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Interpelli e supplenti: la nuova procedura non funziona

L’anno scolastico 2024/2025 ha introdotto significative modifiche nella gestione delle supplenze attraverso l’adozione degli interpelli, una procedura che ha sostituito le domande di Messa a Disposizi...

A cura di Redazione
20 settembre 2024 13:02
Interpelli e supplenti: la nuova procedura non funziona -
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L’anno scolastico 2024/2025 ha introdotto significative modifiche nella gestione delle supplenze attraverso l’adozione degli interpelli, una procedura che ha sostituito le domande di Messa a Disposizione (MAD) e che ha come obiettivo la copertura delle cattedre vacanti nelle scuole italiane. Tuttavia, questa innovazione non ha risolto i problemi di carenza di supplenti, anzi ha sollevato nuove criticità sia per gli istituti scolastici che per gli aspiranti insegnanti.

La nuova procedura degli interpelli

Gli interpelli rappresentano una modalità attraverso la quale le scuole possono cercare personale docente in assenza di aspiranti dalle graduatorie ordinarie. Quando le graduatorie provinciali e di istituto si esauriscono, le scuole pubblicano avvisi specifici sul proprio sito istituzionale, nell’albo online e sulle piattaforme designate dagli uffici scolastici provinciali. Questi avvisi indicano dettagliatamente le cattedre disponibili, le classi di concorso, e le condizioni contrattuali, permettendo ai docenti interessati di candidarsi inviando il proprio curriculum e una lettera di presentazione.

Tuttavia, questa procedura ha incontrato notevoli difficoltà. Le segreterie scolastiche si trovano spesso invase da centinaia di candidature non idonee o da risposte incomplete, sovraccaricando il personale amministrativo e complicando ulteriormente la già complessa gestione delle supplenze. Secondo quanto riportato da Orizzonte Scuola, il sindacato Snals ha segnalato al Ministero dell’Istruzione la necessità di interventi urgenti per migliorare la situazione, proponendo l’istituzione di una piattaforma nazionale che centralizzi tutte le richieste delle scuole e le candidature dei docenti.

Il sistema degli interpelli e le sue criticità

Uno dei principali problemi riscontrati è legato alla mancanza di candidati con i requisiti adeguati. In molte aree, soprattutto quelle più periferiche o con una minor attrattiva, gli istituti non riescono a coprire le cattedre disponibili neppure con l’uso degli interpelli. La situazione diventa particolarmente critica per le materie di difficile reperimento come matematica, fisica e sostegno, dove nonostante l’ampio numero di candidati, poche sono le risposte da parte di docenti effettivamente qualificati. A questo si aggiunge il fatto che molti docenti rispondono agli interpelli pur non avendo i titoli richiesti, complicando ulteriormente la selezione.

Secondo il sito AteneiOnline, gli interpelli sono una pratica comune nelle scuole italiane, ma solo recentemente sono stati regolamentati ufficialmente con la circolare supplenze per l’anno scolastico 2023/2024. Tuttavia, il sistema attuale presenta numerose inefficienze, a partire dalla tempistica delle convocazioni: ogni avviso di interpello deve garantire almeno 24 ore per le risposte e altre 24 per prendere servizio. Questo processo, oltre a richiedere un impegno notevole da parte delle segreterie, non permette di coprire tempestivamente le supplenze di breve durata.

Migliorare il sistema

La carenza di supplenti e le difficoltà gestionali degli interpelli richiedono interventi strutturali per rendere il sistema più efficiente e meno oneroso per le scuole. Una delle soluzioni proposte dai sindacati è quella già citata sopra, la creazione di una piattaforma nazionale che raccolga tutte le richieste di supplenze e le candidature disponibili, facilitando l’incontro tra domanda e offerta. Questa piattaforma permetterebbe alle scuole di individuare rapidamente i docenti idonei e, nello stesso tempo, offrirebbe maggiore trasparenza e uniformità nel processo di assegnazione delle supplenze.

Inoltre, sarebbe utile prevedere un periodo di formazione per il personale scolastico e amministrativo, che spesso si trova impreparato ad affrontare l’elevata mole di lavoro legata alla gestione degli interpelli e alla selezione delle candidature. Anche un miglioramento delle modalità di comunicazione e un coordinamento più stretto tra gli uffici scolastici regionali e le singole scuole potrebbero contribuire a ottimizzare il processo.

Così il sistema non va

La gestione delle supplenze nelle scuole italiane è oramai diventata una sfida complessa e attualissima. L’ aumento delle supplenze non ha trovato una soluzione nel sistema degli interpelli, così come non aveva funzionato il sistema della MAD. A questo punto è evidente la necessità di soluzioni nuove e un approccio coordinato. Tenuto conto, oltretutto, che migliorare l’efficienza del sistema e garantire una gestione trasparente e rapida delle supplenze è fondamentale per evitare che miriadi di cattedre vacanti compromettano la qualità dell’insegnamento e il regolare svolgimento delle attività scolastiche.

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