La Voce della Scuola

La Festa della Scuola è oggi riuscita a ripetere e semmai ad amplificare il successo del 2021, portando i rappresentanti di tutte le sigle sindacali del mondo scuola attorno ad un tavolo

La Festa della Scuola è oggi riuscita a ripetere e semmai ad amplificare il successo del 2021, portando i rappresentanti di tutte le sigle sindacali del mondo scuola attorno ad un tavolo. Questo incon...

07 ottobre 2022 12:55
La Festa della Scuola è oggi riuscita a ripetere e semmai ad amplificare il successo del 2021, portando i rappresentanti di tutte le sigle sindacali del mondo scuola attorno ad un tavolo -
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La Festa della Scuola è oggi riuscita a ripetere e semmai ad amplificare il successo del 2021, portando i rappresentanti di tutte le sigle sindacali del mondo scuola attorno ad un tavolo. Questo incontro non si è trasformato come spesso accade in un cahier de doléances . I problemi della scuola si sa sono molti, ma proprio per questo servono soluzioni ‘pronta cassa’ di cui investire la nuova classe dirigente politica. Una domanda è stata quella centrale: la prima cosa. Il primo ‘post it’da mettere idealmente sulla lavagna del nuovo Ministro.

Un primo tema, sottolineato da Francesca Ricci Segretario UIL scuola, è quello di liberarsi dal benaltrismo imperante e spendere le risorse pari a 4 miliardi previste nel PNRR per la scuola. Potranno dimostrarsi insufficienti per oltre 40mila scuole, ma è assurdo lasciarne anche una sola parte inutilizzata per carenze progettuali o, come giustamente messo in luce da Cristina Costarelli (Pres. Ass.Nazionale Presidi Lazio), per carenze di personale specializzato e di nuovi dirigenti (un Dirigente e un DSGA competente per i progetti PNRR per ogni scuola). Del resto, come sottolineato da tutte le sigle sindacali europee. Solo con le risorse la scuola recupera valore, dignità e libertà. Rapezzi, Segretario FLC CGIL, mette l’ accento sulla riforma del DPR 81 e la copertura di tutti i posti vacanti. Orazio Ruscica Federazione GILDA UNAMS, mette l’accento non solo sul tema delle assunzioni ma anche sul gap retributivo rispetto alle medie UE. Sottolinea inoltre l’ importanza di mantenere la libertà e l’automia dei docenti riguardo all’insegnamento, come del resto garantito dall’art 33 della Costituzione. Ivana Barbacci Segretario CISL scuola, ha enfatizzato la necessità di una visione più ampia in cui gli addetti della scuola tornino a ragionare come categoria e così facendo implicitamente a pesare di più nel contesto sociale e politico.Edoardo Recchi (COBAS), ha posto l’ accento sulla necessità di programmare e controllare l’apporto tecnologico alla didattica e all’infrastruttura scolastica, affinché esso sia visto come un utilissimo mezzo ma non come un fine in sé. In questo ultimo caso, come le recenti esperienze dimostrano, la tecnologia non è più un fattore abilitante, ma più il suo contrario, in quanto capace di creare dipendenza e inefficienza organizzativa.Ornella Cuzzupi, Segretario UGL, richiama il Ministro alla qualità dell’istruzione che non passa solo da aspetti retributivi, ma anche da quelli legati alla valorizzazione del ruolo dei dirigenti, che vanno messi in grado ben prima dell’inizio dell’anno scolastico di pianificare e non di rincorrere le esigenze dei loro Istituti.  Anche Daniela Rosano, Segretario ANIEF, si è soffermata sul tema delle risorse, lamentando tra l’altro la necessità di intervenire su un tema di cui si parla poco, ovvero l’ anzianità della classe docente italiana, quella in Europa con la più alta età di ammissione a ruolo, ovvero 45 anni.Silvia Silvestri (SNALS CONFSAL) auspica che il confronto con la classe politica sia animata dalle parole d’ordine competenza, trasparenza e investimenti.

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