Indicazioni nazionali, il PD chiede trasparenza: “Valditara renda noti gli esiti della consultazione”
Irene Manzi presenta interrogazione: “Questionario frettoloso e poco aperto al confronto. Il Ministro ascolti la scuola”ROMA – Il Partito Democratico, per voce della responsabile nazionale scuola Iren...

Irene Manzi presenta interrogazione: “Questionario frettoloso e poco aperto al confronto. Il Ministro ascolti la scuola”
ROMA – Il Partito Democratico, per voce della responsabile nazionale scuola Irene Manzi, sollecita il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara a rendere pubblici gli esiti della consultazione sulle nuove Indicazioni Nazionali per il curricolo condotta nei mesi scorsi nelle scuole italiane. In particolare, l’esponente dem chiede di conoscere quante risposte siano state raccolte attraverso il questionario distribuito negli istituti scolastici e quale valutazione generale sia emersa da parte del personale docente e delle istituzioni coinvolte.
“Abbiamo depositato un’interrogazione parlamentare – dichiara Manzi – perché riteniamo inaccettabile il silenzio del Ministero su un passaggio così delicato per il futuro della scuola italiana. La consultazione è avvenuta in tempi troppo ristretti e con modalità che hanno limitato un vero confronto”.
Tempi stretti e metodologia debole
Secondo quanto denunciato dalla rappresentante del Partito Democratico, la tempistica imposta dal Ministero ha reso difficile, se non impossibile, una reale partecipazione da parte della comunità scolastica. “Numerose realtà, tra cui istituzioni scolastiche, associazioni professionali e riviste specialistiche, hanno preferito non partecipare alla consultazione proprio a causa dei tempi ristretti e dell’impostazione poco dialogica del questionario”, sottolinea Manzi.
Critiche sono state mosse anche alla struttura del questionario, ritenuta debole dal punto di vista metodologico: “Le domande non lasciavano margine per esprimere un dissenso articolato, e lo spazio per i commenti critici era minimo. Tanto è vero che il Ministero ha successivamente attivato una casella di posta elettronica per accogliere ulteriori osservazioni da parte dei docenti”.
Un coro di voci critiche
Il clima generale, come emerso da molte lettere aperte e prese di posizione pubbliche da parte di associazioni professionali, gruppi di docenti, pedagogisti e riviste specializzate, è fortemente critico. L’impressione condivisa è che le nuove Indicazioni, pur dense e articolate, siano state elaborate e proposte senza un adeguato coinvolgimento di chi nella scuola lavora ogni giorno.
Manzi richiama in particolare la recente lettera aperta del Forum delle associazioni professionali dei docenti e dirigenti scolastici, che chiede un tempo congruo per l’analisi del testo e un reale ascolto delle osservazioni del mondo dell’istruzione. “Serve una riflessione ampia e partecipata, non un’imposizione calata dall’alto”, ribadisce l’esponente dem.
Il Parlamento chiama, il Ministro risponderà?
Il nodo ora è politico: come intende Valditara recepire le osservazioni emerse, e quali saranno i prossimi passaggi nella definizione delle nuove Indicazioni? Il Partito Democratico attende una risposta in Parlamento, mentre cresce la pressione da parte del mondo scolastico affinché il Ministero apra davvero un dialogo e non si limiti a un esercizio formale di consultazione.
“Il Ministro – conclude Manzi – non può ignorare gli appelli che arrivano da chi vive la scuola ogni giorno. Renda noti gli esiti, indichi come intende valorizzare le osservazioni ricevute, e garantisca tempi e strumenti adeguati per una riforma così cruciale”.