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L’ennesimo “pasticciaccio”: nuove polemiche sul concorso per Dirigenti Scolastici

La gestione dei concorsi scolastici torna sotto i riflettori, suscitando ancora una volta polemiche e sconcerto tra gli aspiranti Dirigenti Scolastici.

06 agosto 2024 09:51
L’ennesimo “pasticciaccio”: nuove polemiche sul concorso per Dirigenti Scolastici -
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La gestione dei concorsi scolastici torna sotto i riflettori, suscitando ancora una volta polemiche e sconcerto tra gli aspiranti Dirigenti Scolastici. L’accusa, mossa da più parti, riguarda le presunte irregolarità nel recente concorso riservato, che rischiano di compromettere la trasparenza e l’equità delle selezioni.

Il Partito Socialista Italiano (PSI) ha duramente criticato le procedure concorsuali, paragonando la situazione a un “pasticciaccio”, in un chiaro richiamo all’opera di Carlo Emilio Gadda. Le polemiche si concentrano sulla decisione di dare un peso maggiore ai titoli posseduti dai candidati rispetto ai risultati ottenuti nelle prove concorsuali, una scelta che appare a molti come un ennesimo tentativo di forzare le regole del merito e della competenza.

Questo episodio, l’ultimo di una lunga serie, riporta alla mente le controversie già emerse con il concorso del 2017, quando il Ministero dell’Istruzione era diretto dall’allora ministro leghista Marco Bussetti. Anche in quell’occasione, si registrò un’ondata di ricorsi e di proteste che mise in difficoltà il sistema scolastico, costretto a gestire l’incertezza e l’insoddisfazione di molti aspiranti dirigenti.

Oggi, con il dicastero di Viale Trastevere guidato dal ministro Giuseppe Valditara, anch’egli esponente della Lega, sembra che la storia si ripeta. Secondo il PSI, il cambio di denominazione del Ministero in “Ministero dell’Istruzione e del Merito” voluto dal governo di centrodestra, appare ora quasi ironico, visto che proprio il merito sembra essere il grande assente in queste procedure concorsuali.

Le preoccupazioni del PSI non si limitano alla questione della trasparenza: il partito teme infatti che il ripetersi di questi errori possa scatenare una nuova ondata di ricorsi legali, mettendo ulteriormente in crisi un sistema scolastico già provato da anni di riforme controverse e di tagli al personale. “Auspichiamo che il Ministero intervenga prontamente per evitare un’ulteriore serie di ricorsi, che rischierebbero di paralizzare il normale funzionamento dei singoli istituti scolastici”, si legge nella nota diramata dal partito.

In un contesto già segnato da molteplici difficoltà, tra cui la cronica carenza di personale e le sfide poste dalla crescente complessità della gestione scolastica, l’ennesima controversia sui concorsi non fa che alimentare il malcontento e l’incertezza tra i professionisti del settore. La scuola italiana, ancora una volta, si trova a fare i conti con un problema che mina alle fondamenta il principio di equità e giustizia, pilastri fondamentali per la credibilità e l’efficacia del sistema educativo.

Mentre si attendono eventuali interventi correttivi da parte del Ministero, il clima tra i partecipanti al concorso resta teso e sfiduciato. La speranza è che si possa presto trovare una soluzione in grado di garantire la correttezza delle procedure e di restituire fiducia a un settore cruciale per il futuro del Paese.

 

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