali e la disforia di genere.
A scuola è anche peggio, la percezione della sessualità è in evoluzione il che rende i ragazzi fragilissimi, motivo per cui gli episodi di discriminazione sono all’ordine del giorno; capita pertanto che una madre con un figlio bullizzato a scuola a causa del suo orientamento sessuale scriva una lettera a Rosa Chemical per ringraziarlo, e siamo onesti, non è difficile pensare a quanto questa donna avrebbe preferito evitarlo, non di avere un figlio gay ma di dover ringraziare un cantante perché ha donato a suo figlio un po’ di sicurezza. Le Istituzioni dovrebbero dare il buon esempio non soltanto con comportamenti e risposte più adeguate, ma principalmente con leggi giuste che promuovano la piena espressione della personalita’ di ciascuno. Puntare il dito contro La Russa dandogli dell’omofobo o del razzista non è la soluzione, potremmo viceversa rassicurarlo, dirgli che ha ragione a considerarlo un dispiacere e non un problema avere un figlio gay, ma che potrebbe fare molto come politico per evitare anche il dispiacere, anche uno piccolo, evitandolo nel contempo a tanti genitori come lui, ed a tanti omosessuali discriminati ancora oggi, nel 2023, ogni giorno. Sono argomenti delicati, importanti, e come tali vanno spiegati a chiunque non ne comprenda la portata, con calma.