Italia deferita alla Corte di Giustizia UE per contratti precari nella scuola
La Commissione Europea ha annunciato il deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per l’uso sistematico e “abusivo” dei contratti a tempo determinato nel settore scolastico....

La Commissione Europea ha annunciato il deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per l’uso sistematico e “abusivo” dei contratti a tempo determinato nel settore scolastico. Questa decisione arriva dopo anni di richiami e infrazioni non risolte, che hanno evidenziato una persistente violazione delle normative europee sul lavoro a tempo determinato.
Discriminazione salariale e contratti a termine abusivi
Uno dei punti critici riguarda la disparità salariale tra i docenti precari e quelli a tempo indeterminato. Secondo la Commissione, il sistema italiano non prevede una progressione retributiva per gli insegnanti precari in base ai loro anni di servizio, una misura che invece viene garantita ai docenti stabilizzati. Questo trattamento, definito “discriminatorio”, è in violazione delle direttive comunitarie che richiedono un trattamento equo per tutti i lavoratori, indipendentemente dal tipo di contratto.
Oltre alla questione salariale, la Commissione ha contestato l’abuso dei contratti a termine per il personale scolastico, in particolare per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA). Nonostante le leggi europee impongano limiti chiari al numero di contratti temporanei consecutivi, l’Italia non ha adottato le misure necessarie per evitare questo tipo di abuso. Questo ha portato a una situazione in cui molti lavoratori sono costretti a lavorare per anni con contratti precari, senza alcuna garanzia di stabilità.
Le conseguenze del deferimento
La decisione della Commissione di portare l’Italia di fronte alla Corte di Giustizia potrebbe avere conseguenze significative. Se la Corte confermerà le accuse, l’Italia rischia sanzioni economiche rilevanti, oltre alla necessità di riformare il sistema di reclutamento scolastico. Le autorità italiane saranno obbligate a intervenire per evitare ulteriori infrazioni e per conformarsi alle direttive europee.
La risposta del sindacato e le richieste
Il sindacato Anief, da tempo impegnato su questo fronte, ha accolto la decisione della Commissione come un passo necessario. Marcello Pacifico, segretario di Anief, ha sottolineato come oltre 400.000 insegnanti precari, molti con più di 36 mesi di servizio, siano stati vittime di questo sistema abusivo. Il sindacato ha ribadito l’urgenza di adottare un “doppio canale” di reclutamento e di garantire una distribuzione equa delle risorse per porre fine a questa discriminazione sistematica.
Questo deferimento pone con urgenza il problema della riforma del reclutamento, ingessato da anni e rispetto al quale la politica ha sempre rimandato le sue decisioni.