Immissioni in ruolo 2024/25: che fine faranno gli idonei delle graduatorie di merito del concorso 2020?

Le immissioni in ruolo di quest’anno stanno seguendo un epilogo diverso dalle prospettive di tutti i docenti che hanno superato il concorso ordinario del 2020. 

Nei mesi scorsi le associazioni rappresentative hanno svolto svariati incontri con diverse autorità ministeriali per comprendere i tempi entro i quali  gli idonei dei DD 498 e 499 avrebbero ottenuto la stabilizzazione con un contratto a tempo indeterminato, la CUB SUR dichiara: “Politici e rappresentanti del MIM hanno sempre rassicurato e promesso che ci sarebbe stato posto per tutti. Qualche giorno fa, con la pubblicazione delle istruzioni per le immissioni in ruolo”.

“Nonostante l’estate torrida, è arrivata però una doccia fredda decisamente non corroborante: nella fase 1 della scelta delle province per l’immissione in ruolo, non esistono posti riservati agli idonei del concorso ordinario 2020”, continua la CUB SUR.

“Dai posti disponibili pubblicati dall’USR si evince che tutte le cattedre disponibili per il ruolo attingeranno esclusivamente dalle graduatorie del concorso PNRR 2023. Risulta evidente che la politica che si continua a perpetuare nella scuola è quella della precarizzazione del lavoro, situazione aggravata da nuove formule quali l’istituzione di abilitazioni esose e dalla corsa ad ostacoli verso il ruolo (4 tipologie di concorso in 4 anni)”.

Quando gli idonei del concorso 2020 potranno entrare di ruolo?

Questo è il quesito che la CUB SUR ha posto all’USR Piemonte a nome dei docenti inclusi nelle graduatorie di merito 2020 di ogni ordine e grado. “Non è ammissibile che si salti a piè pari una graduatoria e non è mai accaduto che gli idonei di una stessa graduatoria subissero difformità di trattamento, in quanto lo scorso anno le GM 2020 sono scorse regolarmente e gli idonei sono stati destinatari di un ruolo”, conclude il portavoce piemontese.

La CUB SUR fa appello alla consapevolezza per la tutela delle lavoratrici e i lavoratori danneggiati,  invita tutta la categoria ad una seria riflessione sulle forme di lotta da intraprendere quando i propri diritti vengono calpestati:

“I diritti sono nelle mani dei lavoratori che si mobilitano”.