La Voce della Scuola

Intervista a Rosolino Cicero, presidente Ancodis

Intervista a Rosolino Cicero, presidente Ancodis

A cura di Redazione
07 gennaio 2025 19:51
Intervista a Rosolino Cicero, presidente Ancodis -
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Sul riconoscimento di incentivi al personale della scuola annunciato dal Ministro Valditara
Intervista a cura de “La Voce della Scuola”

Presidente Cicero, come ha accolto l’annuncio del Ministro Valditara in merito al riconoscimento di incentivi per il personale scolastico?

«Ho letto con molto interesse le dichiarazioni del Ministro Valditara e apprendiamo con grande soddisfazione che le istanze di Ancodis hanno finalmente ricevuto attenzione. Chi vive la scuola conosce bene la complessità dell’autonomia scolastica e non può non riconoscere l’importanza strategica della cosiddetta “squadra dell’autonomia” o middle management per garantire un funzionamento organizzativo e didattico efficiente.»

Può spiegarci qual è la richiesta di Ancodis che avete portato avanti negli ultimi anni?

«Da otto anni, Ancodis chiede che il lavoro quotidiano di oltre 100.000 docenti impegnati in funzioni di coordinamento e di supporto all’interno di ogni scuola autonoma venga ufficialmente riconosciuto e valutato. Questi colleghi svolgono ruoli aggiuntivi che vanno oltre la sola funzione docente e che, purtroppo, dall’istituzione dell’autonomia scolastica e della dirigenza non hanno ancora ottenuto il giusto riconoscimento. Senza il loro apporto, non sarebbe possibile garantire il pieno diritto allo studio agli alunni, né offrire un servizio efficiente e di qualità all’intera comunità scolastica.»

Qual è, quindi, la vostra proposta concreta per valorizzare queste figure professionali?

«Ancodis ha sempre chiesto al Ministro pro tempore di assumere un’iniziativa politica che conduca a una sostanziale innovazione contrattuale. In particolare, chiediamo che venga riconosciuta pari dignità tra le diverse forme di lavoro svolte all’interno della scuola: non solo la funzione docente tradizionale, ma anche tutto il lavoro di coordinamento didattico e organizzativo. È necessario colmare un vulnus contrattuale che penalizza decine di migliaia di docenti, definendo una nuova area professionale – le cosiddette “figure di sistema”, “squadra dell’autonomia” o “middle management” – che rappresenti a tutti gli effetti il livello intermedio tra la dirigenza scolastica e i docenti.»

A suo avviso, come influirà il riconoscimento di queste figure sull’organizzazione scolastica?

«Finalmente sembra giunto il momento di riconoscere la vera scuola: quella che istruisce, organizza, progetta e realizza. Una realtà spesso complessa, ma dalle grandi potenzialità, che si basa su insostituibili risorse professionali. La scuola dell’autonomia, grazie al Dirigente Scolastico (DS), al Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA), alla squadra dell’autonomia, a tutti gli insegnanti e al personale non docente, dà vita al progetto pedagogico, tutela il diritto allo studio di ogni alunno e alunna, e garantisce servizi di qualità a tutta la comunità scolastica.»

In conclusione, qual è il messaggio che desidera rivolgere al Ministro e al mondo della scuola?

«Ribadisco la nostra soddisfazione per l’attenzione finalmente riservata a queste istanze. Auspichiamo che si passi presto dalle parole ai fatti, con un intervento normativo e contrattuale che renda giustizia alle migliaia di docenti impegnati nelle funzioni di middle management. Solo così potremo continuare a costruire, giorno dopo giorno, una scuola vera, capace di garantire qualità didattica, organizzativa e formativa per tutti.»

Intervista a cura de “La Voce della Scuola”

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