Immissioni in Ruolo in Campania non ci siamo! La denuncia della UIL Scuola Rua Campania
Prosegue a pieno ritmo il processo di immissione in ruolo dei docenti in Campania, ma non senza polemiche e preoccupazioni.

Prosegue a pieno ritmo il processo di immissione in ruolo dei docenti in Campania, ma non senza polemiche e preoccupazioni.
Secondo quanto denunciato dalla Uil Scuola Rua Campania , le criticità previste si stanno puntualmente verificando, mettendo a rischio la stabilizzazione di centinaia di precari e l’ingresso di nuovi docenti nel sistema scolastico.
Nonostante le numerose procedure di reclutamento attive, che potrebbero potenzialmente risolvere la piaga del precariato, molti posti rimarranno vacanti e saranno assegnati a supplenti. Un fatto che, secondo la Uil Scuola Rua Campania, mina la tanto decantata continuità didattica, uno degli obiettivi fondamentali delle politiche educative attuali.
Il motivo di questo stallo?La decisione del Ministero dell’Istruzione e del Merito, guidato da Giuseppe Valditara, di accantonare numerosi posti in vista di un secondo concorso legato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), previsto per il prossimo autunno. Una decisione che Roberta Vannini, Segretaria Generale della Federazione Uil Scuola Rua Campania, definisce una “cambiale post datata“, criticando aspramente l’inattività e l’incertezza che questa scelta impone agli aspiranti docenti.
La proposta della Uil Scuola era chiara: utilizzare tutte le graduatorie attualmente vigenti, inclusa quella degli idonei del concorso ordinario 2020, che ad oggi non hanno ancora chiarezza sul loro futuro, e trasformare la graduatoria del concorso in corso in una lista a esaurimento.
Tuttavia, le procedure in atto sembrano aver reso l’immissione in ruolo un vero e proprio incubo per i precari campani, persi in un labirinto di canali di reclutamento, concorsi, percentuali e riserve.
Una delle problematiche più evidenti riguarda proprio le graduatorie del concorso PNRR, le cui prime pubblicazioni in Campania comprendono solo i vincitori.
Questa scelta, secondo Vannini, crea confusione e incertezza tra i docenti, che non riescono a comprendere i criteri di selezione, portando molti di loro a richiedere l’accesso agli atti e preannunciando una valanga di ricorsi.
La soluzione proposta dalla Uil Scuola è quella di incrementare le graduatorie del concorso PNRR, includendo gli aspiranti che sarebbero rientrati per merito, ma che sono stati esclusi a causa delle quote di riserva. Inoltre, si richiede l’utilizzo immediato di tutti i posti disponibili, anziché congelarli per futuri concorsi, al fine di dare risposte concrete sia ai docenti con anni di servizio alle spalle, sia agli idonei del concorso 2020, sia ai nuovi vincitori.
La situazione, a detta della Uil Scuola, è preoccupante. Confusione, delusione e malcontento serpeggiano tra i partecipanti, mentre il futuro di molti precari rimane appeso a un filo.
In un contesto così complesso e incerto, il rischio è che la scuola campana non riesca a garantire quella stabilità e quella qualità necessarie per affrontare le sfide del nuovo anno scolastico.