La Parola che non muore dà voce agli invisibili della scuola
LA PAROLA CHE NON MUORE[media id="1900"]Tre giorni di incontri a Bagnoregio e Montefiascone(1°-3 ottobre)VIa edizioneDante, la memoria, la scuola, la malattiaLA PAROLA CHE NON MUORE DÀ VOCE AGLI INVIS...

LA PAROLA CHE NON MUORE

Tre giorni di incontri a Bagnoregio e Montefiascone
(1°-3 ottobre)
VIa edizione
Dante, la memoria, la scuola, la malattia
LA PAROLA CHE NON MUORE DÀ VOCE AGLI INVISIBILI DELLA SCUOLA

Il personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA) ha visto aumentato il carico lavorativo oltre alle proprie responsabilità, ma a questo non è mai seguito un adeguato aumento retributivo. E ancora più importante, ci dice Gerardo Fania di Feder.ATA a margine dei lavori della prima giornata del Festival presso l’auditorium Taborra di Bagnoregio, siamo ben lontani per l’ex bidelloda uno status di agente rispettato che interagisce da pari a pari con tutti gli attori dell’istituzione scolastica. Eppure questo modello sarebbe realizzabile, se si guarda per esempio al modello tedesco dove il personale ATA si distingue in due figure, una dal profilo prettamente ammnistrativo e una tecnica, coinvolta a pieno titolo nella didattica.
Questa arretratezza del nostro sistema deriva da anni di non ascolto e di mancati aggiornamenti contrattuali da parte della politica, che conseguentemente impegnano i sindacati, più che nella progettazione, in estenuanti e continue vertenze.
Emma invece ha sottolineato come tante iniziative siano solo di facciata e come concretamente ‘le scuole siano le stesse (spesso vecchie e inadeguate) che abbiamo lasciato prima della pandemia’. Servirebbe maggiore e reale inclusione degli studenti nei processi decisionali anche perché essi hanno concretamente dimostrato (e occasioni come quella di oggi lo confermano) di avere una originale e propositiva visione del mondo che li circonda, oltre a possedere molte utili e inedite chiavi interpretative del futuro che ci aspetta.