In crescita il numero di alunni con disabilità, insufficiente il personale di sostegno: l’appello dei sindacati e le proposte del Governo

Il recente Focus del Ministero dell’Istruzione ha evidenziato un aumento significativo degli alunni con disabilità nelle scuole italiane, arrivati a ben 331.124 iscritti. Tuttavia, questa crescita non è stata accompagnata da un adeguato incremento dei docenti di sostegno di ruolo: solo 100.000 su 205.253 sono a tempo indeterminato. Questo crea una forte discontinuità didattica, poiché molte scuole sono costrette a ricorrere a contratti a termine, con conseguenze negative per la qualità dell’insegnamento e il supporto agli studenti più vulnerabili.

Il problema è aggravato dalla complessità di alcune disabilità, che richiede competenze specifiche non sempre presenti tra il personale scolastico. I sindacati da tempo chiedono misure concrete per migliorare la situazione. Marcello Pacifico dell’ ANIEF chiede da tempo di trasformare i posti di sostegno “in deroga” in posti a tempo indeterminato. Giuseppe D’Aprile della Uil Scuola ha sottolineato la necessità di eliminare il numero chiuso per l’accesso ai corsi di specializzazione sul sostegno e di stabilire un collegamento tra il numero di posti disponibili e il fabbisogno reale a livello nazionale.

Anche la Cisl Scuola ha criticato le attuali misure del governo, ritenendo insufficienti le proposte contenute nel recente decreto sulla scuola. Il sindacato ha espresso preoccupazione per la gestione dei titoli esteri di specializzazione, chiedendo un intervento più deciso per risolvere il contenzioso in atto e migliorare la formazione degli insegnanti​.

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha annunciato nuove misure per garantire la continuità didattica agli studenti con disabilità. Tra le novità annunciate ma finora rimaste inattuate, la possibilità per le famiglie di richiedere che il proprio figlio venga seguito dallo stesso docente precario, se soddisfatte del suo operato, fino a stabilizzarne il contratto. Intanto si discute sui nuovi percorsi di specializzazione per i docenti precari di sostegno, troppo pochi rispetto alla domanda di personale specializzato.