La professionalizzazione dei Licei è la morte del pensiero critico
La Scuola ha bisogno di investimenti seri non di esperti esterni, deve valorizzare le differenze non omologare la formazione degli alunni, unicamente nella direzione del mondo del lavoro. Se il lavoro...

La Scuola ha bisogno di investimenti seri non di esperti esterni, deve valorizzare le differenze non omologare la formazione degli alunni, unicamente nella direzione del mondo del lavoro. Se il lavoro manca non è perché non esistano soggetti capaci e preparati, mancano piuttosto politiche serie a sostegno dell’economia, dei giovani, della natalità, degli imprenditori. Per la Scuola non si possono fare sempre riforme a costo zero, è la base da cui partire per rilanciare l’economia e la crescita demografica, per contrastare la violenza e la criminalità. Non solo, la Scuola, anche da sola, può formare cittadini davvero consapevoli, protesi maggiormente al bene comune che a quello individuale, nella certezza che, senza il primo, il secondo risulterá effimero, passeggero, e non farà che rendere infelici. La Scuola che forma ai mestieri ed alle professioni non può essere tutta la Scuola. Ciò che manca, forse, è l’esatto contrario, ovvero la comprensione che la conoscenza è requisito fondamentale per affrontare le sfide della vita e del futuro.Per raggiungere questa consapevolezza non servono esperti esterni, bastano i docenti e basterebbe investire sul loro benessere, perché è questa la vera priorità della Scuola: mettere i docenti nelle condizioni di lavorare con serenità, senza dover pensare a tutta la burocrazia inutile da cui siamo oberati, nè a dover presentare mille domande ogni anno per lavorare in una sede più vicina alla propria famiglia, o di dover fare corsi e corsicini sempre nuovi per accumulare punti come si fa al supermercato, altrimenti si rischia di non lavorare affatto. Da anni si demonizzano gli studi umanistici a favore delle materie STEM, perché nel mondo del lavoro sono le più richieste. Va benissimo potenziare le STEM, ma un giovane che avrà imparato un mestiere o una professione a scuola, anche grazie alle STEM, dovrebbe rimanere diverso da uno che ha impiegato il suo tempo per studiare il greco antico, il latino e il pensiero dei grandi intellettuali e filosofi del passato. La scuola professionalizzante deve rimanere tale per chi desidera lavorare subito, dare invece per scontato che per tutti debba essere lo stesso non va bene. Una Scuola che tende ad omologare è figlia della globalizzazione ma non valorizza le differenze, e la professionalizzazione dei Licei è proprio la morte del pensiero critico. La morte.